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ASSEMBLEA ANTIRAZZISTA TRENTO * BONUS ALIMENTARE E REQUISITO RESIDENZA: « DI FRONTE AD UN’EMERGENZA CHE HA EFFETTI DRAMMATICI, NON POSSIAMO PERMETTERCI DISCRIMINAZIONI »

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10.23 - mercoledì 8 aprile 2020

Bonus alimentare e requisito di residenza. Ci rivolgiamo a voi perché in questa situazione di emergenza le istituzioni locali sono chiamate a rispondere alle urgenze sociali provocate dal virus e dalla conseguente situazione di isolamento forzato. Nello strutturare e nell’attuare tali risposte, l’obiettivo delle istituzioni deve essere l’inclusività e il sostegno a tutte le persone presenti nel territorio.

Abbiamo seguito con attenzione la presentazione dei criteri per la distribuzione dei circa tre milioni di Euro destinati al Trentino per incrementare i fondi di solidarietà comunale e contrastare le situazioni di bisogno createsi a seguito dell’emergenza. Abbiamo appreso con rammarico che anche questa volta viene escluso da un sussidio fondamentale chi non risulta formalmente residente. Ancora una volta, l’impossibilità di iscriversi al registro anagrafico è causa di discriminazione, marginalizzazione e mette in difficoltà alcune delle fasce più fragili nella soddisfazione dei bisogni più basilari, creando tensioni sociali che rischiano di ripercuotersi su tutta la comunità trentina.

Torniamo a ribadire che l’attuale situazione di marginalizzazione è frutto di politiche inadeguate che oggi sono rese più evidenti dall’attuale emergenza sanitaria: i provvedimenti assunti, volti a tamponare le criticità più palesi, di fatto lasciano irrisolte questioni di fondo.

Il requisito della residenza esclude tutte quelle persone che non hanno accesso per molteplici barriere al mercato formale degli affitti, esclude i soggetti senza fissa dimora che non hanno ancora la residenza fittizia e i richiedenti asilo che per effetto della Legge Sicurezza non hanno diritto ad iscriversi al registro anagrafico. Rispetto a quest’ultima categoria va considerato che non tutti loro beneficiano dei progetti di accoglienza.

Proprio perché si tratta di rispondere a bisogni basilari – in primis il riuscire a mangiare – il requisito della residenza nel Comune non dovrebbe essere considerato – né per gli italiani, né per gli stranieri – come residenza anagrafica, ma piuttosto come presenza stabile sul territorio. Chiediamo quindi che siano inclusi tutti coloro che, italiani o stranieri, risultino privi di iscrizione all’anagrafe pur essendo effettivamente domiciliati nel comune.

La misura del bonus alimentare risulta ulteriormente problematica perché lascia indietro gli stranieri privi di titolo di soggiorno, che fanno parte della nostra comunità. Senza voler considerare qui l’opportunità di un provvedimento di regolarizzazione, va tenuto conto che in questa particolare situazione essi non hanno alcuna possibilità di lasciare il nostro paese stante il blocco della mobilità internazionale e l’indisponibilità dei Paesi di origine a riammetterli nel territorio. Chiediamo quindi che siano inclusi anche gli stranieri privi di titolo di soggiorno, facendo riferimento al domicilio nell’ambito comunale sulla base delle informazioni reperibili anche tramite i servizi sociali.

Come ci ricorda l’appello diffuso da ASGI e sottoscritto da numerose organizzazioni: “…si tratta di interventi straordinari destinati a supplire alla perdita di occasioni di lavoro provocata dall’emergenza. In quanto tali, devono essere rivolti a tutti coloro che appartengono a una comunità territoriale e hanno subito gli effetti di tale particolare situazione”.

Come Assemblea Antirazzista riteniamo che, di fronte a un’emergenza che ha effetti drammatici per l’intera comunità, non possiamo proprio permetterci discriminazioni!

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