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USB – UNIONE SINDACALE DI BASE / TRENTINO * SCUOLE INFANZIA: « ECCO CHE CI RIPROVANO, IL GOVERNO PROVINCIALE VUOLE RIPROPORRE IL PROLUNGAMENTO DELLE ATTIVITÀ NEL MESE DI LUGLIO »

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12.18 - giovedì 15 aprile 2021

Ecco che ci riprovano! Contro ogni principio costituzionale, a dispetto di ogni legge, nel più profondo disprezzo dei contratti di lavoro, del calendario scolastico già disposto, vincolando interamente le ferie del personale, il governo provinciale vuole riproporre il prolungamento delle attività delle scuole dell’infanzia nel mese di luglio.

Siamo davanti a una tendenza accelerata a smantellare la Scuola dell’infanzia trentina come luogo fondato su principi che reggono comunità responsabili per la formazione e l’istruzione, dove convergono alti riferimenti pedagogici e didattici, nel confronto competente di personale con formazione specifica.

La Scuola diviene fornitrice di un servizio a domanda individuale. Dietro la mielosa propaganda sulla personalizzazione si cela la più cruda concezione individualista. l’istruzione viene concepita come prodotto di consumo, un baraccone di merce luccicante, confusa con baby parking, colonia, centro estivo, protesi della famiglia.

Infatti a supporto del progetto viene fatta un’indagine di mercato, sotto forma di questionario, dove i ruoli e le responsabilità sfumano indistinte e ciascuno pensa di governare i compiti altrui, scaricando le proprie responsabilità su altri partecipando ciascuno al sadismo del potere politico e economico.

In particolare registriamo il totale disimpegno delle amministrazioni pubbliche dal loro dovere specifico di creare e coordinare i servizi di cultura, spettacolo, tempo libero, sport e movimento e tentano di scaricare la loro totale insipienza e impotenza sulle scuole e sulle famiglie.

In tutto ciò un ruolo particolarmente subdolo viene svolto dai così detti organi di informazione che operano surrettiziamente per ogni forma di ristrutturazione del lavoro che calpesti diritti di chi lavora e smantelli la qualità dei servizi. L’apparato stesso si è dotato di uno squadrone de ideologi mistificatori che hanno inventato i LEAD, un progetto di sviluppo e conservazione della distanza dei corpi vivi segregati, legami a distanza. L’opinione pubblica viene mobilitata da campagne promozionali vuote di contenuti, ma strutturate secondo i metodi accattivanti della pubblicità.
Che concezioni folli: ma si vuol capire quel che sta succedendo?

Si fa passare l’esperienza del prolungamento di luglio 2020 come riferimento di successo. No: è un clamoroso falso. Il numero degli iscritti non corrisponde al numero dei frequentanti. Dopo i primi giorni di frequenza c’è stata la fuga quasi generalizzata pur a fronte di un preciso impegno di frequenza sottoscritto. Insomma ciò che è passato nel corso di questi mesi è la pratica della disponibilità totale del personale docente delle scuole dell’infanzia per l’intero arco della giornata, con impegni alle sostituzioni che non consentono alcuna programmazione della vita personale e familiare, la connessione perpetua, la dilatazione abnorme degli impegni di progettazione e amministrativi del tutto impropri. Ora la sottomissione si deve dilatare all’intero anno.

Qualcuno ritiene che si tratti di un momento eccezionale e transitorio gestito da incompetenti. No! E’ un progetto strategico che accelera di fronte alla fragilità delle risposte e alla confusione ideale.
Attenzione! Arriverà il turno per tutti di perdere ogni legittimo diritto!

Temiamo infine la funzione falsamente solidale e ipocrita di chi sta contrattando la svendita di tutti i diritti per trenta denari! Non è il momento di cedere, per uno stipendio che non regge il confronto con il peso dei compiti scaricati sulla docenza, della loro complessità, agli orari imprevedibili.

Stipendio che non corrisponde alle responsabilità opprimenti che ricadono sulle spalle delle docenti a causa di una legislazione che si è fatta un incubo di prescrizioni sempre più astruse e stringenti. Uno stipendio offensivo che non può essere corretto da una mancetta! Nulla ci verrà regalato che non sia un frutto avvelenato.

 

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