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CCIAA TRENTO * “UNCONVENTIONAL BUSINESS”: « L’INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE AL FEMMINILE, LE POTENZIALITÀ DI APPROCCIO AL MERCATO DELLE IMPRESE GUIDATE DA DONNE »

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21.38 - mercoledì 13 luglio 2022

Con l’organizzazione di “Unconventional Business” Accademia d’Impresa, azienda speciale della Camera di Commercio di Trento, inaugura un format di incontri che permette di approfondire quegli aspetti considerati “peculiari” – per certi versi “rivoluzionari” – in grado di conferire all’attività imprenditoriale quel plus spesso determinante per il successo.
L’incontro, tenutosi in serata, ha sviluppato il tema dell’innovazione aziendale applicata da imprese guidate da donne e nasce dalla volontà di dare valore e visibilità alle aziende femminili che sperimentano nuovi paradigmi e nuovi modi di fare impresa. Si tratta di approcci innovativi fondati su stili di leadership e di management, spesso non convenzionali, e con quella visione prospettica essenziale per affrontare il mercato con prodotti e servizi moderni, sostenibili e dall’alto contenuto tecnologico.

 

 

L’argomento al centro dell’evento è stato introdotto da un dialogo tra Annalisa Zeni, Coordinatrice del percorso “Fare impresa al femminile” di Accademia d’Impresa e Sara Boller, ricercatrice di -skopía, la società che sviluppa competenze basate sugli studi dei futuri e sulla prospettiva dell’anticipazione. Partendo proprio dallo studio di –skopía, dal titolo “Rivoluzione dei generi”, è stato messo in luce come oltre il 90% dei prodotti in commercio siano pensati da uomini e che, come tali, difficilmente riescono a intercettare quell’enorme – e per certi versi ancora inesplorata – fascia di mercato in grado di corrispondere a necessità, gusti e sensibilità tipicamente femminili. Ciò significa che, se le donne cominciassero a creare prodotti per le donne, si innescherebbe una reazione innovativa dirompente, capace di cambiare lo status quo del mercato e di modelli di business ormai consolidati.

Per dare sostanza a questo concetto sono state invitate tre imprenditrici, scelte tra coloro che hanno partecipato all’attività formativa di Accademia d’Impresa, che hanno raccontato la loro esperienza diretta. In successione, sono intervenute:

Vera Boni – PULK: un rifugio urbano intimo e accogliente, trainante e poliedrico (Trento)
Nasce dall’idea di creare uno spazio in divenire, dinamico, dalle molteplici sfumature. Un contenitore in dialogo con il mondo, capace di racchiudere in sé incontri, laboratori ed eventi di varia natura. Un’occasione per rallentare, per concedersi un momento hyggelig. Pulk è sentirsi avvolti in un ambiente armonioso e caldo. Un luogo di ricerca e creatività, di scambio e relazioni.

Silvia Atzori – ATOTUS: il primo circuito di economia circolare nel mondo della moda sostenibile (Vezzano)
Il progetto connette tutti gli attori della filiera tessile e mette al centro il consumatore finale, il Tipper. Attraverso una piattaforma tecnologica e la moneta virtuale TIP, incentiva ed educa alla sostenibilità. Ognuno può portare i capi usati, guadagnare le TIPs e utilizzarle per l’acquisto. I capi raccolti prendono tre diversi circoli virtuosi: riciclo, upcycling e riuso.

 

Michela Fazzito – MISSION EMPATHY: un ecosistema di innovazione sociale per un nuovo percorso di salute in pediatria (Roma)
Il proposito è concedere ai bambini malati un sollievo immediato, permettere il recupero dello stato di benessere e garantire il loro diritto alla felicità anche durante la malattia. Mission Empathy è a disposizione di ospedali pediatrici, case famiglia e associazioni con laboratori Steam, didattici, creativi, interattivi, inclusivi e tailor made, sviluppati e programmati da una Academy di professionisti qualificati e formati anche psicologicamente.

Infine, per capire e ragionare su cos’è l’innovazione e perché alcune imprese vengono considerate innovative, è intervenuto Alessandro Garofalo, esperto di innovazione e Past-president di Trentino Sviluppo che ha messo in luce come innovare significhi “fare le cose”. “L’idea – ha spiegato Garofalo – da sola non basta, la creatività deve essere profittevole, deve risolvere un problema attraverso la realizzazione di un prodotto o di un servizio. Il cliente deve essere disposto a comperare quel prodotto o servizio perché soddisfa i suoi bisogni e risolve i suoi problemi. Fondamentale è poi il metodo, che permette di trasformare la passione in un prodotto, attraverso l’applicazione, ma anche di unire prodotti diversi per creare nuove funzionalità”.

 

 

 

Foto: Archivio Accademia d’Impresa – Michele Purin

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Foto a: Da sinistra: Silvia Atzori (Atotus); Vera Boni – (Pulk); Michela Fazzito – (Mission Empathy)
Foto b- Da sinistra: Sara Boller, (-skopía); Annalisa Zeni (Accademia d’Impresa)

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