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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT – III COMMISSIONE * DDL PER SEMPLIFICARE LA “VIA“: « ITALIA NOSTRA, CIPRA E MOUNTAIN WILDERNESS CONTESTANO LE NORME SULLA PARTECIPAZIONE E IL LINGUAGGIO »

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13.36 - martedì 20 agosto 2019

Ddl per semplificare la Via: Italia Nostra, Cipra e Mountain Wilderness contestano le norme sulla partecipazione e il linguaggio.

Assenti Legambiente, Fai e Wwf, sul disegno di legge 22 proposto dall’assessore Tonina per semplificare i procedimenti previsti per la Valutazione di impatto ambientale, la Terza Commissione presieduta da Ivano Job (Lega) ha concluso le audizioni incontrando i rappresentanti di Italia Nostra, Cipra e Mountain Wilderness, che hanno criticato in particolare i limiti del provvedimento in materia di partecipazione dei cittadini e il linguaggio tecnico utilizzato, di difficile comprensione. I lavori proseguono nel pomeriggio con l’esame dell’articolato e fino al voto conclusivo.

 

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Italia Nostra: grave non prevedere la partecipazione dei cittadini.
Il presidente di Italia Nostra Beppo Toffolon, accompagnato da Ettore Sartori, ex direttore del Parco di Paneveggio e membro del direttivo, ha apprezzato il recepimento di alcune osservazioni presentate nel 2013, ma ha lamentato il fatto che alla semplificazione delle procedure della Via prevista dal ddl, sia sacrificata la partecipazione. Il provvedimento priva infatti i cittadini della consultazione preliminare e della pubblicazione tempestiva dei documenti necessari ai fini del loro coinvolgimento. Ciò impedisce la presentazione di proposte nella fase in cui le decisioni devono ancora essere prese. Una seconda obiezione di Italia Nostra riguarda la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni relative ad aree interne al Parco Nazionale dello Stelvio.

“Non condividiamo il fatto – ha spiegato Toffolon – che il nulla osta per opere interne al Parco sia rilasciato dal Comune. Perché un conto è la disciplina urbanistica e un altro sono le scelte progettuali. Scelte che possono essere anche molto diverse tra loro. E che siano conciliabili con le norme del Prg non significa che siano compatibili con gli obiettivi generali e prioritari del Parco”. Terzo problema: il linguaggio. Secondo Italia Nostra le parole utilizzate nel ddl sono estranee al linguaggio comune e questo cozza con la volontà dichiarata dalla Giunta di semplificare. La terminologia tecnica, da cultori della giurisprudenza, è incomprensibile e talvolta anche scorretta.

Toffolon ha concluso citando un magistrato, Gianrico Carofiglio, che ammonisce: “L’oscurità della lingua in generale e della scrittura in particolare è profondamente e sostanzialmente antidemocratica”. Sartori ha aggiunto che la Provincia dovrebbe prevedere la pubblicazione non solo in internet ma anche sui quotidiani cartacei delle proposte progettuali di una certa rilevanza. Ha poi segnalato la mancata applicazione di osservazioni e di controlli relativi alla procedura di Via. Ha infine auspicato la Conferenza dei servizi sia l’anello di congiunzione tra i cittadini e gli enti nella procedura di Via.

 

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Cipra e Mounain Wilderness: ridurre i tempi penalizza i volontari.
Luigi Casanova, intervenuto a nome della Cipra (Commissione Internazionale Protezione delle Alpi, di cui è vicepresidente) e di Mountain Wilderness Italia, di cui è presidente onorario, ha rafforzato le critiche di Italia Nostra in tema di partecipazione. Ricordando innanzitutto l’articolo 118 della Costituzione, che obbliga le istituzioni a favorire i processi partecipativi dei cittadini.

Anche il Segretariato della Convenzione delle Alpi, documento sottoscritto da 8 Paesi dell’Unione europea, sottolinea l’importanza della partecipazione dei cittadini nei processi decisionali. Non è poi accettabile ridurre i tempi a disposizione per presentare osservazioni, perché i cittadini impegnati nelle associazioni ambientaliste sono volontari. Infine, nella gestione del Parco dello Stelvio, la partecipazione e la trasparenza sono considerati valori importanti, dei quali si parlerà nell’Osservatorio Nazionale il 13 settembre a Milano.

 

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La discussione.

Alex Marini (5 stelle) ha condiviso l’esigenza di garantire il diritto alla partecipazione dei cittadini e posto alcune domande su questo tema. Italia Nostra ha evidenziato che non basta permettere la partecipazione: è anche necessario credere nei processi partecipativi per migliorare i progetti. A un’altra domanda di Marini sulla percorribilità dei ricorsi giurisdizionali contro deliberazioni di enti pubblici in merito a progetti pubblici, Toffolon ha risposto che il problema sta nel fatto che a rispondere ai ricorsi non sia un organo tecnico ma un soggetto politico, ad esempio un sindaco, del tutto inadeguato. In provincia di Bolzano tutti i ricorsi vengono esaminati da soggetti tecnici inappellabili.

L’assessore Tonina, in disaccordo con Toffolon, ha spiegato che le risposte positive o negative della Provincia ai ricorsi sono tutte supportate da un parere tecnico degli uffici pubblici competenti. “Non ho mai trovato un ricorrente che mi abbia chiesto un appuntamento per parlare del suo ricorso”, ha concluso l’assessore.
Toffolon ha replicato osservando che il servizio urbanistica della Provincia è inevitabilmente contiguo alla Giunta. Per evitare conflitti di interesse sarebbe meglio che ad esprimersi sui ricorsi sia un organo tecnico del tutto indipendente.

Luigi Casanova, sempre in merito alla partecipazione, ha citato il caso del progetto della nuova pista di sci di Col Margherita costruita in occasione dei mondiali Juniores, per il quale erano state prima accolte ma poi cancellate le modifiche proposte dalle associazioni ambientaliste. Associazioni che spesso portano contributi importanti, anche se poi vengono secretati, come accaduto con il progetto Translagorai. Anche le previsioni inserite con il congtributo di Cai e MW nel progetto Dolomiti Unesco 2040, che potenziavano la qualità degli interventi, sono state alla fine mortificate. In ottobre MW presenterà un documento estremamente severo sulla Fondazione Dolomiti Unesco.

Lucia Coppola (Futura) ha evidenziato l’esigenza che la Giunta tenga conto di queste audizioni in Commissione per correggere e perfezionare il ddl. Per intervenire su un territorio occorre garantire l’equilibrio fra i progetti delle amministrazioni pubbliche, la partecipazione dei cittadini e le normative sovraordinate. Il ddl, ha aggiunto Coppola, è condivisibile perché frutto di precedenti consultazioni con i vari soggetti interessati.

L’assessore all’ambiente Mario Tonina ha replicato ricordando che nel ddl vi è un preciso riferimento alla partecipazione dei cittadini. E che nei casi delle discarica di Sardagna e di Pilcante sono state organizzate dalla Provincia due serate per dare a tutti l’opportunità di partecipare. Coinvolgimento che negli ultimi mesi ha permesso a Tonina di recepire le osservazioni emerse con un emendamento al ddl sull’assestamneto del bilancio provinciale. Sul progetto Translagorai, Tonina ha segnalato di aver coinvocato subito il tavolo di confronto per capire se vi erano le condizioni per proseguire o per ricedere. La condivisione unanime incontrata ha consentito di andare avanti e di ipotizzare una soluzione alla criticità riguardante Malga Lagorai.

Gianluca Cavada (Lega) ha ricordato la proposta di affidare la gestione di Malga Lagorai a qualche allevatore come accaduto in passato, utilizzando la stalla per proteggere gli animali dai lupi.

Giorgio Tonini (Pd) ha invitato Giunta e Consiglio a tenere in considerazione due osservazioni di Toffolon. La prima sulle procedure di partecipazione, che devono armonizzare esigenze politiche ed aspetti tecnici, tenendo conto del consenso della popolazione. Servono, insomma, procedure meno rozze rispetto a quelle cui siamo abituati,m adottando strumenti innovativi di consultazione, che possano avere una funzione propositiva. Tonini ha anche condiviso le critiche riguardanti le difficoltà di comprensione del linguaggio utilizzato nel ddl.

Vengono ignorate le esigenze di leggibilità del cittadino comune. Si tratta di una questione che ha davvero a che fare con i fondamenti della democrazia e con il miglioramento della qualità della produzione legislativa provinciale, in modo da non aggiungere complessità alla complessità statale e da assicurare un’effettiva semplificazione normativa. Da questo punto di vista l’esordio di questa legislatura è deludente, perché tutto ciò che si doveva semplificare è stato invece complicato.

I lavori riprendono alle 14.30 con l’esame dei 24 articoli del ddl fino al voto conclusivo.

 

 

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