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UILSCUOLA – TRENTINO * RINNOVO CONTRATTUALE: « PERSONALE ATA – AE – FP – INFANZIA (2019-2021), LA CORTE DEI CONTI BLOCCA I RINNOVI CONTRATTUALI »

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15.50 - martedì 18 ottobre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Rinnovo contrattuale personale ATA, AE, FP e Infanzia (2019-2021). La Corte dei Conti blocca i rinnovi contrattuali. Nuovo incontro ieri in APRaN per il rinnovo contrattuale del personale ATA-AE, Docenti Formazione Professionale Provinciale e Insegnanti della Scuola dell’Infanzia. Una nuova fumata nera.

Il precedente incontro, ed era verso la fine di settembre, si era chiuso ad un passo dalla firma, le proposte UIL Scuola erano state accolte. L’Amministrazione ha messo a disposizione altri 300.000 euro, di cui 238.000 euro per il solo personale ATA-AE. Alle categorie più deboli, dal punto di vista stipendiale, attribuito un aumento della quota obiettivi generali del FoREG. Solinas, nostro referente provinciale, dichiarava: “È una nostra vittoria: mentre altri si spendevano per le figura apicali, noi gli unici a batterci per Collaboratori scolastici e Coadiutori Amministrativi. In buona sostanza: oltre all’aumento del 5% sul tabellare e il riconoscimento degli arretrati per gli anni 2019-2020-2021 che si attesta in media su un 4% (1000-1800 euro lordi), si incrementano gli obiettivi generali del fondo Foreg, attribuendo 100 euro alla categoria A, 80 euro alla categoria B, 20 euro alla C.

E purtroppo ieri, confermata la brutta notizia, riportata dalle agenzie di stampa: la Corte dei Conti ha impugnato, avanti la Corte Costituzionale, l’art. 60 bis della legge di assestamento di fine estate. Proprio l’articolo che permetteva di riconoscere gli arretrati e di arrivare al 5% di aumento. Smentendo chi nell’autunno scorso, in assemblee provinciali, raccontava ai lavoratori che al Nazionale si stavano firmando i contratti con ampi riconoscimenti economici, la Corte di Conti ha bloccato i nostri rinnovi perché superiori al 4,2% – tetto massimo già negoziato sui tavoli romani.

A questo punto, ed era il 7 ottobre u.s., la provincia ha incaricato APRaN di “proporre, per il completamento delle procedure di rinnovo dei contratti collettivi provinciali di lavoro per il triennio contrattuale 2019-2021, una clausola per disciplinare gli eventuali effetti conseguenti alle segnalazioni effettuate dalla Corte dei Conti successivamente alla parifica del rendiconto della Provincia per l’anno 2021”. Tradotto in parole più semplici: la Provincia sarebbe pronta a firmare solo se si inserisce una clausola che, in caso di pronuncia a noi sfavorevole, obblighi i lavoratori a “restituire la quota contrattuale eccedente”.

La delegazione della UIL Scuola, sul tavolo negoziale, ha con forza invitato la Provincia a far valere la nostra speciale autonomia. Un’autonomia che permette di porre obiettivi propri specifici: per la tutela delle minoranze linguistiche, “nonché per la migliore utilizzazione del personale stesso anche al fine di soddisfare le esigenze di continuità didattica, nonché per una più efficace organizzazione della Scuola”. Rispetto ai predetti obiettivi, la norma di attuazione della Scuola in Trentino offre alla Provincia la possibilità di negoziare propri contratti.

UIL Scuola: “Avevamo lavorato bene: attraverso un confronto serrato eravamo riusciti a portare a casa un accordo dignitoso. Ma nulla è perduto: le risorse ci sono e sono state accantonate e sono per le lavoratrici e i lavoratori della Scuola e del pubblico impiego. Destiniamole alle persone: troviamo la strada per farlo”.

 

 

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