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MARGHERITA COGO * 8 MARZO: « LE DINAMICHE POLITICHE SONO FEROCI, ALLE DONNE CHE RICOPRONO RUOLI APICALI NULLA VIENE RISPARMIATO »

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12.10 - mercoledì 8 marzo 2023

Jacinda Arden, Primo Ministro della Nuova Zelanda dal 26 ottobre 2017 al 25 gennaio del 2023, si é dimessa affermando “Diamo tutto quello che possiamo per tutto il tempo che possiamo, poi arriva il momento. Per me è questo il momento”. Va detto che Jacinda Arden è stata oggetto di attacchi politici e minacce costanti, anche per la sua politica attuata durante la Pandemia, che è stata molto efficace per la riduzione del contagio e della diffusione del virus, ma i no-vax, non le hanno risparmiato minacce ed attacchi violenti, così come i colleghi politici.

Nicola Sturgeon, Premier della Scozia dal 20 novembre 2014 al 15 febbraio 2023, si è dimessa affermando “Ho preso la decisione di dimettermi per senso del dovere e per il grande amore che provo per il mio partito e per il mio Paese.”.. Ci sarà “chi è scioccato e forse anche arrabbiato con me, ci sarà anche chi è felice della mia decisione. Questo è il bello della democrazie.” “Quello di premier è il miglior lavoro del mondo, ma bisogna capire quando è il momento di lasciare il posto a qualcun altro.” “Parte del servire bene consiste nel sapere quando è il momento giusto per lasciare il posto ad altri”.

Susan Diane Wojcicki è stata ad di You Tube dal 2014 al 18 febbraio del 2023. È stata coinvolta nella fondazione di Google ed è diventata la prima responsabile marketing di Google nel 1999, con un patrimonio personale di 500 milioni di dollari. Anche lei si è dimessa “Ho deciso d’iniziare un nuovo capitolo incentrato su famiglia, salute e progetti personali.

Nel giugno del 2022 Sheryl Sandberg numero due di Meta, si dimette e la Silicon Valley si conferma sempre più un club di quasi soli uomini visto che le donne di altro profilo sono sempre più una rarità. Le dimissioni della Sandberg segnano la fine di un’era per una delle donne manager più famose d’America e uno dei simboli della Silicon Valley. Anche se le donne hanno fatto progressi negli ultimi anni, i livelli manageriali di più alto livello sono ancora dominati dagli uomini. Nel 2021 sul 26% degli amministratori delegati dei direttori generali era donna. Una quota bassa ma in aumento rispetto al 15% del 2019.
Al momento delle dimissioni la Sandberg afferma “Mi piace pensare che la carriera che ho avuto è quella di altre donne leader possano ispirare altre donne.
100 anni fa non c’era nessuna donna, oggi ce ne sono alcune. Mi auguro che le mie figlie possano crescere in un mondo dove ci sono molte donne manager e al lavoro.” Con le ulteriori dimissioni di Susan Diane Wojcicki, la speranza di Sandberg si affievolisce ancor di più.

Cosa ci dicono queste dimissioni eccellenti? Ci dicono che le carriere apicali professionali e le carriere apicali politiche seguono la stessa logica e le stesse dinamiche, quelle dettate dagli uomini che hanno dalla loro parte millenni di dominio politico e sociale. Le carriere apicali, in generale, hanno dei tempi incompatibili con la realizzazione di una vita normale, in cui si possano coltivare affetti ed amicizie. Lavoro e politica sono totalizzanti, e sembrano pensati per escludere un po’ di concorrenti, anche uomini, ma massimamente donne.Finché le donne manager e le politiche premier continueranno ad essere delle eccezioni, le cose non cambieranno.

Essere donna manager o premier, in un mondo dominato dagli uomini, non consente di cambiare logiche, dinamiche e priorità. A patto, inoltre, che queste donne abbiano come obiettivo quello di cambiare il mondo e di migliorarlo, consentendo a molte più donne di esserci e di fare la differenza.
Va cambiato il codice di comportamento di chi svolge ruoli apicali, che consenta e voglia coniugare i doveri richiesti dal ruolo ricoperto, senza negare o annullare la componente affettiva e dunque umana dei ruoli stessi.

Non si può ipotizzare che la vita di una manager o di una premier sia così invasiva ed assorbente tanto da non consentire altro o da costringere a sacrificare molto, troppo della propria vita personale.Ma oltre al tempo totalizzante da dedicare al ruolo si registrano dialettiche, linguaggi, intrighi, complotti, che in politica sono sempre attivi, così come nel campo lavorativo.

Le dinamiche politiche, in particolare, sono troppo feroci, sono costanti gli attacchi personali I dossier preparati ad arte per sminuire e denigrare l’impegno e il lavoro di molte donne. Alle donne che ricoprono ruoli apicali nulla viene risparmiato, ogni debolezza viene enfatizzata, ogni errore massimizzato.
È tempo di smetterla. È tempo di ribellarsi. È tempo di considerare il lavoro parte della vita e non la vita stessa. È tempo di considerare la politica come un tempo limitato in cui esercitare il diritto/dovere di occuparsi del governo della cosa pubblica, pensando al bene collettivo e non alla propria carriera personale. Infine, é tempo anche e soprattutto per gli uomini di ripensare ruoli, funzioni e tempi.

 

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Margherita Cogo

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