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ENPA * ROMA – MINISTERO AMBIENTE / TAVOLO TECNICO ORSI: « NO AD UCCISIONI E DEPORTAZIONI DI MASSA, LE NOSTRE PROPOSTE IN 7 PUNTI »

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13.04 - mercoledì 26 aprile 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Enpa al tavolo tecnico su orsi Mase: “No a uccisioni e deportazioni di massa. Ecco le nostre proposte in 7 punti”

No all’uccisione o al trasferimento di massa degli orsi e stop allo smantellamento delle normative nazionali sulla fauna e sulle aree protette. Quello che serve è un inquadramento complessivo della coesistenza tra uomo e orsi attraverso azioni concrete a breve e lungo termine: corridoi faunistici, dispersione delle femmine, controllo delle nascite attraverso la vasectomia degli orsi più grandi, identificazione degli orsi, realizzazione di un grande santuario al posto del Casteller, attuazione di metodi dissuasivi e soprattutto tanta prevenzione e informazione. Questa la posizione dell’Ente Nazionale Protezione Animali che questa mattina ha partecipato al tavolo tecnico sull’emergenza plantigradi in Trentino organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Per Enpa sono intervenute Annamaria Procacci (Organo amministrativo Enpa) e Giusy D’Angelo (Organo amministrativo Enpa) che, dopo aver sottolineato come dall’insediamento della giunta Fugatti nel 2018 si sia persa ogni occasione di confronto con le Associazioni e gli stakeholder (sospensione dei Tavoli grandi carnivori e dell’annuale rapporto grandi carnivori), hanno prima esposto le sette proposte concrete di Enpa e poi ribadito la necessità “di voltare pagina nei confronti della guerra che è stata scatenata nei riguardi degli orsi”.

 

La proposta di Enpa in 7 punti

Corridoi faunistici: Tante volte abbiamo sottolineato la necessità della creazione di corridoi faunistici o ecologici, vale a dire di quei passaggi che tradizionalmente sono seguiti dalla fauna selvatica per raggiungere altri territori, permettendone la dispersione. Avevamo elaborato ed ottenuto la presentazione da parte di alcuni gruppi politici di un emendamento nella legge Bilancio 2022 finalizzato proprio alla realizzazione o al restauro dei corridoi, con lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni che però è stato bocciato. Fondamentale agire subito e recuperare il tempo perduto.

Dispersione delle femmine: Occorre, scientificamente parlando, comprendere le ragioni della estrema stanzialità delle femmine di orso, che, come JJ4 nel corso degli anni, non si sono sostanzialmente mai mosse dal luogo della nascita. Si potrebbe sperimentare – benché già accuratamente studiato – l’uso di feromoni. La dispersione delle femmine, e di conseguenza dei maschi, consentirebbe di ridurre la concentrazione degli animali sul territorio, facilitando l’accettazione sociale.

Controllo delle nascite. Occorre studiare l’applicazione di tecniche di controllo della riproduzione come quelle che vengono già usate per altri mammiferi selvatici. La vasectomia potrebbe essere praticata sugli orsi più grandi, con interventi chirurgici piuttosto semplici che non ledono la salute degli animali. Praticata ovviamente da personale medico veterinario esperto, può ridurre in tempi abbastanza rapidi la crescita della popolazione ursina.

Identificazione degli orsi. Occorre la piena attualizzazione della banca dati sull’identificazione degli orsi, che è uno dei punti su cui si è focalizzata la preoccupazione di molti. Inoltre, è necessario garantirne la trasparenza e la possibilità di accesso ai portatori di interesse, anche per rendere più facile il contatto e il dialogo con le istituzioni.

Santuari: nella situazione attuale essi rappresentano la soluzione migliore e sono da noi ben accetti per la salvezza della vita degli orsi condannati, ma non possono costituire una soluzione permanente. Chiediamo invece che nel nostro Paese sia realizzato in tempi brevi un solo grande santuario sostitutivo del centro del Casteller, che, come registrò il rapporto dei Carabinieri Cites nel 2020, poi raccolto dalla sentenza del Consiglio di Stato, non può fornire sotto nessun aspetto la garanzia del benessere degli orsi

Metodi dissuasivi: Che si tratti di squadra di cani anti-orso o di squadra di uomini specializzati, tali metodi sono efficaci soprattutto nell’immediatezza. Pertanto, gli interventi devono essere assolutamente tempestivi per permettere agli orsi di associare la dissuasione ad un comportamento ritenuto negativo dagli umani.

Prevenzione: Il fattore della prevenzione è fondamentale, il cardine su cui fondare la coesistenza tra popolazione ursina e popolazione umana. Omissioni gravissime si sono succedute nel corso del tempo, con un sostanziale abbandono negli ultimi anni di ogni forma di prevenzione, informazione, formazione dei cittadini e dei turisti. Tutto ciò non è più rinunciabile. Continuiamo ad essere preoccupati e sbigottiti dalla mancanza di elementari misure, come quella del divieto di accesso alle zone in cui è noto da tempo il fenomeno della stanzialità delle femmine con i cuccioli, nonché di quelle che registrano una presenza elevata di esemplari.

“Bisogna voltare pagina nei confronti della guerra che, purtroppo, oggi è stata scatenata nei riguardi degli orsi, dei lupi e di tutta la fauna selvatica – ha concluso Annamaria Procacci – guerra a livello politico che noi contrastiamo dal punto di vista scientifico, etico, culturale. Occorre fermare lo smantellamento delle normative nazionali, la legge 157/92 sulla fauna e la legge 394/91 sulle aree protette e muoverci nel solco delle politiche internazionali ed europee di tutela della biodiversità: ce lo impone anche la crisi spaventosa del Pianeta”.

 

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