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ASSEMBLEA ANTISPECISTA – SCOBI * JJ4 E MJ5: « SE LA SENTENZA TAR TRENTO DECRETERÀ L’ABBATTIMENTO DEGLI ORSI, SAREMO AL “CASTELLER” » (VIDEO AVV. PEZONE)

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16.19 - giovedì 25 maggio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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VIDEO – Parere dell’avvocato Michele Pezone di LNDC dopo la camera di Consiglio del TAR sull’abbattimento JJ4

 

Gli attivisti della Campagna StopCasteller dopo la Camera di Consiglio odierna del Tar per l’istanza cautelare:

“Nei prossimi giorni la nostra attenzione rimarrà alta e se la sentenza del Tar decreterà l’abbattimento di Gaia-JJ4 e Johnny-MJ5 saremo pronti a correre al Casteller “. La decisione sul destino degli orsi resta sospesa: il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento comunicherà solo a partire da domani, venerdì 26 maggio, l’esito dei vari ricorsi depositati dalle associazioni animaliste. Solo nei prossimi giorni quindi si avrà un esito in merito alla condanna di morte o reclusione che riguarda l’orsa Gaia-JJ4 e l’orso Johnny-MJ5, anche lui finito nel mirino della giunta trentina a seguito dell’incidente avvenuto il 5 marzo a Rabbi, in Val di Sole, in cui un uomo è stato lievemente ferito. Rimandata invece ALL 22 giugno la discussione sul nuovo ricorso della Leal sulle leggi anti-orso della PAT.

Anche gli attivisti di StopCasteller erano presenti stamani tra i manifestanti che si sono riuniti sotto il TAR e si sono dichiarati pronti a correre nei prossimi giorni al Casteller nel caso di condanna definitiva. Gli attivisti hanno riaffermato l’assurdità di una condanna punitiva e ribadito le gravi responsabilità della giunta Fugatti.

“Nei prossimi giorni la nostra attenzione rimarrà alta. Se la sentenza del Tar decreterà l’abbattimento, saremo pronti a correre al Casteller per frapporci tra l’orsa e il boia”, dichiarano gli attivisti della campagna StopCasteller. “Fortunatamente Johnny-Mj5 al momento continua a sfuggire alla cattura e speriamo che rimanga latitante, ma le opzioni per Gaia sono ancora la reclusione a vita in una delle strutture proposte da alcune associazioni animaliste oppure la morte. Morte senza possibilità di fuga dato che l’orsa è incarcerata da più di un mese al Casteller, probabilmente sedata e spaventata, senza informazioni certe sul suo stato di salute psico-fisico. Informazioni che sarebbero dovute ai cittadini ma che la giunta, nel suo oscurantismo, non fornisce”.

“L’incidente che ha portato alla morte di Andrea Papi è dipeso dalle condizioni dell’incontro, dal fatto che l’orsa avesse i cuccioli e dalle mancate misure preventive e pertanto non ha alcun senso punire l’orsa – proseguono gli attivisti – . Chiediamo che Fugatti e l’assessore Zanotelli si dimettano per provata incompetenza: invece di ammettere la propria responsabilità e la propria negligenza nella gestione, e provvedere con la dovuta e capillare informazione, con la chiusura di aree di parco, con l’installazione di cassonetti appositi, la giunta di destra a guida Fugatti strumentalizza la vicenda in vista delle prossime elezioni di ottobre. Addirittura la giunta partecipa a piazze anti orso, come quella dello scorso 20 maggio, criticando la situazione a cui la sua stessa gestione ha portato: un paradosso che sarebbe comico se non fosse fatto sulla pelle di orsi e persone”.

“La verità è che chi non ha interessi economici ed elettorali da queste morti sta dalla parte degli orsi: un sondaggio DOXA conferma che la metà della popolazione trentina è contraria alla morte e alla deportazione degli orsi, a differenza di quanto sostiene Fugatti”.

“Continuiamo a sostenere che una convivenza pacifica sia possibile. Ne è un esempio l’Abruzzo dove solo due giorni fa il sindaco di Villalago ha, con apposito provvedimento, vietato l’accesso alla vallata dove Amarena, la mamma di Juan Carrito vive in questo momento con i due cuccioli. Un provvedimento per proteggere l’orsa da fotografi e curiosi e per proteggere la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Con l’ordinanza il primo cittadino ha stabilito che è vietato avvicinarsi agli esemplari di fauna protetta di qualsiasi specie a piedi, in auto o con qualunque mezzo, a distanze inferiori di 300 metri. Vietato illuminarli se non per attività di dissuasione che devono essere svolte, eventualmente, da personale autorizzato. È fatto inoltre divieto di alimentare la fauna selvatica e di avvicinarsi agli esemplari per foto, studio o ricerca, salvo specifica autorizzazione. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro. Non possiamo fare a meno di pensare a come sarebbe andata, se tali misure fossero state prese per tempo anche a Caldes”, concludono gli attivisti.

 

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Campagna StopCasteller
Assemblea Antispecista
Scobi

 

 

 

 

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