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FONDAZIONE FRANCO DEMARCHI * INCONTRO INTERNAZIONALE ARCO ALPINO: LE MIGRAZIONI DELLE TERRE ALTE E I NEO-MONTANARI

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05.00 - domenica 11 febbraio 2018

Incontro Internazionale Arco Alpino: le migrazioni delle terre alte e i neo-montanari

In questi giorni alla Fondazione Franco Demarchi si è svolta la terza edizione dell’Incontro Internazionale “Highlanders! – Popolamenti e spopolamenti nell’Arco Alpino”: due mezze giornate di lavoro rivolte a esperti, decisori e operatori, per un confronto sui mutamenti demografici nei territori alpini, con un’attenzione ai nuovi modelli di migrazione. Oltre alle relazioni scientifiche, interventi istituzionali, testimonianze e workshop tematici, al palazzo delle Albere si è svolta la serata culturale “Montagne di esperienze”, dove sono intervenuti lo scrittore e documentarista Folco Terzani, la pastora etiope Agitu Idea Gudeta e l’operatrice turistica e culturale de Il Masetto di Terragnolo Giulia Mirandola.

Dopo aver analizzato nelle due edizioni precedenti i sistemi di welfare alpino e il tema della conoscenza, la terza edizione ha affrontato le complesse e variegate problematiche inerenti i mutamenti demografici nei territori alpini, in termini di spopolamento e di ripopolamento. I mutamenti demografici sono un tema cruciale per il territorio alpino, che mostra – da questo punto di vista – un forte dinamismo e, per certi versi, un’interessante inversione di tendenza rispetto allo spopolamento che le aree alpine hanno vissuto a partire dagli anni Cinquanta. La struttura della popolazione alpina e le dinamiche ad essa connesse hanno visto, infatti, profonde trasformazioni nel corso del XX secolo. Vediamo oggi alcune aree caratterizzate contemporaneamente da fenomeni migratori e di spopolamento, mentre altre caratterizzate da un’urbanizzazione crescente.

Durante il seminario è stata posta una particolare attenzione al tema dei nuovi modelli di migrazione, riguardino essi la popolazione straniera o fenomeni come quelli dei “neo-montanari”, ovvero un ritorno alla montagna da parte di generazioni di figli (o spesso nipoti) di coloro che la lasciarono, attraverso progetti di rivitalizzazione del territorio montano.

Sono stati presentati i dati sui flussi migratori verso le terre alte, le loro caratteristiche e alcune buone pratiche sulla gestione e valorizzazione di detti flussi, attraverso il principio del pluralismo, con interventi di Elisa Ravazzoli, ricercatrice dell’Eurac di Bolzano, Robert Moosbrugger, coordinatore progetto PlurAlps, Sviluppo Regionale Vorarlberg eGen (Austria), Gabriele Greussing, collaboratrice progetti PlurAlps e Rete per i comuni alpini, “Alleanza nelle Alpi” (Austria), Annibale Salsa, Scuola per il governo del Territorio e del Paesaggio (Trento) e Marta Villa, Università degli Studi di Trento e Università della Svizzera Italiana-Labisalp.

Nella seconda giornata in apertura Alessandro Gretter, Università di Innsbruck e Iasma Research and Innovation Centre – Fondazione Edmund Mach (Trento), ha illustrato la dimensione naturale, sociale, economica e culturale dell’abitare in montagna in cui un governo “attivo” interviene attraverso il coinvolgimento di tutta la comunità. A seguire Andrea Membretti, Università degli Studi di Pavia, affrontando la questione della diversa tipologia d’immigrati, che diventano i nuovi montanari, e della conseguente necessità di avere politiche e strategie per far fronte al neo-popolamento alpino, ha presentato il libro “Per forza o per scelta – L’immigrazione straniera nelle Alpi e negli Appennini”.

Infine, partendo dalla visione della montagna come laboratorio sociale a cielo aperto, dove stanno nascendo nuove identità e processi di inclusione e di esclusione, attraverso workshop tematici sono state approfondite alcune questioni specifiche inerenti la formazione, il lavoro e la valorizzazione delle competenze, le comunità alpine come luoghi di incontro e accoglienza e la dimensione culturale, come fattore di rivitalizzazione delle aree alpine. I lavori sono stati stimolati dalla presentazione di alcune esperienze territoriali a cura di Andrea Trivero (Associazione Pace futuro, Biella), Monica Argenta (Cooperativa Cadore scs), Paolo Costa (Istituto Studi Religiosi – Fbk).

La terza edizione dell’Incontro Internazionale Arco Alpino è stata organizzata con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Trento e dell’Euregio – Tirolo, Alto Adige, Trentino, in collaborazione di Eusalp – Action Group 3 e del progetto europeo Pluralps – programma Interreg Spazio Alpino.

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