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CIVETTINI* ROSSI E ZENI CON LA “SINDROME DEI PRIMI DELLA CLASSE”: BOCCIATI SULL’ESCLUSIONE SCOLASTICA DEI BAMBINI NON VACCINATI, ORA CHIEDANO SCUSA E CHIARISCANO MEGLIO LE LORO COMPETENZE

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15.35 - mercoledì 22 novembre 2017

Rossi e Zeni con la «sindrome dei primi della classe». Bocciati sull’esclusione scolastica dei bambini non vaccinati, ora chiedano scusa e chiariscano meglio le loro competenze.

Uscita la sentenza della Corte Costituzionale in ordine alle questioni di legittimità promosse dalla Regione Veneto sul decreto legge n. 73 del 2017, convertito nella legge n. 119 del 2017, in materia di vaccinazioni obbligatorie per i minori fino a 16 anni di età, leggendola con molta attenzione sicuramente salta all’occhio l’importanza che viene data ai percorsi vaccinali per i quali sicuramente non vogliamo entrare nel merito perché spetta al legislatore nazionale coordinare i meccanismi e alle Regioni, e nel nostro caso alla Provincia, comunicare la valenza degli stessi.

Detto questo, è da segnalare come la Corte Costituzionale sancisca che in ogni modo e comunque – fatta salva l’importanza dei vaccini – «la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati».

Un passaggio non certo di secondo piano, poiché chi Amministra il Trentino, in particolare il Presidente e l’Assessore alla sanità colpiti da «sindrome dei primi della classe», ora dovrà ricredersi e ritornare sui propri passi, magari chiedendo scusa alla famiglia di Calceranica, al cui figlio è stato impedito l’accesso scolastico addirittura con le forze dell’ordine.

Questo perché la Corte Costituzionale col pronunciamento in questione, come detto, finisce sostanzialmente per chiarire i meccanismi attraverso i quali si applicano le leggi, siano esse nazionali o provinciali.

Detto ciò, Presidente della Giunta provinciale e Assessore alla salute chiariscano in modo inequivocabile quali siano i percorsi e le situazioni nonché le competenze che loro spettano sul tema specifico, fornendo corretta informazione a tutti i genitori degli alunni vaccinati e a tutte quelle che famiglie che, per scelta, hanno deciso di ridurre o azzerare il numero dei vaccini cui sottoporre i propri figli. Questo nel rispetto nella patria potestà ma soprattutto nella certezza che, per i bambini vaccinati, il contatto con quelli che tali non sono non comporta problema alcuno.

 

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Cons. Claudio Civettini
Civica Trentina

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