Assestamento, prosegue la discussione. Prosegue in Consiglio provinciale la discussione generale al disegno di legge 184, l’assestamento del bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi finanziari 2023-2025. Nella nota una sintesi degli interventi di questa mattina.
I lavori riprendono alle 14.30.
Degasperi: dalla sanità, al debito, alle comunità di valle, alla scuola: promesse tante risultati zero
Filippo Degasperi (Onda) ha esordito parlando di sanità. Sul nuovo ospedale di Trento ad esempio, ha chiarito alcuni aspetti che a suo avviso ricadono nelle responsabilità an-che di questa Giunta, che ha fatto finta di nulla per un anno, salvo poi fare una vertiginosa marcia indietro. Sul futuro per ora siamo ai crono programmi e non si sa ancora nemmeno l’area dove sarà costruito il nuovo ospedale e a due anni di distanza non si sa be-ne cosa stia facendo il commissario, che ci fa sapere che “sta pensando ad una struttura che in pochissimo tempo possa essere convertita ad altre funzioni”. Ma questo cosa si-gnifica? ha chiesto alla Giunta, alla quale ha anche ricordato che con i ritardi i costi dell’opera sono lievitati da 300 a 550 milioni. Restando sul fronte sanitario Degasperi ha detto che stiamo assistendo ad un continuo rimescolamento di carte, un contesto del tutto verticistico che esclude gli operatori dai processi decisionali, esattamente l’opposto di quanto il Presidente aveva auspicato nel suo intervento e le uniche risorse messe in questo bilancio sulla sanità sono 8 milioni di euro che servono a coprire la mobilità passiva.
Altro aspetto assurdo contenuto nella relazione, quello dell’elogio del debito, che tra l’altro sarebbe interessante sapere a quanto ammonta, ha detto: sappiamo che i governanti sorridono quando hanno la possibilità di fare debito perché con quei soldi pos-sono fare la campagna elettorale e poi non saranno loro a doverli restituire, ha ironizzato. Sul tema riforme, l’unica che possiamo citare è quella delle comunità di valle dove siamo passati dal volerle smantellare al peggioramento della funzione, con l’aggravante che ai comuni piccoli le risorse non arrivano. Sono stati additati i molti presunti responsabili del mancato rispetto delle promesse (Vaia, guerra, pandemia, orsi ecc.), ma in questi anni è addirittura aumentata la burocrazia che ci si era ripromessi di abbattere, mentre va detto che le risolse sono notevolmente aumentate: andate predicando che minori tasse pagate creano maggiori consumi e maggiori investimenti, poi vi smentite perché dite che gli in-vestimenti che contano li fate voi. Altro che meno tasse, più tasse per tutti! Avviandosi alla chiusura Degasperi è tornato sul tema delle stabilizzazioni introdotto già ieri, sul quale si assiste a trattamenti differenziati per ogni categoria. In particolare, in generale per chi ha lavorato in Provincia per tre anni si procede semplicemente con un colloquio selettivo, mentre per il mondo della scuola si torna a bandire un concorso straordinario, così come per gli assistenti educatori. Ma c’è di più, perché nessun tipo di possibilità di stabilizzazione è prevista per gli insegnanti della formazione professionale, che vengono paradossalmente esclusi anche dalla partecipazione al concorso di cui sopra: un’operazione discriminatoria della quale non si capisce la ratio. Tornando brevemente alla sanità Degasperi ha replicato all’intervento della consigliera Dalpalù di ieri, notando che il centro-destra ha votato per azzerare lo stanziamento sul capitolo dell’ospedale di Cavalese, quindi è vero che si sarebbe potuto fare l’ospedale, ma certamente non azzerando le risorse.
Maestri: sono mancati in ogni occasione dialogo e coinvolgimento
Lucia Maestri (PD) ha commentato la relazione di Fugatti che contiene l’elenco degli in-vestimenti realizzati, ma anche molti progetti: è una relazione più di consuntivo che di assestamento, ha osservato. Non sono certo opera di Fugatti le risorse arrivate dal Pnrr, ha aggiunto. Quello descritto da Fugatti è l’assestamento formale, che risponde alla logica della destinazione delle risorse on demand ai territori. L’assestamento sostanziale è composto dal disegno di legge 184 e da 25 emendamenti a firma del Presidente e un paio di emendamenti proposti da un suo assessore per rimpinguare con 2,1 milioni di euro il capitolo del turismo. Maestri ha ricordato i livelli di opposizione e di praticabilità del dialogo in aula e le forme di ostruzionismo nel corso della legislatura, comparandole con quella scorsa, nella quale alcuni componenti dell’attuale maggioranza si trovavano all’opposizione, in primis il presidente Fugatti. Sul tema dell’autonomia, così come richiamato nella relazione, ha detto che si tratta di un valore di tutte e tutti i trentini, anche dei rappresentanti delle istituzioni di minoranza. L’atteggiamento in tal senso deve esse-re proattivo, non difensivo, fare meglio con meno risorse, essere migliori, essere da esempio. Quanto alla necessità della revisione dell’articolo 103 dello Statuto citata nella relazione da Fugatti, sono in disaccordo con l’enunciazione di un’autonomia a geometrie variabili. La nostra autonomia deve guardare a Nord, ha aggiunto, con un nuovo Statuto che guardi all’Euregio perché il nostro compito è lo sviluppo di un’autonomia di collaborazione sui temi comuni, in un contesto che non ha nulla a che fare con le geografie variabili tanto care al Presidente in tema di autonomia e con la contrapposizione tra città e montagna dell’attuale maggioranza che costruisce un’idea di trentino sulle fratture anzi-ché sull’unità. Un cenno poi alla riforma dell’area san Vincenzo: a parte i costi pubblici esagerati non si può dire che con questa operazione “si fa cultura” perché fare cultura è tutt’altro, non è importare spettacoli e basta! Sulla scuola sono state introdotte fratture tra famiglie e insegnanti, trattando queste ultime come se fossero pezze da piedi. Replicando alla consigliera Masè che ieri aveva consigliato alle minoranze su questo tema di “abituarsi alle riforme” ha ricordato la riforma della legge 5 sulla scuola realizzata con il coinvolgimento delle parti sindacali, degli insegnanti, di genitori, quando la consigliera della Civica era collaboratrice di un ex consigliere provinciale. Un coinvolgimento che in quest’aula è sempre mancato.
Manica: una legislatura all’insegna della propaganda
Questa Giunta ha prodotto un territorio meno accogliente e più egoista, ha esordito Alessio Manica (PD), che ha delineato la visione di questa maggioranza attraverso le posizioni su diversi argomenti: una visione l’avete data di fronte all’emergenza climatica mondiale quando avete chiesto a Coppola di cambiare il termine da emergenza a criticità, una visione che non vuole vedere le sfide dell’oggi, del pianeta. Una visione padronale non in grado di cogliere il valore delle risorse umane, l’avete data quando avete de-finito parassiti i dipendenti pubblici o quando avete rifiutato di cogliere le richieste di dia-logo costruttive della minoranza: una indisponibilità che nel tempo ha sclerotizzato il dia-logo in quest’aula. Rivolgendosi alla Giunta Manica ha ricordato in ordine sparso la sconfitta su alcuni temi: sull’assetto istituzionale che si doveva rivoluzionare vi siete schiantati contro gli stessi comuni ed avete fermato le fusioni; la Valdastico che doveva essere la bandiera, si è trasformata in una Caporetto di questa legislatura; l’opacità dell’azione amministrativa e il danno al territorio sull’Ospedale di Cavalese è sotto gli occhi di tutti; non c’è un atto portato avanti da questa maggioranza sul contenimento del consumo di suolo, che è al contrario aumentato; quanto allo spreco di risorse finanziarie siete riusciti a varare delle misure con iter quanto meno discutibili, due su tutte sono em-blematiche, l’area san Vincenzo (dove avete sterilizzato 26 ettari tombandoli sotto la ghiaia) e la vicenda delle Olimpiadi di Pinè (gestita malissimo dove avete comprato lo scontento della popolazione con la distribuzione sconsiderata di risorse), tutte iniziative all’insegna della propaganda; sul tema acqua andiamo malissimo, chiudiamo la legislatura peggio di come è cominciata, sull’idroelettrico usciamo con un quadro normativo rischioso, sperando che il governo adotti qualche proroga e non siamo riusciti a trovare le risorse per il risanamento degli acquedotti, con ricadute inevitabili sul sistema locale; sul tema dei rifiuti la situazione è di emergenza e rischia di spingere il Trentino a realizzare impianti costosi; sulla mobilità, avete volutamente ignorato la legge che imponeva l’adozione di un piano di mobilità sostenibile ignorando che la mobilità va governata, pensata e pianificata; infine sulle specie alloctone è stato distrutto un settore con gravi danni economici.
Olivi: quando si è cercato il dialogo si è svolto un lavoro utile
Alessandro Olivi (PD) ha premesso una constatazione: la manovra di assestamento è inversamente proporzionale alla fitta relazione che ha presentato Fugatti nella giornata di ieri. C’era da aspettarselo, ha notato, trattandosi dell’ultima finanziaria della legislatura, tuttavia il mantra è sempre quello: siamo stati limitati rispetto a quello che avremmo potu-to fare senza le fatiche e le difficoltà causate dagli eccezionali, noti accadimenti. In realtà, ha notato Olivi, si tratta di fatti che avrebbero dovuto portare la necessità e l’occasione di elaborare un pensiero nuovo sull’accaduto. Sul piano infrastrutture ed opere pubbliche c’è stata una innegabile attenzione alla rete viabilistica, anche se Olivi ha rilevato in questo senso il continuo ricorso all’annuncio da parte di questa Giunta: alcuni progetti vengono presentati nella relazione come il segno di una svolta, pensati o compiuti dalla maggioranza, quando siamo in realtà lontanissimi dall’avvio di certe infrastrutture.
Sul tema della natalità il problema sono gli strumenti messi in campo, che devono rientrare in una politica trasversale, più organica di sostegno della famiglia, in primis del lavoro femminile, con incentivi significativi come potrebbe essere ad esempio una franchigia per il reddito da lavoro femminile. Il tema della transizione ecologica e digitale è fonda-mentale perché sta cambiando il paradigma della nostra industria manifatturiera, che po-trà essere avvantaggiata se non si lascerà trovare spiazzata. Olivi ha quindi svolto un piccolo bilancio delle cose che sono state fatte assieme, attraverso una collaborazione tra maggioranza e opposizione. In particolare ha ricordato due leggi approvate durante la pandemia, a sostegno delle imprese e delle famiglie che ha portato ad implementare l’assegno unico e ha sostenuto il settore del turismo. Sulle clausole sociali degli appalti è stato fatto insieme un lavoro che consente la tutela delle professionalità e la continuità lavorativa. Poi ha ricordato la riforma dei lavori socialmente utili e il lavoro svolto sull’idroelettrico con la nuova legge sugli affidamenti delle grandi concessioni. Ha ricor-dato le collaborazioni sulla legge sull’urbanistica commerciale e quella sulla promozione turistica. In sintesi, è bene ricordare che quando la ricerca di una sintesi tra proposte è stata assunta come priorità da quest’aula si è potuto fare un lavoro utile.
Cavada: l’ospedale di Cavalese oggi sarebbe già vecchio
Sull’ospedale di Cavalese abbiamo discusso a lungo, ha esordito Gianluca Cavada (Lega): se i lavori fossero partiti nel 2018 l’ospedale sarebbe già vecchio alla luce della pandemia. Dunque per fortuna che non siamo partiti perché da allora il mondo è cambia-to. Che la zona individuata non fosse adatta è stato detto da sindaci e comunità e lo scorso febbraio è stata votata una risoluzione a mia firma che dice lo stesso. Infine, Cavada ha aggiunto che in val di Fiemme ci sono 120 ettari sul prg e che è assurdo che non se ne possano scarificare tre per costruire un’opera strategica come un ospedale. Quanto alle specie alloctone richiamate da Manica le difficoltà innegabilmente ci sono, ma non serve una forzatura della Provincia: c’è un tavolo di lavoro che si esprimerà entro dicembre 2023. Questo comporterà più tempo, ma speriamo che sia la strada giusta.
Paccher: l’unica critica che si può muovere alla Giunta è non aver saputo comunicare abbastanza
Roberto Paccher (Lega) ha condiviso la posizione di Cavada sull’ospedale di Cavalese: non si accettano lezioni da parte di chi ha lasciato all’attuale maggioranza un’eredità pe-sante sul Not, opera rimasta incompiuta a distanza di vent’anni. Ha respinto le critiche mosse sulle presunte lacune dell’attuale maggioranza, sopratutto in assenza di un ap-prezzamento obiettivo di quanto invece è stato realizzato. La verità è che le difficoltà congiunturali sono state molte e le conosciamo tutti e Fugatti non ha trovato un’opposizione costruttiva nell’affrontarle. Forse l’unica critica che si può muovere a questa Giunta è quella di non aver saputo comunicare a sufficienza tutto quello che ha compiuto. Paccher ha poi elencato nel dettaglio le innumerevoli iniziative realizzate e fi-nanziate sulla sanità e sulle politiche sociali: la Giunta non ha certo tagliato le risorse a questo strategico settore, ha detto. Idem per il sostegno alle famiglie dove è intervenuta tra le altre misure con le esenzioni Irpef, gli alloggi a canone calmierato su tutto il territo-rio, il bonus bollette, la lotta alla denatalità ecc. Una stretta è stata data all’immigrazione e ne andiamo fieri, ha dichiarato, perché era nel nostro programma elettorale. Ha poi ri-chiamato in ordine sparso le numerose iniziative e risorse collegate, messe in campo sull’intero territorio e nei settori più disparati. Ha proseguito citando la notizia del giorno, che riporta la decisione di Fugatti di abbattere due lupi, primo caso in Italia e ha lodato il grande coraggio e la coerenza dimostrata dal governatore. Ha infine difeso le scelte di valorizzazione di un’area di abbandono come la San Vincenzo e l’apertura delle mater-ne a luglio, ricordando la netta chiusura della minoranza nel corso della legislatura, che ha comportato l’affossamento di numerosi disegni di legge e la discussione di ben 60comunicazioni all’aula, sintomo della volontà di contrastare e impedire il dialogo, piut-tosto che di valorizzare la democrazia e il confronto. Ha concluso esprimendo apprez-zamento e soddisfazione per quanto fatto, che poteva essere di più senza gli impedi-menti e le emergenze che tutti conosciamo: risultati estremamente importanti e anche sopra le aspettative.