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CHIARANI – VICARI – PERUGINI (ONDA) * CICLOPEDONALE GARDA TRENTINO: « È A RISCHIO IDROGEOLOGICO »

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11.24 - giovedì 9 novembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Chiediamo trasparenza e coinvolgimento della comunità. In seguito alle abbondanti piogge dei giorni scorsi, il settore Gestione Piste Ciclopedonali della Provincia ha dovuto stabilire (ordinanza n.727/2023) la chiusura completa al traffico, pedoni compresi, di tutti i percorsi ciclopedonali di interesse provinciale dal 31 ottobre 2023 fino al cessare delle condizioni meteo avverse.

Come era logico attendersi, ai primi fenomeni intensi di pioggia si sono registrate frane e cadute di materiali dalle falesie e dai costoni a picco sul lago.

Il 22 ottobre si è verificata l’ennesima frana sul percorso della ciclabile della Ponale che ne ha comportato la chiusura per permettere lo sgombero del materiale franato.

Durante le precipitazioni dei giorni scorsi, in zona Navene, una frana ha interessato nuovamente un tratto di strada oggetto di eventi simili anche negli anni passati.

Il tratto di Gardesana che porta a Limone sarà percorribile solo in senso alternato. Vogliamo finalmente aprire gli occhi e prendere atto della situazione? Che non si tratti di fenomeni isolati o minori lo dimostra la lunga serie di episodi più o meno gravi verificatisi ciclicamente anche negli anni precedenti, come sanno bene tutti i cittadini residenti in Alto Garda. Altrettanto chiaro ormai è che nel prossimo futuro dobbiamo aspettarci che queste cose succedano ancora e in forma sempre più estrema. Ma, come se niente fosse, nel mese di novembre si svolgeranno le indagini geognostiche e geotecniche per realizzare il nuovo e contestato percorso ciclopedonale.

Come già espresso in un comunicato stampa in data 5 agosto, a seguito della serata tematica specifica sui temi della mobilità sostenibile che abbiamo organizzato a Torbole, rinnoviamo la nostra preoccupazione nei confronti di ‘questo progetto’ della Ciclovia del Garda, sia per l’impatto ambientale dell’opera e soprattutto per la mancanza di sicurezza del percorso.

Servono più garanzie: il tracciato previsto e le indicazioni progettuali presentate non ne danno.

Visti gli imponenti costi di realizzazione del progetto, non è il caso finalmente di valutare i rischi per le persone e per la stessa esistenza di questa infrastruttura? Non è il caso che il Sindaco di Riva del Garda, Comune principalmente interessato dal progetto, si faccia portavoce degli altri Comuni, chiedendo alla Provincia di organizzare un incontro pubblico con i cittadini per confrontarsi sulle priorità di questo nostro territorio?

Vale la pena mantenere un investimento così rilevante (soldi pubblici, e quindi nostri!) per un’opera così impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico e a rischio di essere spazzata via in qualsiasi momento? Oltre tutto, le alternative esistono e si chiamano ‘battello’ ed ‘Alta Via del Garda’.

Ci auguriamo che i risultati delle indagini e i costi dell’opera siano condivisi con la massima
trasparenza. Auspichiamo che la comunità alto gardesana venga direttamente coinvolta nei processi decisionali e che vengano ascoltati anche gli appelli delle associazioni ambientaliste che si sono espresse attraverso una documentazione molto approfondita e iniziative sul tema.

 

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Giovanna Chiarani
Letizia Vicari
Johnny Perugini

 

 

 

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