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LANCIO D'AGENZIA

OLIVI (PD) – INTERROGAZIONE * POLO MECCATRONICA – ROVERETO (TN): « TAGLIO AI FONDI PER LE NUOVE SCUOLE, UN’OCCASIONE PERSA PER SEMPRE? »

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17.01 - giovedì 14 maggio 2020

Ho depositato oggi un’interrogazione per chiedere conto della decisione della Giunta di tagliare il finanziamento in bilancio per la realizzazione delle nuove scuole dell’ITT Marconi e del CFP Veronesi nel Polo Meccatronica di Rovereto.

Tale scelta è contenuta nella variazione di bilancio introdotta con la manovra provinciale varata per fronteggiare la crisi da Covid-19, approvata dal Consiglio provinciale lo scorso 10 maggio, con la quale sono state distolte risorse da opera pubbliche già finanziate e che la Giunta evidentemente non ritiene prioritarie.
Tra queste, ancora una volta, si è scelto di tagliare i fondi per la costruzione delle nuove sedi scolastiche nell’area di San Giorgio.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Un primo tentativo della Giunta provinciale di distogliere risorse da questo ambizioso progetto risale ad inizio legislatura con la Variazione di bilancio del gennaio 2019. Allora si trattò di un taglio di oltre 20 milioni di euro che metteva in discussione la tempistica, la concretezza e la prospettiva di un investimento pensato e finanziato per ridisegnare urbanisticamente un’intera area della città e realizzare un centro integrato di competenze tecnologiche e produttive con il quale rilanciare la vocazione manifatturiera innovativa di Rovereto.

La reazione della città e le numerose iniziative di cui personalmente mi sono fatto interprete sul piano politico ed istituzionale hanno una prima volta “sventato” il rischio di un ridimensionamento del progetto considerato che successivamente con una delibera del dicembre 2019 i fondi destinati alle nuove scuole sono stati ripristinati confermando la realizzazione delle scuole in quell’area.

Un anno perso inutilmente tra pause di riflessione e ricerca di nuove ispirazioni ma che in realtà celavano una volontà di smontare il progetto, peraltro nel frattempo senza produrre nessuna nuova idea e alternativa. Ora siamo di nuovo da capo.

Infatti dalle tabelle della variazione al bilancio allegate alla legge risulta che la Giunta ha ridotto gli stanziamenti a partire dall’anno in corso e fino al 2023 per un totale di circa 27 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. Solo una parte di tali risorse vengono poi reinserite nel bilancio a partire dalla fine della legislatura.
Questa rischia di essere la fine tombale del progetto e una grande occasione persa per il futuro della città. Pur nella necessità di reperire risorse per affrontare la crisi si poteva e si doveva confermare l’investimento ed in tal senso ho presentato un emendamento per chiedere di ripristinare le risorse del 2020 al fine di non interrompere l’iter della progettazione e degli appalti.

La maggioranza ha deciso inesorabilmente di bocciarlo.

E’ una scelta con la quale la Giunta provinciale getta la maschera. Una scelta di retroguardia e di restaurazione e un investimento nell’edilizia scolastica di grande importanza e valore rimandato sine die.

Infine, come ho insistito a dire nel mio intervento in Aula, proprio l’esperienza di Covid-19 ci dovrebbe insegnare che è urgente realizzare un nuovo modello di struttura economica puntando su una transizione ecologica e digitale delle imprese e del lavoro e proprio a Rovereto sono state create le condizioni per questo processo di riconversione manifatturiera che investe sulle nuove competenze.

Questi, nell’interrogazione, i quesiti che ho posto alla Giunta provinciale:
1. se il taglio ai fondi destinati alla realizzazione delle nuove sedi dell’ITT Marconi e del CFP Veronesi nel polo Meccatronica significano il definitivo abbandono del progetto;
2. se di tale scelta sono stati informati il Comune di Rovereto, l’Associazione Industriali, l’Università, Fbk, le Scuole e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella realizzazione del nuovo cluster tecnologico e formativo;
3. se non si ritiene che questa scelta rinunciataria non sia in contrasto con la vocazione della città di Rovereto a sviluppare un nuovo modello di manifattura innovativa al servizio di una transizione del tessuto produttivo locale e del Trentino in generale;
4. se non ritiene che l’abbandono o il rinvio del progetto non sia tale da pregiudicare l’intero riassetto urbanistico dell’area interessata dagli investimenti nella quale sono state già previste, appaltate e finanziate infrastrutture di mobilità inserite nel Protocollo stipulato con il Comune di Rovereto;
5. se non ritiene che tale scelta comporti la sottrazione alla città di Rovereto di un importante investimento nel campo dell’edilizia scolastica che avrebbe prodotto lavoro per le imprese e nuove sedi idonee ad una didattica innovativa.

 

*

Alessandro Olivi

Vicepresidente – Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

 

 

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Interrogazione a risposta scritta n.

Taglio ai fondi per le nuove scuole nel Polo Meccatronica: un’occasione persa per sempre?

Per finanziare le misure della manovra provinciale varata per fronteggiare la crisi da Covid-19, approvata dal Consiglio provinciale lo scorso 10 maggio, la Giunta ha deciso di utilizzare una parte delle risorse che erano destinate ad opere pubbliche già programmate. La scelta è caduta su opere che evidentemente la Giunta medesima non considera prioritarie ed urgenti. Tra queste, ancora una volta, si è scelto di tagliare i fondi per la realizzazione del nuovo polo scolastico nell’area della Meccatronica a San Giorgio di Rovereto dove è prevista la costruzione delle nuove sedi dell’ITT Marconi e del CFP Veronesi, unitamente ai laboratori per le attività di alternanza scuola-lavoro e la ricerca sperimentale.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Un primo tentativo della Giunta provinciale di distogliere risorse da questo ambizioso progetto risale ad inizio legislatura con la Variazione di bilancio del gennaio 2019.

Allora si trattò di un taglio di oltre 20 milioni di euro che metteva in discussione la tempistica, la concretezza e la prospettiva di un investimento pensato e finanziato per ridisegnare urbanisticamente un’intera area della città e realizzare un centro integrato di competenze tecnologiche e produttive con il quale rilanciare la vocazione manifatturiera innovativa di Rovereto.

La reazione della città e le numerose iniziative di cui personalmente mi sono fatto interprete sul piano politico ed istituzionale hanno una prima volta “sventato” il rischio di un ridimensionamento del progetto considerato che successivamente con una delibera del dicembre 2019 i fondi destinati alle nuove scuole sono stati ripristinati. Con tale provvedimento infatti la Giunta provinciale confermava: “la rilocalizzazione di due istituti scolastici, ITT Marconi e il CFP Veronesi, … con creazione di un nuovo edificio per laboratori e centri di ricerca e contestuale ampliamento ed espansione dell’area produttiva esistente… Complessivamente sono previsti circa 1.600 persone tra studenti (1.400), docenti, personale tecnico e amministrativo. Vicine alle imprese e al mondo del lavoro, le scuole avranno laboratori di produzione e isole di apprendimento dedicate, con strumenti multimediali d’avanguardia”.

Un anno perso inutilmente tra pause di riflessione e ricerca di nuove ispirazioni ma che in realtà celavano una volontà di smontare il progetto, peraltro nel frattempo senza produrre nessuna nuova idea e alternativa.

Ora siamo di nuovo da capo perché la Giunta taglia nuovamente i fondi destinati alla costruzione delle nuove scuole.

Infatti dalle tabelle della variazione al bilancio allegate alla legge risulta che la Giunta ha ridotto gli stanziamenti a partire dall’anno in corso e fino al 2023 per un totale di circa 27 milioni di euro per la realizzazione dell’opera. Solo una parte di tali risorse vengono poi reinserite nel bilancio a partire dalla fine della legislatura.

Questa rischia di essere la fine tombale del progetto e una grande occasione persa per il futuro della città.

Pur nella necessità di reperire risorse per affrontare la crisi si poteva e si doveva confermare l’investimento ed in tal senso ho presentato un emendamento per chiedere di ripristinare le risorse del 2020 al fine di non interrompere l’iter della progettazione e degli appalti, ma la maggioranza ha deciso inesorabilmente di bocciarlo.

E’ una scelta con la quale la Giunta provinciale getta la maschera. Una scelta di retroguardia e di restaurazione e un investimento nell’edilizia scolastica di grande importanza e valore rimandato sine die.

Infine, come ho insistito a dire nel mio intervento in Aula, proprio l’esperienza di Covid-19 ci dovrebbe insegnare che è urgente realizzare un nuovo modello di struttura economica puntando su una transizione ecologica e digitale delle imprese e del lavoro e proprio a Rovereto sono state create le condizioni per questo processo di riconversione manifatturiera.

 

Tutto ciò premesso, interrogo il presidente della Provincia e l’assessore competente per sapere:

  1. se il taglio ai fondi destinati alla realizzazione delle nuove sedi dell’ITT Marconi e del CFP Veronesi nel polo Meccatronica significano il definitivo abbandono del progetto;
  2. se di tale scelta sono stati informati il Comune di Rovereto, l’Associazione Industriali, l’Università, Fbk, le Scuole e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella realizzazione del nuovo cluster tecnologico e formativo;
  3. se non si ritiene che questa scelta rinunciataria non sia in contrasto con la vocazione della città di Rovereto a sviluppare un nuovo modello di manifattura innovativa al servizio di una transizione del tessuto produttivo locale e del Trentino in generale;
  4. se non ritiene che l’abbandono o il rinvio del progetto non sia tale da pregiudicare l’intero riassetto urbanistico dell’area interessata dagli investimenti nella quale sono state già previste, appaltate e finanziate infrastrutture di mobilità inserite nel Protocollo stipulato con il Comune di Rovereto;
  5. se non ritiene che tale scelta comporti la sottrazione alla città di Rovereto di un importante investimento nel campo dell’edilizia scolastica che avrebbe prodotto lavoro per le imprese e nuove sedi idonee ad una didattica innovativa.

 

A norma di regolamento, si richiede risposta scritta.

consigliere Alessandro Olivi

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