(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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L’ospedale di Cavalese non trova pace. Si torna a parlare del nuovo ospedale di Cavalese, ma dalla Provincia ancora non arrivano decisioni concrete. Teoricamente l’attuale Giunta propenderebbe per una struttura di nuova costruzione, ma rimane viva la possibilità di una riqualificazione. Rimane inoltre aperta la discussione sul partenariato pubblico-privato. Insomma, molti punti di domanda a fronte di un’unica certezza: all’ospedale di Cavalese serve qualche intervento.
“Questo succede quando l’agenda dei politici al governo è vuota – dichiara Paola Demagri, consigliera provinciale per Casa Autonomia.eu -. Sulla questione di Cavalese, come per molte altre, l’attuale Giunta ha dimostrato di non avere un programma strutturato sui 5 anni. Di conseguenza l’attuale governo provinciale si è mosso come un elefante in una cristalleria, senza riuscire a far altro che creare danni”.
“Per fortuna questi danni al momento sono rimasti soltanto alle parole e ai documenti prodotti dalla Giunta – prosegue il consigliere Michele Dallapiccola -, ma hanno comunque sollevato il problema del nuovo ospedale, ad oggi mal digerito dalla popolazione. D’altronde il presidente della Provincia dovrebbe essere una figura credibile e autorevole, ma attualmente non possiamo far altro che prendere le sue dichiarazioni come delle boutade politiche, dato che in questi 5 anni al governo si è limitato a parlare senza mai agire. Forse però è meglio così”.
“All’inizio si diceva che la nuova struttura sarebbe dovuta essere pronta per le Olimpiadi, come se queste fossero basate su un ospedale nuovo – racconta Demagri -. Tuttavia sappiamo che la funzionalità di un ospedale non si basa soltanto sulla parte strutturale, ma prima di tutto e soprattutto sull’abbondanza e la disponibilità di risorse, umane e non, che comunque in occasioni di simili eventi andrebbero potenziate. Successivamente è emersa la possibilità di un partenariato pubblico-privato. Un’opzione che non è stata portata avanti dal governo provinciale, ma da altri, che si sono assunti l’onore di proporre un’alternativa”.
“Infine – continua la consigliera Demagri – è emersa la questione della riqualificazione, che la Giunta ha prontamente utilizzato per scaricare una decisione di propria competenza sugli amministratori locali, costretti a schierarsi a favore o contro la ristrutturazione dell’edificio attuale. Noi di Casa Autonomia riteniamo inaccettabile questa mancanza di responsabilità da parte della Pat. Dalla politica devono arrivare degli input sulle funzioni necessarie all’interno dell’ospedale per poi lasciare che i tecnici dotati delle competenze necessarie decidano quale sia l’opzione migliore. In questo caso, invece, la politica ha cercato di dividere la valle, fortunatamente senza successo. I cittadini infatti chiedono di rimettere la sanità nelle mani dei sanitari, di chi ha le competenze per creare un luogo sicuro e accogliente”.
“Come Casa Autonomia ci troviamo d’accordo con questa posizione – aggiunge Dallapiccola –. Ci teniamo anche a sottolineare che per ottenere una struttura efficiente non è necessario partire di nuovo da zero. Una riqualificazione può essere altrettanto esaustiva e permetterebbe di risparmiare sui lati negativi di una costruzione ex novo, come l’individuazione di una zona adatta. Forse è una soluzione più complessa, ma non impossibile”.
Anche Gianni Delladio, candidato con Casa Autonomia ed ex sindaco di Tesero, si pronuncia sulla questione, partendo dalla propria conoscenza del territorio e delle necessità della popolazione: “Mi auguro che le scelte politiche riguardino un consolidamento di un progetto di riqualificazione già avviato dalla precedente Giunta e che dovrebbe assolutamente essere ripreso in mano. L’approccio dell’attuale Giunta provinciale, che scarica la responsabilità delle proprie decisioni sugli amministratori, è segno di un’incapacità politica e decisionale ormai palese dopo 5 anni di governo”.