Pur non avendo alcuna simpatia e comprensione per il modo parziale e schierato con cui “La Voce del Trentino” interpreta la funzione di mezzo di informazione e pur essendo stato più volte attaccato con virulenza da tale testata per la mia attività politica, da giornalista e da consigliere provinciale non posso che condannare senza esitazioni e senza distinguo l’attacco notturno (vetri infranti, insulti e minacce anonime) alla redazione della Voce a Trento. Non è con la violenza, con l’odio e con l’intolleranza che si lotta contro chi fa opera di propaganda e di avvelenamento ideologico, al fianco della destra di governo.
Al di là dei dubbi sulla matrice del gesto e al di là della inevitabile strumentalizzazione che si ritorce contro i “rivoluzionari rossi” (quali? chi? come li hanno identificati?) ogni attacco a un mezzo di informazione (sia pure fortemente contestabile) è una bruttissima pagina per la democrazia e per la dialettica democratica delle idee e delle parole.
Un gesto inaccettabile. Solo con la nonviolenza si può esercitare la libertà di critica e di dissenso, ci si può opporre davvero a questi tempi feroci di “odiocrazia”.
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Paolo Ghezzi, capogruppo FUTURA
consigliere provinciale del Trentino e regionale/Regionalratsabgeordneter
Trentino-Alto Adige/Südtirol, presidente del gruppo provinciale e regionale
FUTURA 2018