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LANCIO D'AGENZIA

COMUNE ROVERETO (TN) * REPLICA DEL SINDACO VALDUGA ALLE DICHIARAZIONI DELL’EX-DIRETTORE FINOTTI

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00.02 - giovedì 18 gennaio 2018

Le dichiarazioni dell’ex-Direttore del Museo Civico Franco Finotti che in una intervista ad un quotidiano lamentava nei giorni scorsi di “non essere stato ascoltato dal Sindaco” meritano una precisazione formale, che in parte è stata  anticipata al civico consesso nella seduta del consiglio comunale di martedì sera.

Premettendo che rispetto e stima per l’attività svolta dal dr. Finotti non è mai stata messa in discussione dal punto di vista delle competenze scientifiche e della passione del lavoro espressa in oltre 30 anni di lavoro per il Museo, il Sindaco si è detto sorpreso e amareggiato che il dottor Finotti abbia lamentato disinteresse da parte della politica.

“In quell’intervista afferma di non aver mai avuto modo di fare un incontro con il sottoscritto.

In realtà la mia agenda riporta in maniera precisa i numerosi incontri che con il dr. Finotti abbiamo avuto a partire da quello (informale) dell’8 di settembre 2016, data che ricordo anche senza bisogno di andare a vedere l’agenda perché era il giorno in cui abbiamo inaugurato la nuova sede dell’Iprase ed essendo presente anche il dr. Finotti gli avevo proposto un incontro informale che abbiamo avuto in un locale pubblico del centro storico”. Il  dr. Finotti è stato successivamente ricevuto formalmente in diverse occasioni.

Ecco il dettaglio: nel 2016 il 13/12/2016; il 21/11/2016. Nel corso del 2017: il 15/9/2017; 25/7/2017; 21/7/2017; 14/7/2017; 2/5/2017; 31/3/2017; 22/3/2017; 11/1/2017.

Tali incontri si sono svolti sia con il Sindaco che con il suo staff per addivenire a soluzioni positive e sono stati seguiti da altre consultazioni anche con l’avvocato che Finotti, almeno nelle fasi iniziali di questo dibattito, aveva incaricato. “Gli incontri sono sfociati addirittura in un accordo, firmato ai primi di dicembre 2017, che prevedeva la possibilità di continuare anche dopo l’eventuale possibile prepensionamento da lui richiesto.

Ho dunque piena consapevolezza e conoscenza dei fatti e nonostante gli inviti del sottoscritto ad andare in pensione alla data naturale dell’ottobre del 2018 (e quindi a non anticipare di 10 mesi l’uscita in modo da preparare una successione per poter guidare in maniera autorevole e competente un museo che abbraccia tante attività), il dr. Finotti ha scelto per  motivazioni che adesso non sto né a giudicare né a discutere il prepensionamento manifestando la volontà di proseguire la collaborazione.

Anche da questo punto di vista l’amministrazione si era fatta partecipe e mediatrice per valorizzare le sue competenze su alcuni temi specifici.

Non è stato quindi allontanato, gli è stato semmai chiesto di rimanere”.

Valduga ha poi riferito che gli risulta sia stato sempre invitato ai consigli di amministrazione formali del cda della Fondazione Museo Civico eccetto (come ovvio) quando si discuteva della sua personale posizione. “Ma questo eventualmente lo preciserà il Presidente Laezza.

A me preme  precisare ciò di cui personalmente mi sono fatto partecipe e gli incontri sono a testimoniare di essere stato assolutamente interessato ad una soluzione del problema. Mi risulta che anche da parte della Fondazione la richiesta fosse quella di preparare un percorso di successione, non quello di un anticipato allontanamento, per proseguire semmai una collaborazione su temi specifici”.

Circa la mission del museo a cui Finotti ha fatto riferimento nella stessa intervista, Valduga precisa: “Non lo pensiamo affatto come un bigliettificio come è stato affermato, ma credo non ci sia nulla di particolarmente grave se si cerca di rinnovarlo progressivamente per fare in modo che l’enorme mole di lavoro scientifico, importante e di qualità, che viene svolta sia messa a disposizione di un pubblico più ampio, e  tal fine il  Comune si è attivato per favorire e sostenere il Museo con accordi con istituzioni pubbliche come Comunità di Valle e Comune di Brentonico e proprio per ulteriormente rafforzare l’azione su un territorio più ampio rispetto a quello che adesso lo caratterizza per esercitare maggiore potere di attrazione.

Questa amministrazione – quindi – non può certamente essere  accusata di alcunché”.

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