Apprendiamo dalla stampa che il Direttore generale dell’Apss di Trento, dottor Paolo Bordon, suggerisce alla popolazione anziana di farsi aiutare a prenotare gli esami on line dai propri medici di famiglia.
Affermazioni che fanno il paio con la lettera inviata a tutti i medici di base, nei giorni scorsi, in cui li si obbliga a rispondere a centralinisti, in orario di lavoro, che dovrebbero formarli telefonicamente alla psudo dematerializzazione delle impegnative.
Appare chiaro che il dottor Bordon non ha la più pallida percezione del carico burocratico che attanaglia attualmente i nostri medici, impossibilitati a fare la clinica ai pazienti che li hanno scelti per questo, non certo per un lavoro burocratico amministrativo che non gli compete.
Per le prenotazioni on line esiste in Trentino il Cup con personale formato per questo compito ;nel nostro contratto, al contrario, siamo definiti professionisti medici clinici e come “impiegati centralinisti” non è previsto nulla.
Altrimenti potremmo chiedere alla Corte dei Conti come mai si spendono cinque milioni di euro per le centraliniste e poi si demanda ai medici, gratuitamente, una attività amministrativa non consona.
Confermiamo infine che, come asserito, i nostri pazienti non anziani ricevono via smartphone nella stessa giornata le risposte degli esami fatti.
Lo stesso non avviene per il medico di famiglia che, al contrario, riceve dall’Apss le risposte in tempi molto più lunghi, creando di fatto una incomunicabilità di fiducia tra medico di medicina generale e paziente. Complimenti!
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Dottor Nicola Paoli
Segretario generale Cisl medici del Trentino