Bocciata la mozione per la Consulta sulla ripresa del Trentino.
La mozione di Sara Ferrari (che era in origine un odg alla manovra), respinta 19 no, 9 sì, un astenuto Job (Lega), e sottoscritta dai capigruppo di tutta la minoranza, aveva l’obiettivo di impegnare la Giunta a costituire un Gruppo di lavoro o Conferenza, presieduto dal presidente Pat, per elaborare un piano strategico per la ripresa e la resilienza del Trentino. Un gruppo che avrebbe dovuto coinvolgere nei primi tre mesi del 2021, la Prima commissione, le minoranze, il Cal, parti sociali e portatori di interessi. I lavori di questo Gruppo si sarebbero dovuti concludere, affrontando anche i progetti del Recovery Fund, prima dell’assestamento e il piano elaborato da questo organismo discusso in Consiglio entro un mese dalla sua presentazione.
Un’iniziativa ha detto Sara Ferrari che non nasce dal nulla ma dall’esigenza espressa dai soggetti sociali, sia sindacali che imprenditoriali, e che mirava a progettare (non certo prescindendo dal governo provinciale) assieme il futuro e intraprendere un percorso comune. Lo spunto, ha ricordato la capogruppo Pd, è venuto dalla Consulta per lo statuto di autonomia. Però, ha aggiunto la consigliera, che la Giunta ha fatto sapere che non si sente di aprire a un confronto congiunto (elemento ritenuto chiave della mozione) con il Consiglio e le parti sociali, ma di essere disponibile a confronti separati. Questo, ha detto Ferrari, non ha senso perché la Giunta può incontrare separatamente le forze sociali quando vuole come il Consiglio e per farlo non serve certo un impegno. La consigliera ha aggiunto di non capire il perché di questo rifiuto al confronto nonostante le dichiarazioni di Fugatti sulla necessità della collaborazione di tutti. Ferrari ha affermato che la strada scela dalla Giunta sembra quella della task force, vista in primavera, che però non è implica la partecipazione.
L’assessore Tonina ha ricordato che la Giunta aveva preparato una risoluzione sul tema del confronto che è ovviamente necessario e positivo. Tema affrontato e sottolineato con decisione nella relazione del presidente. Ma in questo momento in cui l’impegno della Giunta e del Presidente è massimo, il governo provinciale vuole prendersi un impegno con tutti. Il dispositivo proposto dalla Giunta prevedeva, a ricordato, di programmare entro il primo trimestre 2021 un confronto tra Consiglio, parti sociali tutte e portatori di interesse nell’ambito del quale la Giunta avrebbe presentato un documento programmatico. Impegno che la Giunta vuole comunque mantenere con il Consiglio.
Il presidente Fugatti, condividendo le parole di Tonina, ha assicurato che l’impegno per un percorso di condivisione c’è e, sulla manovra, ha ringraziato tutti i gruppi di minoranza per la collaborazione in questo momento delicato. Il percorso che la Giunta vuole organizzare sancirà questa dialettica. La manovra, ha aggiunto, guarda all’assestamento dove molte sollecitazioni della minoranza potranno trovare una conclusione. Sul Covid Fugatti ha detto che il Governo farà un decreto nazionale che prevede zone rosse dal 24 dicembre arancioni nei prefestivi fino al sei gennaio. Oggi è stata sottoscritta un’ordinanza, ha concluso, che dovrebbe servire al Trentino, che pur rimane zona gialla, ad accelerare il calo dei contagi e che va incontro alle sollecitazioni delle minoranza.
Ugo Rossi (Patt) ha ricordato che lo stesso Salvini aveva sollecitato in primavera un coinvolgimento dell’opposizione e delle componenti sociali. Già nel 2018 lo stesso Salvini proponeva un tavolo congiunto per l’economia e in novembre un tavolo su tasse e scuole. La mozione, ha ammesso Rossi, aveva un impianto macchinoso ma se si condivide che alcuni esponenti dei partiti di minoranza e delle espressioni sociali si possano confrontare, per due, tre volte, con esponenti della Giunta in un luogo istituzionale per capire le linee della Giunta e per elaborare tre pilastri che riguardano tutti sarebbe un grande risultato. Questo era il significato “congiunto” contenuto nella mozione. Quindi, ha chiesto perché non si riesce a fare quello che Salvini ha chiesto di fare. Un gesto che politicamente potrebbe togliere qualche alibi all’opposizione. Nessuno, ha concluso vuole togliere, potere e responsabilità alla Giunta.
Alex Marini (Misto) ha detto che la mozione è una proposta di buon senso e dovrebbe essere un metodo di lavoro ordinario. Metodo che, la Svizzera insegna, permette di fare buoni leggi che aumentano il livello di partecipazione e civiltà dei cittadini.
Paolo Zanella (Futura) ha chiesto che almeno venga colta la necessità di cogliere un momento eccezionale con strumenti eccezionali. Raccogliere il contributo di tutte le forze in campo per raccogliere idee nuove con un percorso partecipato è importante, ha affermato, e dovuto alla comunità. Si fatica quindi il no della Giunta a questa proposta.