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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO* QUARTA COMMISSIONE: « APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA PROPOSTA DI RIPARTO DELLE RISORSE PER LE ATTIVITÀ SOCIO ASSISTENZIALI »

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16.08 - martedì 2 luglio 2019

In quarta Commissione approvata all’unanimità la proposta di riparto delle risorse per le attività socio assistenziali.

Nel pomeriggio di oggi si è riunita a Palazzo Trentini la quarta Commissione permanente presieduta da Claudio Cia. All’ordine del giorno l’espressione del parere sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale sul programma sociale provinciale per la XVI legislatura e finanziamento delle attività socio-assistenziali di livello locale per il triennio 2019-2021.
Ad illustrare questo punto, approvato all’unanimità da parte dei commissari, ha preso la parola la responsabile della materia in Giunta Stefania Segnana, affiancata dai funzionari dell’assessorato. La delibera che prevede il riparto delle risorse per le comunità di valle per gli anni 2019-21, ha detto, contiene l’impegno anche per il 2019 ad assegnare le stesse risorse di 2,5 milioni di euro già stanziate nel 2018. Il consigliere Luca Zeni (PD) ha annunciato il parere favorevole al documento che va nella direzione già tracciata in passato. Lo stesso apprezzamento è stato espresso da Paola Demagri (Patt) che ha aggiunto l’auspicio che dietro la scelta di riconfermare le risorse alle comunità ci sia un ragionamento sul mantenimento dei servizi essenziali e la volontà di affiancare le comunità nell’individuazione degli stessi.

Claudio Cia (Agire) ha rivolto una sollecitazione: che nell’assistenza domiciliare si faccia una riflessione sulla necessità che ci sia una continuità nella presa in carico delle persone, sopratutto nell’aggravarsi della malattia. Presente il consigliere ladino Luca Guglielmi (Lista Fassa) si è esaminata una lettera del Comun generale de Fascia inviata all’assessora, e per conoscenza ai componenti della Commissione, nella quale vengono illustrate alcune criticità affrontate nella gestione delle risorse negli ultimi anni. Nello specifico, si chiede un’integrazione del budget con un ricalcolo sugli attuali bisogni del territorio, che prevedano la sostenibilità economica dei servizi per la disabilità sia residenziali che semiresidenziali, determinata da un consistente aumento dell’utenza dei giovani con disabilità grave, l’implementazione dell’unico servizio per minori esistente in valle e l’aumento della dotazione organica dimostratasi insufficiente. L’assessora ha anticipato che è già in corso una riflessione ed è già stata programmata una valutazione nella quale, dopo un’attenta operazione di ascolto delle esigenze dei territori, si opererà una revisione dei criteri di assegnazione del budget.

A seguire, è proseguita la discussione, già avviata nella scorsa seduta con l’ascolto dei soggetti interessati, sul tema “Personale infermieristico e operatori socio-sanitari (OSS): problematiche lavorative e prospettive future”. Paola Demagri ha rilevato che i diversi portatori d’interesse ascoltati, hanno esternato in maniera molto interessante, preoccupazioni reali e proposte che vanno tutte nella stessa direzione: quella del miglioramento della qualità della sicurezza delle cure e del lavoro. Rimango molto preoccupata e manterrò alta l’attenzione, ha aggiunto, per l’eventuale decisione dell’assessorato di toccare i criteri ad oggi utilizzati nell’assegnazione delle risorse che garantiscono una buona qualità del processo clinico assistenziale. Claudio Cia ha chiesto se sia perseguibile in prospettiva, visto che è una delle preoccupazioni emerse nel corso delle audizioni, l’obiettivo di adeguare i contratti di Apsp e Azienda sanitaria, per evitare una diseguaglianza contrattuale che è uno dei criteri che rende le Apsp meno appetibili rispetto all’Azienda.
L’assessora Segnana ha ringraziato la Commissione per aver organizzato un momento di riflessione su questo argomento. Il tema del contratto tanto atteso dalla categoria è uno degli aspetti su cui siamo attualmente più concentrati, ha premesso. Accanto a questo c’è molto interesse verso la rivalutazione della figura dell’infermiere, ha assicurato, anche con progetti strategici che prevedono, in prospettiva, la possibilità di affiancamento della guardia medica e del pronto soccorso sul modello della Toscana. Per i corsi, si rimane nelle 1400 ore, su una programmazione che da quest’anno si articola su 12 mesi.

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