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WOLFALPS – LIFE URSUS: FUGATTI, LA PAT MOSTRI CORAGGIO SI UNISCA ALL’ALTO ADIGE

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15.29 - venerdì 1 settembre 2017

(Fonte: Maurizio Fugatti) – La provincia di Trento mostri coraggio e si unisca alla richiesta altoatesina di rivedere i progetti Wolfalps e Life Ursus.

Dopo le intenzioni della Regione Veneto annunciate dall’Assessore Pan di prevedere un piano di controllo della presenza del lupo sul proprio territorio [prevedendo anche la possibilità di traslocare gli esemplari in sovrannumero e di sterilizzare le femmine], anche la Provincia autonoma di Bolzano alza testa e voce e chiede, attraverso l’Assessore Schuler, di poter procedere all’abbattimento dei grandi predatori (orsi e lupo quindi) nel caso di situazioni pericolose e critiche.

Una presa di posizione forte alla quale si accosta l’annuncio del Presidente Kompatscher e dell’Assessore Schuler di voler procedere alla sospensione dell’accordo di collaborazione sull’orso con la Provincia di Trento e sul lupo con il Parco nazionale dello Stelvio. Seppur vero che la Provincia di Bolzano non fa parte dei progetti WolfAlps e Life Ursus (ora Pacobace), pare che da mesi richiesto di rivederli ma che nessuno abbia seguito tale linea.

Il Presidente Kompatscher pare stia predisponendo un dossier sugli animali uccisi con l’intenzione di consegnare il documento sul lupo direttamente al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Obiettivo è la richiesta di poter procedere al prelievo mirato in particolar modo nelle zone antropizzate vista la necessità di dare risposte concrete e un aiuto agli allevatori e alle attività montane nonché preservare il turismo.

Nel frattempo, dopo l’aggressione avvenuta nelle scorse settimane in Provincia di Trento nei confronti di un cittadino da parte dell’orso, sarebbe stata inviata al Governo la proposta di norma di attuazione che affida direttamente ai Presidente di Bolzano e Trento il potere di intervenire sui grandi carnivori in circostanze ritenute pericolose, procedendo quindi al possibile abbattimento.

Inoltre la Commissione Ambiente del Parlamento, su proposta dell’Eurodeputato Dorfmann, pare aver approvato nella giornata di ieri un documento con cui si chiede alla Commissione europea che «lo status di specie protetta del lupo venga adattato alle caratteristiche del territorio in cui è insediato». Cosa che si attende, e si spera, possa venire introdotta nella risoluzione che verrà trattata in Parlamento europeo relativa alla Direttiva natura 2000, inserendo anche l’orso.

L’auspicio è che lupo ed orso, non essendo più specie a rischio estinzione, possano essere gestiti diversamente da come fatto fino ad oggi viste le problematiche legate alla loro presenza sul nostro territorio.

E la Provincia autonoma di Trento, invece di seguire l’esempio dei vicini altoatesini e sostenere tale impostazione, ha criticato, attraverso l’Assessore Dallapiccola, le intenzioni della Provincia di Bolzano richiamandoli alle loro responsabilità. Un’occasione persa, se così fosse, per fare fronte comune e arrivare ad una riorganizzazione e ad una nuova gestione di lupi e orsi.

Riteniamo però che chi si sta macchiando di scarso senso di responsabilità non sia la Provincia di Bolzano ma di Trento che a oggi, nonostante le sollecitazioni proveniente dal mondo agricolo e della zootecnia, non pare aver proposto grandi e lungimiranti soluzioni alla questione, limitandosi a rimarcare l’importanza dei progetti e la necessità di far convivere il mondo dell’uomo con quello dei grandi predatori.

Riteniamo che le parole dell’Assessore Schuler debbano essere riprese, così come pronunciate, anche dall’Assessore Dallapiccola ovvero “siamo al lavoro per definire il cosiddetto piano di gestione del lupo…è in elaborazione una norma di attuazione che nelle situazioni di necessità concederà alla Provincia la facoltà di prelevare lupi e orsi…L’Alto Adige è troppo densamente abitato rispetto alla presenza di lupo e orso”.

 

Tutto ciò premesso

  • si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
  • Se si ritenga doveroso supportare e fare proprie le istanze della Provincia autonoma di Bolzano sul tema lupo e orso, affinché tale collaborazione possa condurre al mutamento della gestione dei due progetti;
  • Per quale motivo la Provincia autonoma di Trento non dimostra il coraggio degli altoatesini sulla questione, facendo valere le proprie ragioni in ogni sede opportuna (sia essa nazionale sia europea);
  • Se il Presidente Rossi, al pari del Governatore Kompatscher, sia intenzionato a predisporre un dossier sugli animali uccisi con l’intenzione di consegnare il documento sul lupo direttamente al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker;
  • In relazione alla proposta di norma di attuazione che affida direttamente ai Presidente di Bolzano e Trento il potere di intervenire sui grandi carnivori in circostanze ritenute pericolose, procedendo quindi al possibile abbattimento, quali notizie si hanno ad oggi;
  • Se siano stati compiuti in questi anni degli studi di valutazione da parte dello Stato sentiti i soggetti coinvolti nei progetti, quale nel caso l’apporto dato dalla Provincia autonoma di Trento e quali i dati forniti;
  • Se sia stata effettivamente compiuta da parte degli Stati membri [secondo quanto contenuto all’art.22 della Direttiva 21 maggio 1992, 92/43/CEE e s.m.i. “Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.”] un’adeguata consultazione del pubblico interessato dalle disposizioni contenute nella suddetta e, se sì, quali e inoltre, sempre secondo l’art.22, se sia stato svolto uno studio sugli effetti derivanti dall’introduzione di tali animali su fauna e flora selvatiche locali e quale esso sia nel caso.

 

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

 

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione.

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Foto: da video archivio Pat

 

 

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