In questi giorni il dibattito politico pare focalizzato quasi esclusivamente sulle scelte professionali del Direttore Generale dell’Apss di accettare un nuovo incarico a Bologna.
A me sembra che la strumentalizzazione politica sia evidente, ma preferirei che il confronto si concentrasse invece sulle prospettive future della sanità trentina e sono convinto che l’attuale organizzazione possa sopperire alle dimissioni improvvise del D. G.
I motivi sono presto detti perché è già avvvenuto anche in passato e precisamente nel 2016 quando se ne era andato il dott. Flor sostituito ad interim dal sott. Debiasi e precedentemente tra il 2008 e il 2010 dopo le dimissioni del dott. Favaretti sempre sostituito dal dott. Debiasi.
La sanità trentina non è solo il Direttore Generale, ma tutti i professionisti sanitari e gli amministrativi che la compongono.
Ecco perché ho parlato di strumentalizzazione politica. Non credo che alla gente appassioni più di tanto il destino già deciso di uno dei tanti manager pubblici, quanto piuttosto la costruzione del Not, le liste di attesa, l’organizzazione post emergenza Covid, il futuro del S.Chiara e la qualità dei servizi.
Questi sono temi fondamentali per la prevenzione e la cura delle persone e per le prospettive della sanità trentina.
Personalmente sono molto più preoccupato per il Not che, dopo il pasticcio della nomina della commissione ad opera della Giunta Rossi, è ancora in impasse.
Meglio allora concentrarsi sulla svolta da dare per la costruzione di quest’opera strategica che potrebbe creare un volano importante per il settore delle costruzioni, per l’occupazione, per attirare eccellenze mediche e aprire un serio dibattito per la riqualificazione dell’Ospedale S. Chiara perché la politica deve sempre guardare in avanti evitando di commettere gli errori del passato.
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Dott. Andrea Merler
Esperto in sicurezza sul lavoro