Donne lavoratrici migranti trasferite da Lavarone: modificare una decisione incomprensibile, Ci avevano detto che le politiche discriminatorie contro i migranti sarebbero necessarie per “questioni di sicurezza”. Ci avevano promesso che i tagli al sistema dell’accoglienza, oltre che a punire i più deboli, sarebbero serviti a dare più risorse ai “trentini”, a migliorare l’economia e lo sviluppo. Niente di tutto questo.
A Lavarone 24 migranti nigeriane, già vittime di attentati intimidatori (ma non è anche questo un problema di sicurezza?), ben integrate nel tessuto sociale e economico dell’altopiano saranno “spostate” in luoghi non definiti, probabilmente a Trento. Ma non sono loro che si lamentano. Sono il sindaco di Lavarone, gli operatori, gli albergatori presso cui lavoravano le donne, a stigmatizzare questo incomprensibile trasferimento. Perché distruggere un esempio (ce ne sono tanti in Trentino) di buona integrazione che aveva dato prova di un vantaggio per tutti? Di questo passo il Trentino andrà sempre più indietro, da ogni punto di vista.
Futura2018 esprime innanzitutto la solidarietà alle donne migranti che non possono essere trattate come pacchi postali, come “pezzi” senza anima, senza desideri, senza diritti.
Futura2018 appoggia il sindaco Corradi che in una dichiarazione chiede alla Provincia di rivedere questa posizione di chiusura, mantenendo invece in vita un progetto utile a tutta la comunità.
[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2019/02/comunicato-stampa-Futura2018-migranti-trasferite-da-Lavarone.pdf” title=”comunicato stampa Futura2018 migranti trasferite da Lavarone”]