(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lupo in Val di Fassa, Enpa: “Accertare il grado di confidenza e agire per la sua tutela. La PAT faccia informazione e sanzioni i comportamenti scorretti”. Il lupo avvistato in Val di Fassa mentre si aggira nei pressi di una pista da sci, vicino a turisti e sciatori, sembra abbastanza impaurito ed incerto. Peraltro, l’esemplare si è poi allontanato senza manifestare comportamenti predatori. Sembrerebbe quindi un animale confidente che, molto probabilmente, è stato abituato al contatto con l’uomo. Peraltro, dalla testimonianza video che sta circolando sui canali social si vede il lupo zoppicare e questo fa pensare che possa essere ferito. «Un motivo in più, questo, perché la Provincia Autonoma di Trento e l’ISPRA si attivino quanto prima per tutelarlo valutando il suo grado di selvaticità e attuando tutti gli strumenti di dissuasione e le relative strategie: ricordiamo ai distratti amministratori provinciali che la tutela della fauna selvatica, tanto più se appartenente a specie particolarmente protetta, è un loro preciso dovere, non un’opzione».
Il caso della Val di Fassa può essere considerato emblematico delle omissioni e delle inadempienze della Giunta Fugatti che, invece di ottimizzare la convivenza con gli animali selvatici e di informare residenti e turisti in merito ai corretti comportamenti da seguire, lavora sodo solo per lanciare campagne di sterminio contro i grandi carnivori del Trentino. “Per loro natura i lupi non sono confidenti, lo diventano quando sono educati ad esserlo. Questo può avvenire attraverso comportamenti scorretti quali lasciare involontariamente del cibo disponibile ma sono ben noti casi nella stessa val di Fiemme di foraggiamento “volontario”, in violazione delle più elementari norme di condotta e delle leggi. Neppure dopo inseguimenti di animali selvatici in auto, immagini video come il lupo che viene alimentato durante una grigliata e un recente selfie – materiale che circola abbondantemente sui social – la PAT è ricorsa a sanzioni o denunce nei confronti dei colpevoli. Altrettanto grave che – almeno così risulta – la PAT non abbia informato l’ISPRA del verificarsi di questi episodi affinché – aggiunge l’associazione animalista – fossero messe in atto quelle valutazioni scientifiche e le eventuali azioni dissuasive per allontanarli dalle aree antropizzate”.
“Non vorremmo che ciò facesse parte di una precisa strategia volta a creare panico nei residenti e nei turisti” – conclude ENPA – “Fugatti ci ha ormai abituati al fatto che sui grandi carnivori si attiva solo quando c’è da sparare: è ora che dimostri ai cittadini italiani di tutelare i selvatici, in rispetto delle leggi e delle direttive, nonché della scienza».
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Foto archivio