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TRANSDOLOMITES * CONCLUSIONI CONVEGNO 16/5/2019 PENSIERO PAOLO OSS MAZZURANA: « AVVIARE UNA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA PER IL SETTORE DEI TRASPORTI IN TRENTINO »

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16.44 - sabato 18 maggio 2019

L’attualità del pensiero di Paolo Oss Mazzurana.( 3 aprile 1833- 15 gennaio 1895) Prepararsi al cambiamento; Mobilità nuova per Trento ed il suo territorio.
16 maggio 2019, ore 14.30 Sala Aurora, Palazzo Trentini. Via Giannantonio Manci, 27 Trento.

 

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Conclusioni; è più che mai necessario avviare una programmazione strategica per il settore dei trasporti in Trentino.

Il messaggio che ci hanno lasciato in eredità Paolo e Felice Oss Mazzurana dimostrano tutta la sua attualità.

I progetti di valore hanno bisogno di visioni coraggiose, e tempi lunghi per essere realizzati e non sono compatibili con il con la ricerca del consenso spicciolo che quotidinamente accompagna le scelte politiche.

Ci deve essere un equilibrio tra la necessità di concretizzare scelte per le esigenze immediate e la necessità di perseguire gli obiettivi per il futuro.

Un buon progetto necessita di una programmazione strategica e capacità di lettura del futuro. Deve essere accompagnato nel suo sviluppo nel tempo indipendentemente dal mutare dei governi, siano essi nazionali o locali.

Un esempio viene dal fatto che mentre oggi siamo a discutere il passaggio dall’auto a combustibili fossili a quella elettrica, altrove si annuncia l’obiettivo di cancellare il traffico privato nelle città ed affidare oltre il settanta per cento della mobilità cittadina a mezzi pubblici, biciclette e pedoni.

Insomma, non siamo ancora partiti con la conversione per parco auto, che già siamo fuori tempo.

Questa è la dimostrazione che il motore dell’innovazione deve contare sulla capacità di porsi obiettivi molto ambizioni, con tempi di realizzazione anche lunghi, con programmi che vanno spalmati di decennio in decennio.

Tutto ciò non calza forse con la situazione della città di Trento e le future necessità del Trentino, delle Dolomiti e delle Alpi Centrali?

Trento, una città cresciuta in disordine, che ha perso il proprio cuore urbanistico, che nel suo distendersi ha lasciato nel suo tessuto urbano dei vuoti, delle importanti aree di degrado.

Fatta un’analisi di questa situazione, la sfida che dovrebbe accompagnarci riguarda una rivoluzione che dal capoluogo dovrebbe allargarsi a tutto il Trentino.

Una sfida che deve partire proprio dalla città e che non si sovrappone come competenze alla figura della P.A.T perché prima di tutto è nel suo interesse.

Il percorso di innovazione che proponiamo per Trento ed il Trentino è un percorso che associ il tema trasporti all’urbanistica. Una città, quella di Trento, in parte da demolire, ricostruire, ricompattare per essere meglio governata e servita.

Una svolta che dovrebbe essere accompagnata a partire dalla programmazione delle infrastrutture e dei servizi di mobilità pubblica perché la necessità di città come Trento e Bolzano sono quelle di gestire gli importanti flussi di pendolari che ogni giorno confluiscono su dette città e che vanno ad aggiungersi a quelli della mobilità interna urbana.

Non sarà con i parcheggi di attestamento e quindi perdita di ulteriore suolo che si potrà gestire il tutto, ma dotando i quattro raggi; Valsugana, Valli del Noce, Valli Avisio ed il Garda di linee di ferrovie metropolitane che consentano di raggiungere direttamente il tessuto urbano ed una volta scesi in città di muoversi al suo interno con l’uso dei mezzi pubblici, a piedi, in bici.

Resta poi la questione a sud di Trento, per le località di Mattarello, Calliano ove la linea del Brennero dovrebbe diventare la metropolitana della Valle dell’Adige.

Con il passante ferroviario per Trento, detto anche Ring, sull’esempio di Zurigo che con i suoi 350.000 abitanti ne ha ben tre ed un quarto in progettazione assieme a 15 linee di tram, ed affiancando le linea tramviaria in Trento, si avrebbe la chiusura del cerchio per la mobilità cittadina su più livelli altitudinali.

Se Trento non comprenderà che le sue esigenze si soddisfano con un piano provinciale della mobilità e delle infrastrutture per la mobilità pubblica, anche il progetto di interramento della stazione fs di Trento sarà una infrastruttura azzoppata se non alimentata dai collegamenti don le ferrovie di vallata.

Non sono progetti che devono spaventare per via dei costi che comunque sono di gran liunga inferiori ai costi che si sopportano per la mobilità privata.

Non sono le disponibilità economiche attuali che devono condizionare questa fase di partenza, ma a preoccupare deve essere semmai la mancanza di idee e progetti perché è sulla base della volontà politica della realizzazione che si muovono i capitali.

Con questa azioni si intendedotare la città del giusto significato di smart city, la città intelligente.

Ciò non stà a significare una città ad alta diffusione di telefonia mobile, della banda larga etc..L’intelligenza di una città e di un territorio smart deriva dalla capacità di gestire la riduzione del consumo di suolo, dei fabbisogni energetici, delle emissioni . La capacità di creare nuova ricchezza grazie agli investimenti nei servizi pubblici , delle emissioni per il rafforzamento della qualità della vita.

Chi ha fatto questa scelta, e di esempi al mondo ve ne sono decine, ha fatto sì che le città si siano rigenerate, siano uscite dalle condizioni di degrado e della criminalità. Fattore questo che si è affrontato con la militarizzazione dei territori, bensì investendo in vera innovazione.

Questa è la sfida che deve partire da questa città con l’obiettivo di esportare nelle valli periferiche il respiro della vera innovazione.

 

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Massimo Girardi
Presidente Associazione Transdolomites

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