“Usciamo da un sofferto silenzio”, così gli ordini religiosi trentini che accolgono richiedenti asilo e rifugiati si rivolgono alla Provincia di Trento e alla decisione unilaterale di non chiudere la residenza Fersina, andando contro una delibera proposta dalla stessa Giunta.
Futura ha sempre evidenziato l’inadeguatezza della struttura, fredda e senza dignità, con servizi ridotti ai minimi termini e nessuna prospettiva di un inserimento graduale nella comunità trentina. Chiediamo che venga ripresa immediatamente una politica di accoglienza diffusa sul nostro territorio che consenta un percorso individualizzato e strutturato per facilitare le persone accolte ad un protagonismo progressivo.
In quest’ottica insistiamo nel chiedere che vengano ripristinati i corsi di italiano e i percorsi di avvicinamento e accompagnamento al mondo del lavoro, solo in questo modo costruiremo delle solide basi per una società realmente inclusiva.
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Nicola Serra
Presidente Futura – Partecipazione e solidarietà