“Misure per garantire la sicurezza delle persone con disabilità nei centri semi- residenziali”
Fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, il Governo nazionale e quello provinciale hanno adottato tutte le azioni possibili e necessarie a garantire alle persone con disabilità e ai loro caregivers (familiari, accompagnatori e operatori di assistenza) di poter condurre un’esistenza che subisca il minor impatto possibile dalle limitazioni introdotte per contenere la diffusione del virus: esclusione dall’obbligo d’indossare dispositivi di protezione individuale sia all’esterno che all’interno, possibilità di riduzione del distanziamento interpersonale ecc.
E’ tuttavia evidente che – proprio a causa di queste semplificazioni nei loro confronti e alla luce della presenza e diffusione delle varianti Delta e Omicron – queste persone si trovino in una situazione di maggiore esposizione al pericolo, essendo oltretutto soggetti fragili, soprattutto se si considerano le occasioni in cui particolarmente forte è il rischio di formazione di assembramenti. Ho presentato una question time su questo tema con l’obbiettivo di garantire la giusta e dovuta sicurezza, con i dovuti controlli, alle persone con disabilità e i loro caregivers che frequentano le strutture semi-residenziali.
L’assessora Segnana ha detto che il dipartimento ha presidiato questo tipo di servizi con linee di indirizzo sui comportamenti da adottare. Tali linee sono costantemente aggiornate e adeguate alle disposizioni. Attraverso la collaborazione con l’Apss c’è una funzione di cerniera tra strutture e Comunità di valle per monitorare, in collaborazione con la Centrale Covid, la situazione. Considerato che, nelle APSP praticano regolarmente tamponi ad utenti e operatori, auspico che anche in queste strutture si possa arrivare, in accordo con l’ APSS, a predisporre uno screening periodico o a campione per disabili e persone fragili.
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Cons. Katia Rossato