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“RETE CITTADINI“ * BYPASS TRENTO: MARGONI, « DIRITTO SALUTE, TRE IMPEGNI CONCRETI PER CAPIRE CHI FA SUL SERIO E CHI RACCONTA FAVOLE »

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10.05 - lunedì 7 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Diritto alla salute e bypass. Tre impegni concreti per capire chi fa sul serio e chi racconta favole. In questi giorni si fa un gran parlare di diritto alla salute dei cittadini di Trento in relazione al cantiere della mezza circonvallazione ferroviaria. Il “diritto alla salute” ha compiuto il miracolo di mettere d’accordo tutti i partiti politici e ogni autorità competente. Nessuno ha ovviamente il coraggio di affermare che la salute dei trentini non sia il valore fondamentale da tutelare in questa vicenda.

Eppure, dall’inizio dei lavori, alcune intollerabili contraddizioni sono finite sotto gli occhi (e sotto il naso!) di tutta la città. Nelle giornate di vento nuvole di polvere si alzano da cumuli di terreno di composizione ignota nella zona dell’ex scalo Filzi. I cittadini hanno visto automezzi senza copertura uscire dal cantiere per trasportare materiali di scavo verso luoghi imprecisati. Per la bonifica dall’amianto di uno degli edifici espropriati sono state fornite informazioni tardive e approssimative sulle cautele da adottare. Sono stati denunciati e documentati scavi e movimentazione di materiali in prossimità delle aree SIN inquinate e persino all’interno dell’area intoccabile della Carbochimica. A completare il quadro, i residenti sentono regolarmente esalazioni maleodoranti emergere dalla zona del cantiere. Che ciò sia dovuto alla bonifica delle rogge o al cantiere RFI poco conta. Le persone legittimamente si chiedono: “Se questo è l’inizio, che cosa accadrà quando verranno movimentate tonnellate di materiale nelle aree limitrofe a SLOI e Carbochimica?”.

Le domande che i residenti si pongono sono molto semplici e ciononostante non ottengono risposte credibili. “Posso continuare a usare regolarmente le piste ciclabili in prossimità del cantiere con i miei bambini?”. “È giusto che io mandi i miei figli ad allenarsi negli impianti sportivi vicini al cantiere?”. “L’aria che respiro nella mia casa, quando spalanco le finestre in prossimità del cantiere, è sicura?” “Gli edifici scolastici vicini al cantiere e i cortili degli stessi saranno sicuri per gli alunni in vista dell’inizio delle attività a settembre?”. E ovviamente la frustrazione genera altre domande: “Chi dovrebbe rassicurarmi dove risiede e dove manda i suoi figli a scuola?”. “Chi ha voluto questo progetto, e ora mi rassicura a parole, ne subisce gli impatti immediati come me?”.

Si badi bene, queste non sono preoccupazioni di gente inesperta o recriminazioni sterili. L’inizio di un’indagine della magistratura per disastro ambientale dimostra in modo incontrovertibile che queste domande sono degne della massima attenzione. I trentini non devono proprio essere presi in giro su SLOI e Carbochimica: due nomi che a Trento sono impressi nella memoria perché hanno già inferto ferite gravissime.

Lascia increduli, purtroppo, il fatto che le autorità locali rispondano a questi interrogativi più che legittimi con formule vuote e ripetitive. Si parla a sproposito di “tutela della salute”, ma cosa si sta facendo concretamente?

L’esito di un recente incontro ai massimi livelli tra il Presidente della Provincia, il Sindaco e la Commissaria Firmi fa cadere le braccia. Si è nella sostanza deciso, come unica forma di rassicurazione, di potenziare la comunicazione pubblica con nuovi addetti stampa e responsabili di cantiere. Come se alle gravi preoccupazioni dei cittadini bastasse rispondere con una campagna mediatica! Se non fosse tragica, questa vicenda ricorderebbe la comica parabola di alcuni partiti che, a fronte dei risultati fallimentari delle proprie politiche, sapevano soltanto ammettere di “aver sbagliato a comunicare”.

Il diritto alla salute dei trentini e le giuste domande della cittadinanza meritano risposte serie. Per dimostrare che si fa sul serio serve però vera trasparenza e occorre smetterla di trattare i cittadini come un “parco buoi” da imbonire con frasi di circostanza. Quando è in gioco la salute pubblica trasformare un problema di sostanza in una questione di “narrazione” è imperdonabile.

Per questo la Rete dei Cittadini chiede con la massima urgenza alla PAT, al Comune di Trento e a tutti i partiti politici tre chiari impegni concreti.

Riteniamo essenziale un immediato impegno di tutti gli attori istituzionali e politici a garantire:

– la pubblicazione del progetto esecutivo cosiddetto PFTE plus, in modo che siano verificabili le misure che le imprese appaltatrici adotteranno per garantire il rispetto delle centinaia di prescrizioni imposte dagli enti pubblici a tutela della salute e dell’ambiente;

– la predisposizione immediata di un piano di prevenzione del danno alla salute da parte dell’Azienda sanitaria, da comunicare al più presto alla popolazione e alle imprese con indicazioni chiare e intellegibili;

– la pubblicazione dei risultati dei sondaggi e delle caratterizzazioni ambientali già realizzati e in corso di realizzazione in tutti i terreni del cantiere.

Chi non opererà in tempi rapidissimi per attuare questi impegni perderà ogni legittimità agli occhi dei cittadini. I trentini sono davvero stanchi di avere l’impressione di doversi difendere dai propri amministratori. Non è ammissibile che si continui a parlare di “tutela della salute” senza azioni concrete. Per questo la Rete dei Cittadini ha indicato tre azioni improcrastinabili che le autorità locali avrebbero già dovuto garantire da tempo. Siamo convinti che i cittadini sapranno presto giudicare e distinguere le parole vuote, da un lato, e le azioni concrete, dall’altro.

 

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Martina Margoni
Rete dei Cittadini

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