Dopo 21 anni dall’ultima edizione tenutasi in Italia, torna nel nostro Paese la Conferenza Internazionale di Meteorologia Alpina: la 35a edizione si terrà infatti a Riva del Garda (TN) dal 2 al 6 settembre. Attesi ricercatori e ricercatrici, docenti universitari e operatori dei servizi meteorologici di tutte le nazioni dell’arco alpino, e non solo, per fare il punto sullo stato delle conoscenze nella meteorologia e nel clima delle Alpi, e più in generale delle montagne.
Il convegno sarà preceduto da domani fino al 30 agosto a Rovereto dal primo Workshop del Programma di Cooperazione internazionale “TEAMX – Multi-scale transport and exchange processes in the atmosphere over mountains – programme and experiment”.
Si terrà dal 2 al 6 settembre a Riva del Garda la Conferenza Internazionale di Meteorologia Alpina. Si tratta della 35a edizione di un importante evento scientifico che si tiene ogni due anni, a rotazione, in diverse nazioni dell’arco alpino e oltre. La prima edizione si tenne infatti a Milano nel 1950 per iniziativa del prof. Mario Bossolasco, professore di geofisica all’Università di Genova. L’ultima edizione svoltasi in Italia risale a oltre vent’anni fa e si tenne a Torino nel 1998.
È un appuntamento di grande rilevanza scientifica e applicativa, e raccoglie contributi su tutti gli aspetti della meteorologia e climatologia delle Alpi, e più in generale delle montagne.
Si parlerà anche degli eventi intensi che hanno caratterizzato recentemente l’arco alpino e delle loro possibili connessioni con i cambiamenti climatici in atto.
Si tratterà anche dell’utilizzo di nuovi strumenti per il monitoraggio e nuovi modelli per le previsioni meteorologiche, ma anche di come acquisire nuove conoscenze su aspetti ancora non del tutto chiariti dei processi atmosferici sulle montagne.
L’iniziativa è coordinata da un Comitato d’Indirizzo a cui partecipano due delegati per ogni nazione dell’arco alpino (Austria, Croazia, Francia; Italia, Germania, Slovenia e Svizzera), a cui si sono aggiunti nel tempo Regno Unito e Islanda. Per ogni nazione i delegati sono designati rispettivamente dal servizio meteorologico nazionale e dalla comunità scientifica.
Foto: di Giovanni Cavulli