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CMST * TRENTO – AREA EX FILZI: « NELLE ACQUE DI FALDA PERMANGONO I CONTAMINANTI, NONOSTANTE LA BARRIERA IDRAULICA » (PDF OSSERVAZIONI)

Scritto da
07.28 - mercoledì 10 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ieri, il Comitato Mobilità Sostenibile Trentino “Ing. Alberto Baccega” ha inviato all’Osservatorio Ambientale e per la Sicurezza del Lavoro un documento nel quale si svolgono ulteriori osservazioni sulla contaminazione dell’ex scalo Filzi, sull’efficienza ed efficacia della cosiddetta “barriera idraulica” posta a sud dell’ex area Carbochimica, sull’”effetto diga” della trincea e della galleria artificiale costituente parte dell’imbocco nord della galleria Trento della Circonvallazione ferroviaria e sui rischi relativi al trasporto di merci pericolose, rumore e vibrazioni che continuano a permanere nel centro abitato di Trento. E’ stato inoltre richiesto un ulteriore incontro di approfondimento.

In tale documento, suscettibile di ulteriori e successive integrazioni, in particolare è stato evidenziato che nelle acque di falda permangono i contaminanti, nonostante la barriera idraulica. nelle immediate vicinanze dell’area ex Carbochimica e dell’ex area Sloi nonchè nelle Rogge Demaniali
Tale cosiddetta barriera idraulica sarebbe costituita da 3 pozzi e solo uno è stato adibito all’emungimento delle acque di falda contaminate, che viene fatto per una profondità di 15 m e con due pompe e con una portata complessiva di 4,6 litri al secondo. Secondo questi dati verrebbero emunti e trattati circa 400.000 litri/ giorno, ovvero circa 145 milioni di litri di acqua contaminata all’anno, cioè un cubo di circa 53 metri di lato, ovvero un palazzo avente una base come un campo di calcio e alto 21 metri. Impressionante la quantità di acqua contaminata che sarebbe stata emunta dalla falda, depurata con filtri e restituita al Rio Lavisotto. Mancano riferimenti precisi sul potenziamento delle barriere idrauliche ed esposizione dei costi di investimento e di gestione della depurazione delle acque contaminate.

Il sito dell’ex Scalo Filzi risulta essere contaminato principalmente dalla presenza del Sito di interesse nazionale di “Trento Nord”. Gli sforamenti dei contaminanti del suolo e sottosuolo sono stati riferiti alla colonna B Tabella 1 dell’allegato 5 della Parte IV titolo V del D.Lgs 03.04.2006 n.152.
Le destinazioni d’uso assegnate, nell’area ex scalo Filzi, dal PRG di Trento sono a parco e ad edilizia residenziale e non industriale e commerciale. Occorre quindi riferirsi alla colonna A della Tabella 1 del succitato allegato. In tal modo il quadro di contaminazione del suolo e sottosuolo assumerebbe diversa connotazione. Pertanto la scelta di operare bonifiche puntuali è improvvida e non realistica.
Vi sono dubbi sull’efficienza ed efficacia della barriera idraulica posta dall’agosto del 2001 a valle dell’ex area Carbochimica, in quanto si riscontrano tali contaminanti nei piezometri posti a valle della stessa area. Nei piezometri 248 PC, 381 e 255 8 A si registrano valori entro i limiti imposti dalla Tabella 2 dell’allegato 5 della Parte IV titolo V del D.Lgs 03.04.2006 n.152, per effetto della diluizione e della biodegradazione di alcuni contaminanti quali il Piombo tetraetile. Occorrerebbe

aumentare i sondaggi e i campionamenti sulla falda acquifera specialmente nelle porzioni di area dell’ex Scalo Filzi oggetto di lavorazioni di scavo della galleria GA02, trincea TR03 e la stazione provvisoria.
Si ritiene indispensabile completare la caratterizzazione ed avviare una seria analisi dei rischi ambientali e sanitari.
Occorre valutare opportunamente le riflessioni dell’ing. Venturini sull’acquitardo (in idrogeologia si indica col termine di acquitardo una unità geologica presente nel sottosuolo, satura in acqua, ma con bassa permeabilità, tale da non permetterne il suo sfruttamento in pozzi per produzione di acqua) e sulla necessità di contenere gli scavi necessari per la realizzazione dell’opera “ …rimanga sempre al di sopra dell’acquitardo. Il CMST non è in possesso di nessuna documentazione che attesti la conformazione dell’acquitardo nell’ex scalo Filzi e quindi che le lavorazioni possono svolgersi secondo quanto consigliato dall’ing. Venturini. Tale aspetto risulta molto importante per evitare il trasferimento di contaminanti nella falda acquifera con pesanti conseguenze.
Non è stata pubblicata nessuna documentazione tecnica sulle cosiddette opere di trasparenza per ridurre l’effetto diga ai Solteri.

I rischi connessi al trasporto di merci pericolose e quelli derivanti da rumore e vibrazioni nella fase di cantiere e di futuro esercizio devono essere ulteriormente approfonditi.
Pertanto il CMST, a causa delle confermate criticità ambientali e quelle determinate da agenti fisici, ritiene consigliabile e indispensabile procedere:

1) All’interruzione delle lavorazioni di cantiere a Trento Nord e di procedere ad una variante del PFTE e del progetto esecutivo del Lotto 3 A – Circonvallazione, prevedendo il prolungamento della galleria “TRENTO” di circa 2 Km e prevedere l’imbocco nord in prossimità del Parco Melta, secondo quanto previsto dall’ipotesi dell’ing. Alberto Baccega. Tale variante di progetto eliminerebbe in parte le criticità ambientali manifestatesi.

2) Elaborare un piano di bonifica totale del sito di interesse nazionale di “Trento Nord”. Il Comune di Trento e la Provincia Autonoma di Trento dovrebbero chiedere urgentemente al Governo nazionale la disponibilità di risorse finanziarie per la sua attuazione, considerando l’elevato rischio esistente e subito dalla popolazione residente nel centro abitato di Trento.

3) Nel caso si volesse proseguire nell’ex scalo Filzi la cittadinanza dovrà essere resa edotta delle soluzioni adottate, la cui trattazione e decisione non possono essere confinate nelle “segrete stanze”. Al contrario devono essere pubblicizzate perché i finanziatori sono i cittadini stessi e gli stessi subiscono i rischi e le conseguenze di scelte sbagliate.

4) In tal caso risulta importantissimo con lo svolgimento dei lavori di scavo delle opere dell’imbocco Nord, non pregiudicare successivi interventi di bonifica.

 

*
CMST
Comitato Mobilità Sostenibile Trentino “Ing. Alberto Baccega”

 

 

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