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LANCIO D'AGENZIA TN-AA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINA: « APERTA LA TRATTAZIONE DDL OLIVI-SPINELLI-LEONARDI »

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16.16 - mercoledì 28 giugno 2023

Consiglio, aperta la trattazione del ddl Olivi-Spinelli-Leonardi. Dopo la solidarietà dell’Aula al presidente Fugatti per le scritte di Povo, i lavori della mattinata si sono concentrati sul ddl unificato Olivi-Spinelli-Leonardi con la presentazione da parte dell’assessore Achille Spinelli e dei consiglieri Alessandro Olivi e Giorgio Leonardi. Terminata la discussione generale, si prosegue questo pomeriggio con l’esame di 4 ordini del giorno (di Masè, Leonardi e due di Marini).

LA PRESENTAZIONE
Dopo l’approvazione di ieri del ddl 129, i lavori di questa tornata d’aula sono proseguiti questa mattina con l’inizio della trattazione del testo congiunto Olivi-Spinelli-Leonardi sugli interventi a sostegno del sistema economico trentino, un ddl derivante dall’unificazione dei disegni di legge 52, 164 e 124, un testo di riforma della legge 6 del 1999 in materia di incentivi, approvato con voto unanime dalla Seconda commissione presieduta da Luca Guglielmi (Fassa) a marzo. Sul ddl sono stati presentati 14 emendamenti e 4 proposte di ordini del giorno (di Leonardi, Masè e Marini).

Spinelli: ddl per razionalizzare la disciplina e semplificare gli interventi
L’assessore Spinelli ha presentato questa mattina il ddl, frutto di un lavoro corale svolto in particolare con i consiglieri Alessandro Olivi (Pd) e Giorgio Leonardi (FI). Ha parlato di un’opera di revisione e riprogrammazione della legge del 1999, svolta a partire da quanto di buono c’è nel sistema normativo. ll ddl disciplina le leggi a sostegno del sistema economico trentino, ha affermato, e nasce dalla volontà di innovare una legge che risale al 1999 che nel tempo era stata oggetto di una serie di emendamenti, talvolta puntuali e ridondanti, che l’hanno resa complicata. Il testo perciò si pone nell’ottica di razionalizzare la disciplina, di semplificare e omogeneizzare il quadro degli interventi mirati ad accrescere la base produttiva provinciale. È un testo che nasce da un triennio in cui si è dovuti intervenire a sostegno dell’economia per le conseguenze della pandemia, della crisi bellico-energetica, in una fase attuale di sviluppo caratterizzata dalla doppia transizione digitale ed energetica.
L’assessore ha quindi indicato gli obiettivi che il ddl mira a perseguire attraverso i sostegni previsti: potenziare la struttura organizzativa, le competenze interne e accrescere le dimensioni medie delle imprese trentine, spingere all’incremento della solidità patrimoniale quale strumento per una maggior possibilità di accesso al credito e di gestione della tesoreria e della capacità di investimento, stimolare gli investimenti privati delle imprese rivolti a innalzare la loro produttività e la propensione all’internazionalizzazione. Ancora: sostenere il rafforzamento delle filiere territoriali dal maggior potenziale competitivo e favorire una maggiore cooperazione-aggregazione tra imprese irrobustendo le catene locali del valore, potenziare qualità e selettività delle misure a favore dell’attrazione di imprese e investimenti in Trentino e orientarle al rafforzamento delle specializzazioni e filiere territoriali a maggior potenziale competitivo, promuovere una riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive delle imprese e una loro più attenta e presidiata attività legata agli insediamenti e allo sviluppo delle aree produttive, con particolare attenzione al recupero e sfruttamento del patrimonio immobiliare esistente. Infine tra gli obiettivi Spinelli ha collocato la pianificazione di specifiche azioni per accompagnare e sostenere le imprese nel processo di transizione digitale ed ecologica. Spinelli ha quindi descritto l’impianto del ddl e sottolineato il rafforzamento del ruolo dell’innovazione tecnologica e digitale, della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico. Attenzione è stata posta al ruolo della concertazione, al tema della contrattazione collettiva di primo e secondo livello, al passaggio generazionale.

Olivi: legge dalla valenza riformatrice
Alessandro Olivi ha parlato di un lavoro fitto, denso, anche non facile a tratti, per la convergenza sugli obiettivi, a cui hanno contribuito le sensibilità dell’aula. La legge 6, ha ricordato, è la più longeva di questa parte contemporanea dell’autonomia trentina: è bene riconoscere il lavoro prezioso fatto 24 anni fa dalla Giunta e dal Consiglio di allora, una scelta di lungimiranza che si è rispecchiata in una tenuta robusta della legge. Una legge quadro, di definizione di un’architettura generale: fu un’intuizione. Lo stesso risultato che si mira a ottenere con l’iniziativa del ddl congiunto: una legge di principio, che definisce una direzione e delle priorità, una legge che lascia lo spazio per un’implementazione progressiva, dalla valenza riformatrice. A differenza della legge sull’economia ereditata, ha sottolineato Olivi, in questo testo la parola “lavoro” entra in modo più incisivo. Poi ha posto l’accento su alcuni temi centrali nel testo, tra cui la concertazione, il capitale umano, la formazione, la riduzione delle differenze salariali tra uomo e donna, il principio per cui le imprese che in Trentino accedono a misure di incentivazione si impegnano a rispettare le previsioni contenute nei contratti stipulati dalle associazioni di lavoratori e imprenditori maggiormente rappresentative sul territorio provinciale. Affermare che si vogliono tutelare le buone imprese, il buon lavoro, chi rispetta le regole è un’innovazione importante secondo Olivi. Ha richiamato l’attenzione sul tema della transizione ecologica, dell’economia circolare e del riequilibrio territoriale. Infine gli investimenti sulle persone: si è convenuto sull’importanza della formazione perché essa significa innovazione e competitività.

Leonardi: concentrarsi sul passaggio generazionale
Giorgio Leonardi ha parlato della necessità che si aveva di un aggiornamento della legge (il riferimento è alla 6 del 1999). Ha ricordato la propria mozione presentata in emiciclo nel 2020 sulla possibilità di creare fondi di garanzia e finanziare il tutoraggio di manager che affiancassero le aziende nel periodo del Covid. Ha quindi indicato il proprio contributo nel ddl unificato: il passaggio generazionale nelle aziende è importante, è importante la continuità nel momento di discontinuità che si sta vivendo. Purtroppo, e le statistiche lo confermano, vale il vecchio adagio che vuole che una generazione crei l’azienda, la seconda la mantenga e la terza la chiuda: si vede spesso, ha detto Leonardi, ci sono imprenditori accentratori che per anni proseguono diritti senza lasciare il passo ai figli. Per tutelare però le loro competenze e i loro sacrifici si deve però arrivare a un trasferimento non solo di quote, ma anche di valori e competenze tra le generazioni. La pratica, in certi casi, ha aggiunto Leonardi, supera la grammatica e ciò va tutelato: i tradizionali strumenti successori non garantiscono una stabilità nella successione. E le imprese trentine che nei prossimi anni si troveranno a fare questo passaggio sono il 40% del totale e solo il 68% di questo 40% dichiara di poter lasciare l’azienda a un familiare. Un tema che si rifletterà anche sull’occupazione, ha evidenziato Leonardi. Il Trentino non fa eccezione con le sue 51.000 imprese di medie dimensioni che assicurano tra l’altro il mancato spopolamento delle nostre valli. Fare impresa è vocazione, ha affermato il consigliere dopo aver citato l’imprenditoria femminile, e il ddl amplia in questo senso le possibilità nel momento della successione aprendo la possibilità per soggetti terzi a subentrare nelle attività.

DISCUSSIONE GENERALE
Zanella: mancanza dei lavoratori, problema sistemico, servono risposte
In apertura della discussione generale sul testo, Paolo Zanella (Futura) ha parlato dell’importanza di ricordare, nella riforma di un sistema economico, delle persone che vi danno vita. Bene l’adeguamento al principio di non arrecare danno a salute e ambiente, il fatto che ci si muova verso uno sviluppo sostenibile. Gli interventi, ha detto poi, muovono per garantire sviluppo e crescita delle imprese con premialità per quelle che si riorganizzano con una struttura più solida. Importante secondo il consigliere anche il sostegno a ricerca e sviluppo. La crescita, ha affermato Zanella, va reinvestita e le imprese che lo fanno vanno sostenute. E vanno sostenute anche le imprese che redistribuiscono la ricchezza che producono. Le imprese non possono ricorrere a contratti pirata che rendono il lavoro povero, ha detto Zanella citando la garanzia prevista in questo senso nel testo come un passaggio importante. Gli sgravi fiscali legati all’Irap: dovrebbero essere selettivi secondo il consigliere di Futura. Quindi il riferimento al problema di attrattività dei lavoratori e demografico: la platea dei lavoratori, ha detto Zanella, si restringe continuamente, è un problema sistemico che necessita di una risposta e l’inversione del trend demografico non basta. Nei prossimi 5 anni chi lavorerà? ha chiesto Zanella. La soluzione sarebbe una migrazione fatta bene, ma la maggioranza cosa propone? Il problema è preliminare secondo il consigliere e richiede un ragionamento nazionale e locale: bisogna iniziare a lavorare per capire come includere le persone che vengono da altre parti del mondo, ha concluso.

Alex Marini: bisogna lavorare su un modello sostenibile
Alex Marini ha affermato che si sarebbe potuto osare un po’ di più, ad esempio sulla tutela del lavoro prevedendo magari anche una contrattazione integrativa. Ha parlato dell’importanza di superare la disparità di genere per quanto riguarda gli stipendi. Ha detto quindi di concordare con Leonardi quando dice che si deve dare dignità al lavoro manuale, incentivare le nuove generazioni a trovare un’occupazione anche pratica. Ha portato l’esempio dell’edilizia: il numero di cantieri è cresciuto e il Trentino è la regione più virtuosa nell’aver messo a terra gli incentivi dell’Ecobonus con l’82% degli interventi asseverati. Si è lavorato bene, insomma, ma la qualità dei cantieri? La sicurezza? Non c’è ad esempio un albo per le imprese qualificate, che effettuano lavori sempre più complesse a regola d’arte. Se si dà qualità al settore si dà qualità agli interventi con ricadute ecologiche enormi. Si deve poi incentivare come un’impresa si inserisce nel territorio, come riesce a occupare, a integrare lo straniero. Bisogna, secondo il consigliere 5 Stelle, anche prestare attenzione alla provenienza dei capitali (il riferimento è alla criminalità organizzata). C’è poi il tema della democrazia economica e nell’impresa, se si investe su scuola, formazione, significa investire sulle imprese. Ancora, il tema della valutazione: non si ascolta mai l’Università nei ddl, ma bisognerebbe coinvolgerla sistematicamente. Le imprese, per Marini, non dovrebbero rispondere solo agli azionisti, ma alla comunità tutta, diversamente il prezzo lo pagheranno le future generazioni. Si dovrebbe lavorare su un modello sostenibile di produzione e consumo prendendo in considerazione esempi ottimali, con un occhio ai cambiamenti climatici. Marini ha citato l’Emilia Romagna parlando dei fenomeni naturali estremi e ha ricordato che tutto ciò nella legge non compare.

De Godenz: i nodi di mancanza di lavoratori e alloggi nelle valli turistiche
Pietro De Godenz (UpT) ha trattato dell’importanza di riuscire a condividere un ddl come quello unificato. Una revisione della vecchia legge che è un passo importante, soprattutto nel momento complicato per l’economia post-pandemia che vede un’inflazione che avanza, interessi bancari sempre più importanti. La legge, ha proseguito, dovrà accompagnare le imprese in un momento difficile e aver condividere il testo è stato un successo. Quindi il riferimento al nodo della mancanza di lavoratori su tutti i settori e al problema degli alloggi per i lavoratori nelle valli turistiche. Sono secondo il consigliere dell’UpT due argomenti in agenda per il futuro.

Coppola: il valore del business sostenuto dovrebbe ricadere sul territorio
Lucia Coppola (Europa Verde) ha citato la responsabilità sociale di impresa, quella identificata come la volontà delle imprese di far fronte a indicazioni ambientali, sociali e di governance. Certo, ha detto, ogni impresa è libera in questo percorso, ma il ruolo dell’ente pubblico dovrebbe sollecitare in modo che venga restituito alla comunità parte del valore del business che in molti casi viene anche sostenuto dalle istituzioni. Accade che chi ha avuto molto decida di chiudere o di trasferirsi all’estero, una serie di atti ingiusti e ingiustificati che non tengono conto di quanto la collettività trentina ha investito. Coppola ha quindi citato la direttiva europea del 2014 che ha iniziato a cambiare le cose, stabilendo nuovi standard e mettendo in conto l’obbligo di rendicontazione sociale. Per Coppola è stato importante trovare una convergenza sul tema del lavoro.

Dalzocchio: testo che garantisce equità
Mara Dalzocchio (Lega) ha parlato della legge 6 del 1999, una legge datata, che necessitava di una riforma. Il tema, ha affermato, è in continua evoluzione, i cambiamenti sono dovuti allo sviluppo, ma anche alla crisi sanitaria ed energetica. La revisione della legge 6 ha consentito durante la pandemia alle aziende trentine di sopravvivere in un momento storico in cui tante realtà a livello nazionale non sono riuscite. A distanza di qualche mese la revisione completa: un testo di legge che riordina gli interventi provinciali, garantisce equità, punta su ricerca e innovazione e prevede un miglioramento delle condizioni dei lavoratori con un occhio all’occupabilità e all’occupazione. Una dimostrazione di attenzione ai cittadini e agli impegni presi in campagna elettorale.

Spinelli: chi non applica tutele migliori fa concorrenza sleale
Achille Spinelli ha parlato in replica di uno scherzo del destino: la legge prenderà il numero 6, come la legge del 1999. Ha ricordato il tema del lavoro e di aver incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil sul tema dell’applicazione dei contratti nell’ambito di impresa. Un passaggio importante, ha dichiarato, perché ha che fare con regolarità e concorrenza perchè chi non applica le tutele migliori, ha detto l’assessore, esercita una forma di concorrenza sleale, un danno che si riverbera non solo sulle quote di mercato delle imprese attente a questi aspetti, ma anche sul lavoro degli stessi dipendenti. Il compito della politica, ha aggiunto, è guardare al domani. Dal Covid in poi è successo qualcosa nel mercato del lavoro che ha convinto molte persone a non prestarsi ad attività lavorative che non soddisfano le loro ambizioni e non valorizzano il bisogno di una vita privata di qualità: un fenomeno da prendere in considerazione. Impossibile invece per Spinelli rispondere alla domanda di Zanella, su cosa fare per avere tra 5 anni i lavoratori necessari, probabilmente le cose cambieranno, forse il Covid sarà dimenticato e le persone saranno forse disponibili a sopportare qualche sacrificio in più. Gli alloggi sul territorio: alcune iniziative sono inserite in provvedimenti che la Giunta ha in programma, il tema è comunque centrale e deve trovare una risposta. La sostenibilità ambientale, sociale e governativa delle imprese: dovrebbe essere un obiettivo e l’argomento si inserisce nella costruzione dell’articolato che tiene in conto alle necessità di guardare al domani e a forme di certificazione importanti per le imprese. Spinelli ha quindi ringraziato nuovamente la struttura e i consiglieri Olivi e Leonardi.

Olivi: misure subordinate all’adozione del contratto più rappresentativo
Alessandro Olivi ha espresso una rassicurazione sulla rappresentanza: tutte le misure sono subordinate al requisito della dichiarazione preventiva e dell’adozione delle imprese delle condizioni previste dal contratto collettivo. Questa legge, ha precisato Olivi, recepisce non solo il requisito del contratto collettivo, ma quel contratto collettivo che le associazioni sindacali e di categoria riconoscono come quello di maggior rappresentatività. Ha concluso poi augurandosi che non ci sia nessuno che consideri il passaggio sulle clausole sociali un limite: quando si invoca l’autonomia come strumento di tutela di alcune prerogative, si deve pensare che chi viene in Trentino per produrre si impegna a rispettare le regole di questa comunità. Il dumping, la concorrenza sleale, fa male alle imprese perché abbassa le tutele e la qualità dell’efficienza del sistema economico.

Leonardi: far tornare alle persone la voglia di lavorare
Giorgio Leonardi ha parlato dell’obbligo di far tornare alle persone la voglia di lavorare ed ha auspicato che questo ddl porti dei benefici che riportino il Trentino nel periodo delle attività fiorenti.

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