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CGIL FP – CISL FP – UIL FPL * AUTONOMIE LOCALI – ARRETRATI 2020/2021 « BASTA CON “I DON ABBONDIO”, LA POLITICA TRENTINA MANTENGA GLI IMPEGNI »

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14.51 - venerdì 24 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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BASTA CON “I DON ABBONDIO” – LA POLITICA TRENTINA MANTENGA GLI IMPEGNI. “La politica ha trovato tempo e modo per aumentarsi le indennità ma i dipendenti restano al palo nella maggioranza dei Comuni”. A dirlo Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl). “Non sono stati ancora liquidati gli arretrati e questi ritardi sono inaccettabili perché le famiglie sono in difficoltà a causa dell’aumento dei costi e dell’inflazione”.

Duro l’intervento dei sindacati sui ritardi nella corresponsione degli arretrati per gli anni 2020 e 2021 nel comparto delle Autonomie locali: nei Comuni trentini sono solo 44 le amministrazioni che hanno dato seguito agli accordi stipulati in Apran tra parti sociali, Provincia e Upipa. “Una situazione estremamente grave – aggiungono Diaspro, Pallanch e Tomasi – c’è un ostracismo inaccettabile da parte del Cal, con il suo presidente Paride Gianmoena, in tutto il percorso del triennio 19/21; incomprensibile poi il modo di agire della sindaca di Riva del Garda ha le risorse a bilancio ma non ha firmato le delibere attuative e tutto è fermo. In generale pagano sempre e solo le lavoratrici e i lavoratori”.

“Ritardi che non possiamo più accettare come non possiamo accettare l’inserimento della clausole di salvaguardia direttamente in busta paga con cui gli Enti si riservano di chiedere illegittimamente la restituzione degli arretrati nel caso in cui la Provincia soccombesse nel ricorso avviato dallo Stato per la verifica della Corte dei Conti sui contratti pubblici provinciali, un ulteriore fatto inedito che alimenta malumori e comprensibile preoccupazione. Si tratta di modalità sconcertanti che non hanno precedenti. Si contravviene a tutti gli accordi in modo unilaterale ma i sindaci intanto hanno incassato l’aumento delle indennità”.

Si aggiunga che non ci sono risposte sul contratto 2022-’24, con ipotesi di finanziamento di produttività o altre partite contrattuali che non possono, in alcun modo, intendersi sostitutive del rinnovo sacrosanto del contratto.

Di fronte a questa situazione, non possiamo che ribadire con forza la validità e l’esigibilità degli accordi sottoscritti da sindacati e Apran e preannunciare la messa in campo di tutte le azioni sindacali e giudiziarie per la tutela del potere d’acquisto dei salari e per l’attrattività del sistema pubblico provinciale.

I sindacati esigono di procedere con l’erogazione di quanto dovuto in tempi certi e celeri per dare le risposte attese e le risorse dovute ai dipendenti “La parola va rispettata, siamo stufi di questa politica poco concreta se non nel portare avanti i propri interessi”, come attendono la risposta alla nota inviata al Presidente Fugatti, relativa alla sfiducia verso la rappresentanza di APRAN, concludono Diaspro, Pallanch e Tomasi.

 

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L. Diaspro – CGIL FP

G. Pallanch – CISL FP

M. Tomasi – UIL FPL

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