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LETTERE AL DIRETTORE

ANDREA TONDINI (SEGONZANO – TN) * REFERENDUM BIOLOGICO: « IO CREDO IN QUESTO PROGETTO E DA AGRICOLTORE PROFESSIONISTA VOTO “SÌ“, COME TANTI ALTRI MIEI COLLEGHI »

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10.28 - mercoledì 22 settembre 2021

Buongiorno Direttore,

a poche ore dal voto sulla realizzazione o no di un “Distretto Biologico Trentino”, il dibattito si accende, chi è favorevole, come il sottoscritto (contadino di Segonzano, biologico dalla nascita), chi è contrario e chi non prende posizione. Io sono uno zootecnico (allevo animali) e negli anni mi sono fatto l’idea che il Trentino agricolo ha due problemi: la deriva dei prodotti fitosanitari e la monocoltura di vitigni e meleti.

Dal mio punto di vista urge diversificare l’agricoltura provinciale attraverso la corretta interazione di tutte le parti in gioco, ossia: agricoltori (realizzazione di produzioni sempre più di qualità), enti locali (attraverso finanziamenti ad hoc, prestiti agevolati, ricerca, ecc..), consumatori (consumo critico e consapevole). Bene, tutto ciò è riassunto nella parola Distretto biologico che, ovviamente, resta un contenitore vuoto se noi agricoltori, noi consumatori, noi politici, non facciamo la nostra parte. Io credo in un Trentino migliore; l’impianto agricolo provinciale è forte ed è costituito da grandissime professionalità (biologiche e non biologiche).

Il progetto che va al voto è corposo e pieno di progettualità, sussistono finanziamenti e ricerca per creare un Trentino a prevalenza biologico (senza obblighi). Io credo in questo progetto e quindi, da agricoltore professionista, come tanti altri miei colleghi, voto “Sì”. In alcuni articoli ho letto che si accusa il Comitato promotore di non aver interpellato gli agricoltori sulla proposta per l’istituzione di un Distretto biologico, io mi permetto di confutare questa affermazione poiché mi sono relazionato con il Comitato fin dall’inizio … e se l’ho fatto io…

Sono 30 anni che l’Europa ha riformato la fitoiatria e se la cittadinanza ha preso da sola l’iniziativa di un Distretto biologico forse è perché negli ultimi decenni non ha mai avuto risposte chiare e trasparenti. Tanto è stato fatto dall’Istituto agrario di San Michele in ricerca e sviluppo, ma probabilmente non è ancora abbastanza, bisogna imporre una tutela maggiore dell’Ambiente e una diversificazione agronomica.

Dal mio punto di vista il Distretto Biologico è lo strumento giusto. Io da Agricoltore, da Padre, da Cittadino voto «Sì.

 

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Andrea Tondini – Segonzano (Tn)

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