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COPPOLA (ALLEANZA VERDI E SINISTRA) – INTERROGAZIONE * BY PASS FERROVIARIO TRENTO: « AREE INQUINATE, È IPOTIZZABILE UN BLOCCO DEI LAVORI?»

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16.22 - giovedì 4 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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TROPPE PREOCCUPAZIONI EMERSE CIRCA I PERICOLI RELATIVI AI LAVORI DEL BY PASS FERROVIARIO DI TRENTO

Premesso che:

le aree inquinate di Trento Nord e il relativo Progetto di Fattibilità Tecnico Economica della Circonvallazione Ferroviaria AC/AV di Trento Lotto a, e i lavori sin qui effettuati, fanno emergere superficialità, imperizia ed evidente pericolosità per i lavoratori e i cittadini di Trento, come evidenziato anche dalle ultime analisi di Appa;

è ancora attuale, purtroppo, che la vicenda dell’ex Sloi è un chiaro esempio di industrializzazione dove a farla da padrone è stato il profitto a scapito della salute dei lavoratori e dei cittadini che, ora come allora, devono fare i conti con un pesante inquinamento e degrado ambientale;
è sempre stato chiaro come anche la sola movimentazione di quelle aree fosse assolutamente pericolosa sia per la salute di chi ci avrebbe lavorato che per la salute pubblica, con il rischio di allargare l’area dell’inquinamento;

è stato sempre poco realistico e irresponsabile pensare di intervenire solo su una parte dei terreni ex Carbochimica ed ex Sloi senza procedere a un disinquinamento completo;

il risanamento delle Rogge di Trento Nord ha comportato anni di analisi e valutazioni scientifiche per individuare le modalità di intervento, prevedendo l’utilizzo di presidi sanitari per i lavoratori, prelievi in sicurezza del materiale inquinato e trasporto in container sigillati sino al luogo di smaltimento;

il progetto RFI Italferr non ha invece previsto nulla di tutto questo pur trattandosi di terreni persino più inquinati delle Rogge;
i monitoraggi effettuati da Appa sulle falde comprendenti le aree ex Sloi ed ex Carbochimica confermano dati preoccupanti e un inquinamento ampio e diffuso, seppure in parte arginato dalla barriera idraulica costruita nel 2001, con lo scopo di depurare le acque inquinate con filtri a carboni attivi;

si rileva altresì un significativo inquinamento da idrocarburi policiclici originati dall’ex Carbochimica, con la presenza di Acenaftene, a sud del Cavalcavia e a lato del previsto tracciato della nuova Ferrovia, pari a 258 microgrammi al litro mentre il limite di sicurezza sarebbe di 5; Benzene a 8,2 microgrammi quando il limite sarebbe di 1; Fluorene a 64 microgrammi contro un limite di 5, mentre nell’area ex Scalo Filzi le rilevazioni danno un livello di Benzo(a)pirene pari a 0,01, al limite del rischio, e il Benzo(gh.i.)perilene e Dibenzoatracene pari a 0,02, quando il limite sarebbe di 0,01;

anche i monitoraggi effettuati da Italferr (Gruppo delle Ferrovie dello Stato), pubblicati sul sito dell’Osservatorio del By Pass, rileva una criticità delle acque sotterranee, dove risultano superati i limiti di legge sia per il ferro che per i solfati. Nel canale Lavisotto i limiti relativi sia che al Nichel che al Piombotrietile risultano fuori scala;

allo stato attuale, il parziale funzionamento della barriera idraulica ha determinato un significativo inquinamento anche del quartiere di Cristo Re e dei Solteri, ai lati del tracciato del By Pass: è quindi piuttosto plausibile che l’inquinamento sia anche al centro, cioè sotto i binari;
le analisi delle acque superficiali relativamente al piezometro 536 PS 2 bis mettono in evidenza l’inquinamento dell’area di proprietà Sentenza, precedentemente tolta dall’obbligo di disinquinamento unitario e resa edificabile nel PRG, ora concessa a RFI come deposito dello smerino tratto dallo scavo nord della galleria. In riferimento ai recenti rilievi, APPA ha comunicato i risultati al MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) che emetterà a giorni un provvedimento di messa in sicurezza, rendendo così dubbia la possibilità di depositare materiale senza rischi per la salute.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

se non sia ipotizzabile un blocco dei lavori, dal momento che si è deciso di far passare il By Pass ferroviario tra le aree SIN risultate molto inquinate, sottovalutando colpevolmente i rischi che corre la città di Trento;

se non si ritenga improcrastinabile un progetto di totale bonifica, prioritario a ogni altro tipo di intervento, che metta in sicurezza la zona dai rischi di un inquinamento che può diffondersi pericolosamente;

se non si ritiene di chiudere i cantieri fino a definitiva bonifica, posto che tutti i piezometri hanno rilevato nell’area Ex Carbochimica in direzione Cristo Re un pesante inquinamento;

se ritenga realistico, in una situazione così evidentemente compromessa, che i lavori di bonifica, fermi da decenni, siano terminati entro giugno, così come ipotizzato dal Comune di Trento.

 

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Cons. Lucia Coppola
Alleanza Verdi e Sinistra

 

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