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PAT * QUARTA COMMISSIONE: « OSPEDALE CAVALESE, LE DICHIARAZIONI DELL’EX SINDACO WELPONER: ” FUGATTI AVREBBE CONFERMATO LA VOLONTÀ DI PROCEDERE E PARLATO DI UNA PROPOSTA SUL TAVOLO “

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20.19 - lunedì 27 febbraio 2023

Nuovo ospedale di Cavalese: il futuro del nosocomio fiemmese è stato di nuovo protagonista questo pomeriggio in Quarta commissione consiliare. L’organo, presieduto da Claudio Cia, ha affrontato il tema che aveva infiammato il confronto nella seduta dello scorso 27 dicembre e che aveva visto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti relazionare in Aula lo scorso 10 gennaio. Presenti oggi erano l’ex sindaco di Cavalese Silvano Welponer e lo scario della Magnifica comunità di Fiemme Mauro Gilmozzi. L’ex primo cittadino di Cavalese ha riferito di essere stato convocato a Trento assieme a Giovanni Zanon il 16 gennaio 2020.

L’ex sindaco di Cavalese: convocazione a Trento il 16 gennaio 2020 –
Il primo a prendere la parola in Quarta commissione è stato appunto l’ex sindaco di Cavalese, Welponer che ha ripreso la sua risposta a un’interrogazione del consigliere comunale Carmelo Zini nella quale diceva di essere stato convocato, assieme al presidente della Comunità territoriale di Fiemme Giovanni Zanon, “il 16 gennaio 2020” “a Trento dinanzi al presidente Fugatti, all’assessore Segnana, a Nicoletti, De Col e Martorano”. Secondo quanto riportato da Welponer, in quella sede il presidente Fugatti avrebbe confermato la volontà di procedere con la realizzazione dell’Ospedale di Fiemme, Fassa e Cembra e parlato di una proposta sul tavolo. Sempre secondo le parole di Welponer, l’ingegner De Col avrebbe quindi spiegato le motivazioni, indicando tra queste i tempi stretti in vista delle Olimpiadi del 2026. Tra le motivazioni a sfavore del progetto di una ristrutturazione dell’attuale ospedale di Cavalese, secondo quanto riferito in Quarta commissione dall’ex sindaco, sarebbe stato collocato anche il disagio che ne sarebbe derivato per i pazienti e gli operatori sanitari. L’ex primo cittadino ha quindi accennato a una richiesta di riservatezza che sarebbe stata avanzata durante l’incontro.

Ha detto di aver scambiato uno sguardo di perplessità con Zanon, di aver detto di non pensare di mettere eventualmente veti sotto il profilo urbanistico (“Sono trent’anni che se ne parla, già nel 1990 si era parlato di una totale ricostruzione dell’ospedale”) e di essere uscito. Welponer ha quindi parlato di una telefonata che avrebbe ricevuto qualche giorno dopo “da Grisenti che ci ha convocati nella comunità territoriale”, sede in cui avrebbe appreso ulteriori dettagli circa la “ditta che avrebbe promosso il progetto di finanza” e la destinazione di fondovalle. Si sarebbe parlato, ha ricordato Welponer, della volontà di fare di Cavalese un centro provinciale per la specializzazione in Ortopedia e di farne un gioiello della sanità trentina.

Al termine dell’intervento di Welponer il presidente della Commissione Claudio Cia (Fratelli d’Italia) ha chiesto all’ex sindaco se durante il primo incontro fosse stato anticipato l’arrivo di ulteriori informazioni sul progetto e se il nome della ditta lo avessero saputo da un soggetto privato. “Sì” ha risposto l’ex sindaco. Una domanda è arrivata anche da Paola Demagri (Casa Autonomia.eu) che ha chiesto a Welponer quanto aveva ritenuto all’epoca attendibili le informazioni ricevute circa le tempistiche in vista dell’appuntamento olimpico (Welponer ha dato voce alla propria perplessità, ma ha ricordato di non aver voluto contraddire gli interlocutori maggiormente esperti). Ugo Rossi (Azione) ha chiesto se le convocazioni fossero avvenute oralmente (tramite la segreteria, ha risposto l’ex sindaco). Gianluca Cavada (Lega), intervenuto in vece di Roberto Paccher, ha espresso apprezzamento per l’intervento dell’ex sindaco; Mara Dalzocchio (Lega) ha chiesto all’ex sindaco se il dialogo con la Provincia fosse stato percepito come senza imposizione (sì, ha confermato Welponer).

 

Lo scario: ospedale di fondovalle, la Magnifica comunità di Fiemme contraria –
Le audizioni in commissione sono proseguite quindi con quella dello scario della Magnifica comunità di Fiemme Mauro Gilmozzi che ha espresso il parere della Magnifica su un’eventuale collocazione in fondovalle dell’ospedale. Parere “contrario” per due ragioni, ha detto: la prima di natura ambientale legata alla preoccupazione per l’occupazione di aree agricole di pregio (con anche quella del vivaio), la seconda relativa a “carenze istruttorie nel procedimento”. I cittadini, ha affermato, hanno chiesto e non hanno ricevuto risposte in merito alle conseguenze dello spostamento di un’azienda da 300 dipendenti da Cavalese al fondovalle. Gilmozzi ha parlato delle eventuali conseguenze in termini di urbanizzazione per Cavalese e per il fondovalle e del possibile futuro per l’attuale struttura ospedaliera (“Ci sono immobili vuoti da anni ad esempio anche a Daiano e Ziano). L’ex assessore ha inoltre espresso alcune considerazioni personali e detto che per legge la 2 del 2016 non sono ammesse proposte di partenariato pubblico-privato se in contrasto con il piano urbanistico provinciale.

Dopo l’intervento di Gilmozzi Paolo Zanella (Futura 2018) ha ricordato l’insufficienza dei vivai presenti sul territorio in questo momento in cui si fanno i conti con il post Vaia e con il problema del bostrico. Rossi ha chiesto se sia stata fatta una richiesta di accesso agli atti. Dalzocchio ha ricordato che per un amministratore è doveroso vagliare altre possibilità alternative a un progetto quando vengono presentate. Cavada ha quindi ricordato la propria proposta di una collocazione alternativa del nuovo ospedale in destra Avisio in zona Milon/Porina preferendola a quella dei Masi, che ha affermato essere un’area di pregio, poco esposta al sole e potenzialmente esposta a un marginale rischio idrogeologico. Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia) ha chiesto quale potrebbe essere la destinazione, qualora la struttura che attualmente ospita l’ospedale rimanesse vuota e il Comune fosse obbligato a un cambio di destinazione. Cia ha chiesto se la possibilità di una bretellina scioglierebbe il nodo traffico.

 

Il dibattito: focus sul metodo –
Terminate le audizioni, è stata la volta del confronto in commissione. Durante il quale si è ricordato l’incontro sul futuro dell’ospedale in programma per questa sera a Cembra.

Dalpalù ha ribadito la propria preoccupazione per il futuro della struttura attuale: si faranno appartamenti? Un albergo? Ha inoltre riportato che gran parte dei sanitari non sapeva della riunione svoltasi a Cavalese sull’ospedale.

Demagri ha commentato l’intervento di Welponer dicendo, in merito all’incontro citato, che le sue parole avrebbero smentito quelle di Fugatti. Servono certezze su come sono andate le cose, ha affermato.

Pietro De Godenz (Unione per il Trentino) ha posto l’accento sulla necessità di ascoltare il territorio, lasciando da parte la voglia di indagare su cosa sia accaduto e di accusare qualcuno. Zanella ha ripreso le affermazioni di Welponer, parlando nuovamente dell’incontro che l’ex sindaco ha ricordato di aver avuto il 16 gennaio 2020 e parlando di una gestione opaca e di una forzatura per il progetto in partenariato pubblico-privato.

Cavada ha rilevato come, per quanto riguarda il metodo, tutto sia stato fatto correttamente e ha ricordato come urbanisticamente la val di Fiemme e i sindaci avranno voce in capitolo. Il consigliere della Lega ha inoltre affermato che il non aver cambiato, per quanto riguarda il progetto di intervento sulla vecchia struttura, il termine “ristrutturazione” con “ricostruzione” ha minato la possibilità di un percorso partecipativo.

Luca Zeni (Pd) è tornato sul metodo: quello che ha approfondito oggi la commissione, ha detto, è stato un iter non trasparente, un percorso scorretto dal punto di vista amministrativo, grave dal punto di vista istituzionale.
Quando ha preso la parola Dalzocchio ha puntato il dito contro la strumentalizzazione sul tema, che ha descritto come la vera sceneggiata, e descritto come giusto un confronto con i territori del presidente della Provincia.

Rossi ha parlato invece di un vizio di fondo: ha detto che al posto della convocazione di cui ha parlato Welponer sarebbe bastata una trasferta a Cavalese per spiegare l’idea di un nuovo progetto seguita da un avviso pubblico.

Katia Rossato (Fratelli d’Italia) ha indicato la commissione come il luogo del dibattito e delle valutazioni politiche, non di considerazioni che vanno oltre queste ultime.

Cia ha ripreso le dichiarazioni dell’ex sindaco di Cavalese dicendo di avere il sospetto che qualcuno all’insaputa della giunta abbia fatto delle fughe in avanti. Si è detto convinto che di ciò la giunta non sapesse nulla e ha ribadito di non poter imputare a Fugatti, che ritiene una persona onesta, il sospetto. Qualcosa si è invertito, ha detto: una cordata di imprenditori, che fa il proprio lavoro e lo fa anche bene, presenta un progetto su un’area prima che l’amministrazione provinciale si sia espressa dal punto di vista urbanistico. Una fuga, ha detto sempre Cia, che non sarebbe da imputare alla Provincia e neppure agli imprenditori, ma a chi gira attorno ai palazzi con troppa disinvoltura.

Il dibattito in commissione si è aggiornato con la previsione di ulteriori audizioni.

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