(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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“Quella dell’Università popolare trentina è una forma originale, pressoché unica, di governance che viene dal basso, dagli stessi ragazzi che la frequentano. Ho invitato la Camera degli studenti dell’ Upt, il loro parlamentino, a tenere i loro prossimi lavori, a maggio, qui in Consiglio regionale”. Parola di Roberto Paccher, vicepresidente dell’aula legislativa del Trentino Alto Adige che è intervenuto presso la facoltà di giurisprudenza di Trento ai lavori della Camera degli studenti e del Senato dei docenti dell’Università Popolare Trentina, 70 ragazzi e dieci professori.
Che cosa sia e quali funzioni svolga lo spiega il direttore amministrativo dell’Upt, Maurizio Cadonna: “Il nostro parlamentino è stato istituito 3 anni fa per sperimentare la democrazia interna e siamo l’unica scuola in Italia ad essersi dotata di uno strumento simile. E il regolamento disciplinare della scuola, quello che raccoglie diritti e doveri degli studenti è stato costruito ed approvato da quest’ultimi”.
La prima seduta di quest’anno, quella cui è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher si è svolta presso la facoltà di giurisprudenza dove il professor Matteo Cosulich, docente di diritto costituzionale, ci ha tenuto una lezione sul senso della democrazia.
Dunque il parlamentino dell’Università popolare sarà ospite in Consiglio per la prossima riunione. La scuola professionale presieduta dal senatore Ivo Tarolli conta su 6 sedi sul territorio provinciale, ultima attivata quella di Borgo, e su circa 1000 studenti.
(Nelle foto il parlamentino a Giurisprudenza e il vicepresidente Paccher con Tarolli e Cadonna)