(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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In Trentino i servizi sociali vengono garantiti grazie al terzo settore. Oggi, però, le cooperative sociali stanno vivendo una crisi senza precedenti dovuta ai costi dell’energia, ma soprattutto alla carenza di lavoratori, che scarseggiano più degli altri settori, anche perché sempre più spesso fuggono, a causa delle basse retribuzioni. Se infatti nel pubblico i contratti – per quanto di poco – sono stati rinnovati, nelle cooperative sociali il CCN è fermo al triennio 2017-2020 e quello integrativo provinciale non viene rinnovato dal 2006.
L’attrattività per OSS, educatori professionali, infermieri e per tutte le altre figure che nelle cooperative sociali operano è inferiore addirittura a quella dei servizi pubblici, che sappiamo essere ai minimo storici.
Il fenomeno anche qua va arginato e la leva non può essere che quella di trasferire maggiori risorse alle Comunità di valle per i budget destinati ai servizi socio-assistenziale per permettere il rinnovo del contratto integrativo. Altrimenti rischiamo che le cooperative inizino a chiudere e che i servizi assistenziali per le persone anziane e disabili, quelli educativi per bambini e ragazzi, quelli per le persone più in difficoltà non vengano più erogati con tutte le conseguenze del caso.
Sindacati e Federazione delle Cooperative possono anche essere pronti al rinnovo, ma servono risorse certe, che vedendo la manovra di bilancio e ascoltando l’assessora Segnana in audizione in Commissione, pare non ci saranno. Questo tema non è una priorità della Giunta. Gli utenti dei servizi e i lavoratori delle cooperative ringraziano.
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Paolo Zanella
Consigliere provinciale del Trentino (Futura)