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CONSORZIO COMUNI TRENTINI – CAL * SEDUTA 6/9: « PARERI POSITIVI SU AGGIORNAMENTO RETE IDROGRAFICA E LOCAZIONE TEMPORANEA ALLOGGI PER NUCLEI BISOGNOSI »

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18.41 - mercoledì 6 settembre 2023

Aggiornamento della rete idrografica del Piano urbanistico. Parere positivo del Cal all’aggiornamento della rete idrografica del Piano urbanistico provinciale ai sensi dell’articolo 8, comma 3 dell’Allegato B della L.P. 27 maggio 2008, n. 5 e dell’articolo 31, comma 3, della legge provinciale 4 agosto 2021, n. 15. Dopo che il Presidente del Cal, Paride Gianmoena, ha aperto i lavori l’Assessore Provinciale Mario Tonina, con l’ausilio della sua struttura, ha proceduto illustrare il percorso che ha portato all’aggiornamento della rete idrografica.
Una delibera in merito alla quale, ha specificato l’Assessore competente del Cal, Claudio Soini, non ci sono particolari osservazioni.
In discussione ilSindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, ha evidenziato l’opportunità di aggiornare anche il diverso strumento del Registro delle acque pubbliche, con particolare riguardo ai corsi d’acqua di competenza comunale, al fine di chiarire con esattezza le competenze di Provincia ed Enti locali.

La delibera
La delibera prevede l’aggiornamento della rete idrografica del Piano Urbanistico Provinciale. Il Piano ha già avuto parere favorevole unanime dalla Commissione provinciale per l’urbanistica e il paesaggio (CUP), nella seduta del 7 giugno 2022. Si tratta di modifiche che nascono dallo svolgimento delle attività ordinarie del Servizio Bacini montani che dal 2015 ha raccolto una serie di osservazioni utili all’attualizzazione del reticolo idrografico. Hanno consentito di individuare con precisione alcuni tratti di fiumi e torrenti. Inoltre sono state inserite alcune nuove aste torrentizie e corretti errori cartografici. Alla luce di tali modifiche è stato avviato l’iter per l’aggiornamento della rete idrografica del PUP. L’individuazione delreticolo idrograficorappresenta un’informazione fondamentale per le attività di valutazione della pericolosità idrogeologica e di programmazione e gestione degli interventi di mitigazione, con particolare riguardo alle esigenze di difesa del suolo e di tutela delle risorse idriche, condotte dal Servizio Bacini montani. In particolare, sono state raccolte, nel periodo, 2015-2022, circa 210 segnalazioni di aggiornamento.

Questo ha portato a modificare, puntualmente o globalmente, 417 aste con precise regole di ricodifica, ovvero in caso di modifica sostanziale. Il lavoro di integrazione e aggiornamento della rete idrografica ha portato ad individuare complessivamente:
• 47.987 aste torrentizie,
• 92.636 tronchi
• 125.108 tratti.

Il reticolo idrografico consente di operare una gestione dei corsi d’acqua coerente con i criteri previsti a livello nazionale e recepiti a livello provinciale. Assicura un’adeguata sicurezza per la popolazione e a salvaguardare le altre funzioni svolte dai corsi d’acqua. In particolare, i criteri vietano nuove intubazioni, promuovendo la graduale eliminazione delle coperture e delle intubazioni esistenti.

 

Bando per la riqualificazione dei castagneti. Parere favorevole
Il Consiglio delle autonomie locali ha votato a favore della proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Fondo per la riqualificazione degli insediamenti storici e del paesaggio di cui all’articolo 72 della legge provinciale 4 agosto 2015, n. 15, comma 2 lett. b). Bando 2023 per interventi di recupero di castagneti ai fini paesaggistici: interventi dei privati. Approvazione dei criteri di accesso e contestuale approvazione del bando’.
Su questo punto è intervenuto l’Assessore Mario Tonina, che ha evidenziato come, nel corso della legislatura, particolare attenzione sia stata riservata alla tutela del paesaggio con interventi e risorse, ad esempio, per il ripristino dei muri a secco. In riferimento all’ecosistema castagneto, ha poi precisato come esso rivesta la funzione di paesaggio di grande pregio, rientrando a pieno titolo nel concetto di bene culturale. “Proteggere la pianta di castagno – ha continuato – garantisce il patrimonio culturale e la tradizione trentina, mantiene un habitat unico e ricco di biodiversità e svolge un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici”.
Tonina ha ricordato anche come fino alla metà del diciannovesimo secolo, il castagno sia stato l’elemento base della struttura produttiva rurale, ma poi la comparsa di alcune patologie delle piante e l’industrializzazione ne hanno determinato un progressivo abbandono al quale si vuole porre rimedio.

L’Assessore competente del Cal, Claudio Soini, ha chiesto e ottenuto rassicurazioni sugli interventi previsti dal bando che, è stato ribadito,
possono essere richiesti anche da chi abbia beneficiato di altri contributi pubblici in passato, purché l’intervento oggi proposto si riferisca ad un altro appezzamento. La delibera. La delibera prevede un bando con finanziamenti fino a 4mila euro per effettuare azioni di potatura e di pulizia del terreno sottostante i rami dei castagni. Lo scopo è quello di contrastare l’abbandono del suolo, promuovendo lo sviluppo dell’economia locale conservando l’identità dei luoghi, in un’ottica di un turismo legato alla natura. Il Bando è rivolto a privati, persone fisiche o imprese prevalentemente agricole, titolari del diritto sui terreni.

Nello specifico si prevedono diverse tipologie di intervento:

A) Recupero e/o mantenimento a fini paesaggistici di castagneti da frutto (massimo 8 piante con altezza superiore agli 8 metri per beneficiario): recupero di piante storiche di castagno in stato di abbandono attraverso la potatura; mantenimento di piante storiche di castagno che presentano chioma con branche secche o danneggiate attraverso la potatura di risanamento e/o ringiovanimento operata con tecniche di tree climbing.

B) Ripristino – sistemazione dell’area direttamente collegata alla pianta oggetto di contributo (massimo 8 metri di raggio): recupero del terreno sottostante in stato di abbandono su di un’area di metri quadrati; interventi di sistemazione del versante con modeste opere. Per finanziare gli interventi è stanziata una quota di 200.000 €, di cui 50.000 € sull’esercizio finanziario 2023 e 150.000 € sull’esercizio finanziario 2024, a valere sul fondo per la riqualificazione degli insediamenti storici e del paesaggio e interventi per la conservazione e sistemazione paesaggistica.

 

Locazione temporanea di alloggi per nuclei familiari bisognosi. Parere favorevole
E’ stato un parere favorevole anche quello espresso dal CAL, in relazione alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Legge provinciale 7 novembre 2005, n. 15 – articolo 6 comma 5 bis – Approvazione dei criteri e delle casistiche per la locazione temporanea di alloggi in favore di nuclei familiari in condizioni di particolare bisogno abitativo’.
La deliberazione va ad aggiornare i criteri, adottati nel 2010 e poi modificati nel 2011, per l’assegnazione degli alloggi rifiutati dai soggetti inseriti nelle graduatorie di edilizia pubblica, o che non hanno i requisiti di idoneità ad essere locati a canone sostenibile o che sono di particolare pregio, per i quali l’art. 6 co. 5 bis lp n. 15/2005 consente l’assegnazione temporanea, per un massimo di 18 mesi, a soggetti anche privi dei requisiti di legge, in alternativa alla loro locazione con procedura ad evidenza pubblica da parte di ITEA.

L’Assessore competente del Cal, Stefano Bisoffi, ha specificato come la misura interessi circa una cinquantina alloggi di risulta, attualmente non occupati. Ha aggiunto che il confronto con la Provincia ha dato l’opportunità di prevedere nuovi criteri per un loro utilizzo agile, a sostegno delle fasce più deboli che necessitano di una pronta risposta ai loro bisogni.

La delibera
L’intento del provvedimento è quello di facilitare l’impiego comunque orientato a bisogni sociali dei suddetti alloggi, che rimarrebbero altrimenti al di fuori del circuito dell’edilizia pubblica per essere locati, pur a canone moderato, secondo criteri diversi da quelli sociali.
Le categorie di soggetti che potranno essere beneficiari degli alloggi sono state rivisitate, di concerto con il Servizio Politiche sociali, secondo il seguente ordine di priorità:

1. situazioni correlate a una transitoria necessità abitativa conseguente alla conclusione di un percorso di inserimento in accoglienza residenziale di tipo comunitario o protetto (es. Servizi di Abitare Accompagnato, Comunità di accoglienza) che richiedono un contesto abitativo a supporto del completamento del percorso di autonomia. Tale condizione è comprovata dal servizio sociale dell’ente locale;

2. ragioni di sicurezza personale o familiare in presenza di difficoltà comprovata dal servizio sociale dell’ente locale, anche limitatamente alle esigenze di uno o più componenti il nucleo familiare;

3. situazioni di difficoltà sociale, correlata a situazioni di necessità abitative transitorie, valutate dal servizio sociale dell’ente territorialmente competente che attesta la comprovata incapacità di risolvere, tramite rete familiare e autonomamente, il bisogno di un alloggio;

4. situazioni di bisogno abitativo a carattere transitorio debitamente documentate;

5. situazioni di particolare necessità, valutate dal servizio provinciale competente in materia di emigrazione, che hanno determinato o determinino il rimpatrio di soggetti di cui all’articolo 2 della legge 13 del 3 novembre 2000, (legge provinciale sugli emigrati trentini).
Ulteriore elemento di novità, accanto alla rivisitazione delle categorie dei possibili assegnatari, è la previsione di una riduzione del 50%. rispetto al canone moderato, che altrimenti troverebbe applicazione nella fattispecie, a favore dei nuclei con ICEF inferiore a 0,23.
La misura si affianca al diverso istituto dell’accesso straordinario alla locazione temporanea di alloggio a canone sostenibile, di cui all’art. 5 co. 4 della l.p. n. 15/2015, la quale può trovare applicazione a favore di nuclei in possesso di specifici requisiti, nei casi di urgente necessità abitativa che continuano ad essere declinati dall’art. 26 del regolamento di attuazione.

Gianmoena ringrazia e saluta i sindaci che si candideranno alle provinciali
In chiusura di seduta, il Presidente Gianmoena ha voluto salutare e ringraziare, per il proficuo lavoro condiviso, i componenti del CAL che, candidandosi per la tornata provinciale del 22 ottobre, saranno prossimamente chiamati a dimettersi dal proprio ufficio.
La legge elettorale prevede, infatti, che i sindaci dei Comuni sopra i 5mila abitanti debbano dimettersi, decadendo, di conseguenza, anche dalla carica di membri del Cal. Discorso diverso per i primi cittadini dei Comuni sotto i 5 mila abitanti che, in caso di elezione nell’Assemblea provinciale, dovranno optare per l’una o l’altra carica.

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