(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Comitato INPS regionale e provinciale: presentazione congiunta del Rendiconto sociale INPS 2024 del Trentino-Alto Adige e Trento.
Giovanni Arpaia ed Elisabetta Pecoraro, rispettivamente Presidenti dei Comitati INPS Trentino-Alto Adige e Trento, congiuntamente a Vittorio Feliciani e Claudio Floriddia, Direttori INPS regionale e provinciale, hanno presentato oggi, con la partecipazione di Roberto Ghiselli, Presidente del CIV INPS, presso Il Palazzo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, il Rendiconto Sociale regionale e provinciale 2024, alla presenza del Presidente della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, Arno Kompatscher, delle rappresentanze istituzionali e sociali del territorio, dei Patronati e degli intermediari, di altri Enti e Associazioni.
Dai Rendiconti Sociali INPS emergono alcuni elementi significativi del territorio. Nel 2024 si registra un aumento della popolazione residente in regione con un saldo demografico di + 1.819, determinato da un saldo naturale negativo (la differenza fra nascite e decessi) pari a – 1.034, ampiamente compensato dal saldo migratorio (differenza tra immigrati ed emigrati) che registra un + 2.853. L’incidenza dei nuovi immigrati da altri Paesi sul totale della popolazione è superiore dello 0,2% rispetto alla media nazionale.
Il PIL regionale nel 2023 ha contribuito a quello nazionale per oltre 57 miliardi di euro, al primo posto tra regioni similari, quanto a profilo demografico, quale ad esempio il Friuli-Venezia Giulia.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro il quadro è articolato.
Occupazione in Trentino-Alto Adige.
Si osserva un saldo netto occupazionale positivo, dovuto ad un numero maggiore di nuovi rapporti di lavoro rispetto alle cessazioni, pari a 8.584 posizioni.
Nel 2024 le assunzioni sono state 250.956, contro le 251.374 dell’anno precedente. Più nel dettaglio, sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato, passando da 32.381 nel 2023 a 29.261 nel 2024, a favore di forme contrattuali più flessibili come quelle a tempo determinato, che passano da 69.705 a 69.757, lavori stagionali (+2%) e contratti intermittenti (+5,3%). Diminuiscono del 3,6% le assunzioni part- time nella fascia d’età 30-50, passando da 28.576 – anno 2023 – a 27.541 unità – anno 2024 -.
Il tasso regionale di occupazione registra un incremento (da 72,3% a 72,7%) a favore della riduzione del tasso di disoccupazione che passa da 2,8% a 2,3%. Diminuiscono anche gli inattivi, la percentuale regionale si attesta nell’anno 2024 al 25,5%.
Condizione di relativa stabilità per i beneficiari di prestazioni di disoccupazione, nel 2024 sono stati 83.169
contro gli 82.042 dell’anno precedente.
Sul fronte occupazionale una riflessione attiene al fenomeno dei NEET, giovani compresi nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano. A livello regionale, nel 2024 la percentuale si è ridotta al 7,7% contro l’8,8 dell’anno precedente.
Occupazione e prestazioni in provincia di Trento.
In Trentino si osserva un’interessante riduzione della popolazione inattiva femminile. Nella fascia di età 25-34 dell’ultimo triennio il tasso di riferimento è diminuito in misura sensibile: 23,6 nel 2022; 20,4 nel 2023; 16,6 nel 2024. Segnale confermato anche dal tasso di occupazione che nel triennio 2022-2024, per la stessa fascia d’età e genere, è passato dal 72,0 all’ 82,1%.
A livello complessivo, il tasso di occupazione sale da 70,2, nel 2023, a 71,2 nell’anno 2024, in misura maggiore rispetto all’incremento nazionale inferiore al punto percentuale.
Stabile in provincia anche il ricorso alla disoccupazione con 43.837 domande nel 2024 contro le 43.765 nel 2023.
Quanto al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, la variazione percentuale delle ore utilizzate nel 2024 rispetto all’anno precedente è di un +5,5%, con un incremento del 10,7% dei beneficiari delle prestazioni relative.
Retribuzioni in Trentino-Alto Adige
Sul fronte dei salari, la retribuzione in regione dei lavoratori del settore privato nel 2023, si è attestata a 117,4 euro medi giornalieri per i maschi (media nazionale 107,5 euro), e a 82,7 per le femmine (media nazionale 79,8 euro).
Retribuzioni in provincia di Trento. Le retribuzioni medie giornaliere in provincia di Trento sono leggermente inferiori di quelle regionali: euro 108,6 per i maschi e 76,3 per le femmine.
Entrate e regolarità contributiva
Sul fronte delle entrate contributive, nel 2024 si registra un incremento regionale del 3,4% rispetto all’anno precedente e superiore al dato nazionale, fermo al 3,28%. Nel dato regionale spicca la provincia di Trento con un incremento del 3,8%.
In regione e nella provincia di Trento, sostanzialmente stabile rispetto alle annualità precedenti il numero di DURC irregolari (7,1%) di molto inferiore rispetto al 16,2% nazionale.
Alcuni dati di genere
I dati del Rendiconto 2024 confermano la permanenza di significative differenze di genere anche nella regione Trentino-Alto Adige. In particolare, la maggiore incidenza del part-time riguarda il lavoro femminile, delle 135.873 lavoratrici dipendenti il 46,8% lavora a tempo parziale. Nel genere maschile la percentuale è del 9,6 su un totale di 186.639 lavoratori.
Disparità anche nei trattamenti pensionistici. La regione Trentino-Alto Adige ha 262.396 pensionati, di cui 127.636 maschi e 134.760 femmine. I pensionati della provincia di Trento sono 137.245, di cui 67.136 maschi e 70.109 femmine. L’importo medio delle pensioni INPS vigenti risulta leggermente superiore in regione (euro 1.507 per le femmine e 2.290 per i maschi) rispetto al dato nazionale (euro 1.480 per le femmine e 2.244 per i maschi). In linea con il dato nazionale l’importo medio delle pensioni vigenti in provincia di Trento (euro 1.473 per le femmine e 2.239 per i maschi)
