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CCB – GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA * PIANO STRATEGICO: « OK ALL’EVOLUZIONE DEL MODELLO COMMERCIALE, PER CONSOLIDARE RELAZIONI CON SOCI E CLIENTI ED INVESTIMENTI DIGITALI »

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16.16 - lunedì 10 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il Gruppo Cassa Centrale approva il Piano Strategico 2023 – 2026. Confermato l’impegno all’evoluzione del modello commerciale di Gruppo volto a consolidare ulteriormente la relazione con soci e clienti, aumentando la portata degli investimenti in tecnologia e digitalizzazione.

Aggiornamento dei target al 2026 e delle iniziative strategiche, che coniugano l’espansione dei volumi commerciali e della redditività con misure di efficientamento e significativi investimenti in tecnologia mantenendo al contempo una gestione prudente dei rischi.

Progressiva integrazione delle logiche ESG in tutti i processi, con focalizzazione sui prodotti e servizi con connotati GSS (Green, Social, Sustainable) sviluppati anche dalle società prodotto interne al Gruppo industriale e distribuiti sul territorio nazionale dalle 67 banche affiliate.

Gli obiettivi previsti a Piano includono:
· Aumento della redditività attraverso un modello di business sostenibile:

o Crescita del credito alle famiglie e alle imprese, previsto superamento quota € 50 miliardi a fine 2026 (CAGR, tasso annuo di crescita composto, 1,3%) e raccolta complessiva da clientela in area € 120 miliardi (CAGR 4,0%);
o Margine di interesse nel 2026 stabile sui valori raggiunti nel 2022 di circa € 1,9 miliardi e in considerevole aumento (+36%) rispetto al 2021;

o Ricavi netti da commissioni con un trend di crescita costante del 3,6% medio annuo (CAGR 2022 – 2026) per un importo a fine periodo di € 869 milioni;

o Utile netto previsto stabilmente superiore a € 500 milioni in tutti gli anni del Piano quadriennale;

o La capitalizzazione degli utili consente la generazione di nuovo patrimonio per oltre € 2 miliardi confermando e rafforzando il Gruppo quale uno dei più solidi a livello europeo.
· Gestione dei costi e degli investimenti ICT (Information and Communication Technologies):

o Iniziative di Piano per l’ottimizzazione dei costi tramite accordi quadro di Gruppo che valorizzino la dimensione dell’operatività raggiunta dal Gruppo;

o Ulteriore significativo incremento degli investimenti in tecnologia durante l’intera durata del Piano, per supportare i processi di digitalizzazione e l’evoluzione del sistema informativo con l’obiettivo di garantire standard di servizio elevati e innovativi a soci e clienti.
· Solida posizione patrimoniale e di liquidità:

o CET1 (Common Equity Tier 1) e TCR (Total Capital Ratio) rimangono abbondantemente al di sopra dei requisiti di vigilanza con un continuo miglioramento di entrambi gli indicatori dal 22,8% al 26,6% nel 2026;

o Consolidata e ampia la disponibilità di liquidità con un indicatore I/R in area 76% a fine piano.
· Gestione proattiva del rischio di credito e politica di accantonamento che consente la costante riduzione delle esposizioni deteriorate nette:

o Lo stock delle esposizioni deteriorate verso la clientela è previsto in diminuzione con un target a fine 2026 di € 2,4 miliardi e un indice di copertura del 70%;

o L’indice NPL ratio lordo è previsto in diminuzione in arco Piano dall’attuale 4,9% al 4,4% pur in un contesto macroeconomico particolarmente incerto;
o Incidenza del credito deteriorato netto attesa in area 1,4% a fine piano.

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca ha approvato a fine giugno il Piano Strategico del Gruppo per il quadriennio 2023 – 2026 e lo ha condiviso con i vertici delle banche affiliate e delle società controllate nel corso delle Assemblee Territoriali che si sono tenute a inizio luglio.

“Con il nuovo Piano Strategico, il Gruppo Cassa Centrale riafferma i suoi valori distintivi di cooperazione e reciprocità – commenta il Presidente Giorgio Fracalossi – esprime il forte legame con i territori in cui opera e punta al sostegno di famiglie e imprese in un contesto economico complesso che caratterizzerà anche i prossimi anni”.

L’Amministratore Delegato Sandro Bolognesi aggiunge: “L’aggiornamento al 2026 dei target di Piano Strategico conferma la sostenibilità del modello cooperativo di fare banca. Le iniziative identificate ci consentono di valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi per raggiungere la dimensione di Gruppo idonea a realizzare significative sinergie e sostenere importanti investimenti per prestare ai nostri clienti servizi e prodotti di sempre maggiore qualità”.

Previsioni del contesto macroeconomico globale e italiano

Il contesto macroeconomico globale all’interno del quale è stato sviluppato il Piano rimane caratterizzato da diversi elementi di incertezza. L’inflazione, nonostante un rallentamento rispetto ai mesi precedenti, permane ben al di sopra degli obiettivi delle Banche Centrali, le quali proseguono con politiche restrittive di aumento dei tassi di interesse e riduzione dei bilanci.

Il contesto italiano, al quale il Gruppo è maggiormente esposto, prevede una crescita stabile del PIL tra 0,7% e 0,9% annuo tra il 2023 e il 2026. Nello stesso periodo il tasso di inflazione è previsto normalizzarsi dal 5,1% nel 2023 a poco sopra il 2% nel 2026.

Linee guida strategiche di Piano- Il Piano Strategico si sviluppa attorno a quattro aree chiave di intervento: 1. Sviluppo commerciale, 2. Efficienza operativa, 3. Gestione dei rischi e 4. Fattori abilitanti.

Ciascuna area include dei progetti strategici, evidenziati di seguito, per il miglioramento e lo sviluppo della capacità del Gruppo di far fronte a uno scenario economico in costante cambiamento e con maggiore complessità.

1. Sviluppo commerciale e potenziamento del modello distributivo
o Creazione di una nuova struttura organizzativa dedicata allo sviluppo e al coordinamento delle attività commerciali e all’ampliamento della presenza del Gruppo sul territorio con l’individuazione di aree ad alto potenziale di sviluppo
o Rafforzamento dell’offerta in ambito credito corporate, leasing e credito al consumo tramite sinergie con le società prodotto e sostegno alle iniziative del PNRR
o Rafforzamento del business del risparmio gestito (gestioni patrimoniali e fondi) e della bancassurance con lo sviluppo in particolare di prodotti protection
o Evoluzione del comparto monetica tramite rinnovo del catalogo prodotti ed efficientamento del modello di servizio

2. Efficientamento del modello di business del Gruppo
o Ampliamento ed evoluzione dei servizi di back office e ottimizzazione delle spese amministrative
o Trasformazione digitale di processi e canali per la riduzione di tempi e costi operativi
o Piano Strategico ICT di modernizzazione del core business e sviluppo della data platform e Piano Sicurezza guidati dalle priorità strategiche del Gruppo e coerenti con i trend di mercato

3. Gestione attiva dei rischi
o Adeguamento alla normativa Basilea IV con identificazione delle leve strategiche per minimizzare i requisiti patrimoniali
o Gestione proattiva del portafoglio crediti deteriorato

4. Fattori abilitanti
o Valorizzazione del capitale umano e sviluppo delle competenze manageriali e di leadership e rafforzamento dell’identità di Gruppo
o Spinta verso l’integrazione delle logiche ESG nei principali processi aziendali a supporto della transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale

Proiezioni finanziarie

· Crediti verso clientela, portafoglio titoli e raccolta
Le proiezioni al 2026 vedono un aumento dei crediti verso la clientela del 5,3% nel periodo ’22-’26 raggiungendo i € 53,3 miliardi. Le società controllate Claris Leasing e Prestipay raggiungeranno risultati importanti in termini di crescita del portafoglio impieghi performing con un CAGR rispettivamente del 5% e del 21%.

Entro il 2026 si completerà il rimborso totale delle operazioni TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operations: operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine) senza nessuna tensione di liquidità dato l’ampio portafoglio titoli; la chiusura delle operazioni porterà ad una riduzione della leva finanziaria.

Sul fronte del funding, si prevede un leggero aumento della raccolta diretta a € 67,2 miliardi (+2,3% rispetto al 2022) e una crescita importante della raccolta indiretta al 9,5% annuo durante l’intera durata del Piano, raggiungendo € 51,8 miliardi nel 2026.

Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta rimane conservativo con un valore del 76% previsto per fine Piano.

· Trend di conto economico
Il margine di interesse si manterrà stabile in arco Piano su valori prossimi a 1,9 miliardi di Euro.

Ulteriore spinta ai ricavi viene data dalle commissioni generate dalla gestione del risparmio e dal credito (CAGR +4,9% tra il ’22-26) e dai sistemi di pagamento che raggiungeranno a fine Piano € 353 milioni (CAGR +1,8%). Il totale dei ricavi netti generati da commissioni raggiungerà gli € 869 milioni (+15,1% rispetto ai valori del 2022).

È previsto un contenuto aumento complessivo della base costi di circa € 215 milioni pari al 3,3% medio annuo. L’aumento dei costi operativi include le spese relative agli investimenti IT che si assesteranno intorno ai € 160 milioni annui nel triennio 2024 – 2026, con una crescita media annua dell’11,3% tra il 2022 e il 2026.

Il risultato operativo a fine Piano raggiungerà i € 958 milioni, livello leggermente superiore al 2022.

L’utile netto di esercizio si assesterà stabilmente su livelli superiori ai € 500 milioni in tutti gli esercizi ricompresi nel Piano (€ 514 milioni a fine 2026) consentendo la generazione di nuovo patrimonio per circa € 2,2 miliardi.

I principali KPI di redditività ed efficienza operativa a fine 2026 indicano un ROE (Return On Equity) del 5,5%, ROA (Return On Assets) del 0,6% ed un Cost/income primario[1] pari al 64%.

· Qualità degli attivi e capitalizzazione. Continua attenzione sarà posta sul mantenimento di un valore di NPL lordo e netto contenuto durante i prossimi anni. Si stima il mantenimento di un livello di coverage ai vertici del mercato e per l’intero arco di piano mediamente superiore al 70%. Tale livello di coverage, pur in presenza di stime di tassi di default in crescita (in ottica prudenziale) data l’incertezza del contesto macroeconomico, permetterà di mantenere un NPL ratio netto molto buono in area 1,4%. Il Texas ratio rimarrà su valori estremamente contenuti ed in continuo calo dal 27% attuale al 21% per fine 2026.

L’allocazione degli utili a riserva – tipico dei Gruppi cooperativi – consentirà di aumentare ulteriormente il tasso di patrimonializzazione: il CET1 ratio salirà dall’attuale 22,8% al 26,6%, valore che pone il Gruppo CCB al vertice a livello italiano ed europeo. Inoltre, l’allocazione a riserva degli utili permetterà di mantenere un buffer significativo non solo rispetto ai requisiti patrimoniali SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), ma anche ai requisiti MREL (Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities).

 

[1] Cost income primario = (Costi operativi – accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – spese relative ad esodi – oneri straordinari) / (margine d’intermediazione – Utili (perdite) da cessione o riacquisto).

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