(Fonte: sito Consiglio Pat) – Interrogazione a risposta immediata. Con sentenza n. 4467/2017 il Consiglio di Stato ha nuovamente bocciato l’appalto del Not.
I giudici amministrativi, già intervenuti nell’anno 2014 (Tar Trento n. 30 e C.d.S. n. 5057) annullando l’originaria procedura per un vizio nella composizione della commissione di gara, hanno cassato anche la nuova procedura, rilevando come la Provincia non abbia correttamente applicato la precedente pronunci testé richiamata.
Segnatamente il C.d.S. ha ritenuto che la Pat abbia interpretato il testo, definito “cristallino” della sua precedente sentenza in palese contrasto con il “principio di non contraddizione”.
Le conseguenze di tale pronuncia sono di assoluta ed evidente gravità sotto diversi profili. Considerata la rilevanza della vicenda e la gravità delle responsabilità che emergono, pare necessario fare chiarezza circa alcune dichiarazioni del Presidente Rossi, assessore competente all’epoca della decisione sulla composizione della commissione da cui origina l’attuale disastro.
Risulta, infatti, che il Presidente Rossi, nel commentare la sentenza del Tar n. 30/2014, abbia dichiarato: “sapevamo che c’era una giurisprudenza in questo senso e i nostri advisor legali ce l’avevano detto ma è vero che ci sono sentenza in un verso e nell’altro”.
Risulta altresì che successivamente alla recentissima pronuncia del C.d.S. il Presidente Rossi abbia invece imputato la colpa di quanto accaduto ad un sistema normativo definito “allucinante” e affermato (con riferimento alle due sentenze del 2014) che: “ci è stato contestato che nella commissione c’erano persone che avrebbero utilizzato l’ospedale, cosa che è fuori da ogni logica di ragionamento”.
Ciò premesso, si chiede di sapere se tali dichiarazioni, che si sottolinea essere state riportate tra virgolette, siano state effettivamente rilasciate dal Presidente Rossi.
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Il Consigliere provinciale Rodolfo Borga
