(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Questi i punti chiave evidenziati da ANFIA nel suo contributo alla consultazione pubblica avviata lo scorso luglio dalla Commissione Europea Torino, 10 ottobre 2025 – ANFIA, in coordinamento con le imprese associate, il sistema confindustriale e le Associazioni europee del settore ha partecipato alla consultazione pubblica avviata lo scorso luglio dalla Commissione Europea per raccogliere contributi per la revisione del regolamento che definisce i target di riduzione delle emissioni di CO2 per le auto e i veicoli commerciali leggeri. Aperta a cittadini, imprese e associazioni di categoria, l’iniziativa si conclude oggi e rappresenta uno strumento utile a fare massa critica ed inviare un segnale forte e condiviso alla Commissione.
Le osservazioni di ANFIA mirano a rendere la normativa efficace ed efficiente nei suoi condivisi obiettivi ambientali, affiancando alla mobilità elettrica soluzioni tecnologiche innovative già disponibili in grado di salvaguardare anche competenze industriali e posti di lavoro. Considerato l’andamento del mercato, allo stato attuale i target al 2030 ed al 2035 non sono raggiungibili e non può essere l’industria a pagare il prezzo di una transizione che dipende da molteplici fattori non direttamente controllabili ed interventi pubblici che in questi anni sono stati del tutto carenti.
ANFIA ritiene necessario adottare un approccio pragmatico e tecnologicamente neutrale, proponendo, in particolare: – l’adozione di un approccio differenziato tra autovetture e veicoli commerciali leggeri, considerando, per questi ultimi, le difficoltà di adozione della tecnologia elettrica per il mercato B2B, derivante in particolare dall’elevato TCO; – l’introduzione di flessibilità che considerino a zero emissioni i veicoli alimentati esclusivamente a carburanti rinnovabili; – di rendere la normativa CO2 coerente con l’ETS e la RED nel riconoscere i benefici di riduzione delle emissioni di CO2 dei carburanti non di origine fossile; – la sospensione dell’entrata in vigore dell’utility factor per non penalizzare i veicoli ibridi plug-in (PHEV) e i veicoli ad autonomia estesa (REEV), tecnologie fondamentali per la transizione; – la possibilità, per i piccoli Costruttori, di rinegoziare i target.
Auspichiamo che, nei prossimi mesi, il lavoro della Commissione e degli esperti si traduca in misure concrete ed efficaci che bilancino la tutela ambientale con la salvaguardia della competitività della filiera industriale europea.