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NURSING UP – TRENTO * CORONAVIRUS : « PER L’ASSISTENZA A DOMICILIO DEI PAZIENTI COVID PERMANGONO LE PROBLEMATICHE IRRISOLTE »

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10.02 - martedì 14 aprile 2020

Sono anni che segnaliamo determinate problematiche nei servizi di cure primarie ed in questa crisi legata alla pandemia da virus rivendichiamo un maggior coinvolgimento dei professionisti sanitari che rappresentiamo. Vogliamo essere ascoltati di più come sindacato e come operatori del territorio, questi professionisti giocano da sempre ed ora ancor di più un ruolo fondamentale nell’assistenza infermieristica e sanitaria territoriale di prossimità e non solo come professionisti della cura, ma anche in tutte quelle attività di prevenzione ed educazione sanitaria, garantita in particolare dalle assistenti sanitarie.

I nostri professionisti, parte attiva e vitale, hanno spesso dovuto subire sistematiche direttive verticistiche, a volte contraddittorie, scarsa è stata la comunicazione aziendale. E’ giunta l’ora di rivedere questo sistema, riteniamo assolutamente necessario attivare un serio tavolo sindacale aziendale strutturato, per dare voce alle professioni sanitarie che poi devono sostenere sulle proprie spalle il peso di crisi come queste, operando spesso con mezzi e presidi inadeguati.

Per entrare nello specifico, vogliamo evidenziare ancora una volta che in moltissime situazioni il personale infermieristico è costretto ad utilizzare il proprio mezzo privato nell’attività di assistenza domiciliare, trasportando materiale aziendale potenzialmente infetto ed è costretto a sanificare l’automezzo a proprie spese e privatamente.

Non ci risulta che questo succeda in altri settori della pubblica amministrazione! L’utilizzo del mezzo privato ha poi una serie di conseguenze, come quella in caso di incidente di avere un aumento della polizza assicurativa personale oltrechè un danno, causato dall’indisponibilità del mezzo a livello personale e familiare, perchè magari è in officina per le riparazioni.

Oltre al danno, a volte poi si aggiunge anche la beffa! Veramente increscioso l’episodio che abbiamo appreso dalla stampa, dove una nostra collega a fine turno è stata multata per avere lavato e sanificato il mezzo privato ad un autolavaggio. Alla collega come sindacato esprimiamo tutta la nostra solidarietà e auspichiamo che l’episodio possa avere la giusta chiarificazione, abbiamo ricevuto molte telefonate di colleghi preoccupati, questi episodi non aiutano certo il morale della nostra categoria, già impegnata strenuamente e che opera in una situazione di alto rischio personale e familiare! L’attività di sanificazione e lavaggio del mezzo privato dovrebbe essere garantita gratuitamente dall’azienda sanitaria, lo abbiamo formalmente richiesto oggi, anzi dovrebbe essere l’azienda sanitaria a fornire il mezzo pubblico!

Noi non volgiamo certo che si deroghi al rispetto delle regole provinciali sulla pandemia, ci mancherebbe, ma chiediamo solo comprensione (e riconoscimento!!) per la situazione in cui operano i nostri colleghi, già stressati, preoccupati, con carichi di lavoro elevatissimi e che operano spesso con dispositivi di protezione razionati. Infatti, solo ora, dopo le nostre reiterate richieste, è stata data la disposizione di utilizzare le mascherine FFP2 su tutti i pazienti, perchè potenzialmente infetti. La salute dei nostri professionisti deve essere messa al primo posto, è vergognoso aver perso tutto questo tempo per assumere questa decisione!

In questo mese l’assistenza territoriale è stata in parte depauperata di risorse umane, spostate nelle attività ospedaliere ritenute fino adesso prioritarie, ora con la massiccia dimissione di pazienti il baricentro delle attività si sposterà sempre di più nell’attività delle cure primarie, che dovranno essere potenziate non solo in maniera estemporanea ma in maniera strutturale. La recente esperienza ci ha insegnato che la prossimità e capillarità delle attività a livello territoriale sono e saranno determinanti per gestire fenomeni come la pandemia, limitandone il più possibile i danni, che sarebbero più rilevanti in caso d sistematica ospedalizzazione del paziente.

Infine, riteniamo che oltre al personale ospedaliero, tutto il personale territoriale debba essere adeguatamente incentivato, in maniera commisurata all’impegno ed al rischio, e non solo quello che si occupa dei casi conclamati di Covid.

 

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Cesare Hoffer

Coordinatore Nursing up Trento

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