(Fonte: Codacons) -Lo scorso maggio il Codacons ha inviato una formale richiesta alle Regioni in cui, ai sensi della legge 241/90, si chiedeva copia delle comunicazioni inviate dalle stesse all’Aifa in merito alle reazioni avverse alle vaccinazioni sul territorio di competenza nel periodo 2014-2017.
In un primo momento ciascuna regione ha negato l’accesso a tali numeri, affermando che Aifa avrebbe provveduto alla pubblicazione dei dati entro il mese di giugno (con riferimento ai dati 2017) mentre per i dati degli anni precedenti si richiamavano i rapporti post marketing Aifa già pubblicati.
Una risposta che non convinse l’associazione e che portò ad una nuova diffida, grazie alla quale ora alcune regioni hanno ceduto, fornendo al Codacons i dati richiesti.
Si scopre così dai primi documenti inviati dalle regioni che la Lombardia, nel 2016, ha ricevuto 36 segnalazioni di reazioni avverse gravi; la Valle D’Aosta, nel periodo 2014/2016, 12 segnalazioni di cui 5 gravi; l’Umbria 70 segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini (tra il 2014 e il 30.9.2017 di cui la metà definite reazioni gravi) e 3 decessi nel periodo considerato (legati ai vaccini antinfluenzali, di cui non è stata provata la correlazione).
Una recente inchiesta della trasmissione Report sul vaccino Hpv aveva svelato che i dati aggregati pubblicati dall’Aifa non appaiono esaustivi e, come già rilevato, non sempre corrispondono a quelli segnalati dalle regioni.
Per tale motivo il Codacons investirà della questione la magistratura, inviando alla Procura di Roma i dati forniti dalle regioni e chiedendo di accertare se i numeri forniti dall’Aifa siano corretti o sottostimati.