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LANCIO D'AGENZIA

MOUNTAIN WILDERNESS * NUOVI IMPIANTI DI RISALITA SULLE ALPI: IL DOCUMENTO DEL COMITATO ETICO SCIENTIFICO

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11.01 - martedì 6 marzo 2018

Mw ha istituito da tempo un proprio comitato etico-scientifico, composto da esperti in varie discipline, tra i quali possiamo citare Erri De Luca, Kurt Diemberger, Carlo Alberto Graziani, Ugo Mattei, Salvatore Settis, Paolo Maddalena, Paolo Cognetti, Michele Serra.

Il Comitato si esprime sia autonomamente sia su impulso del consiglio direttivo su questioni ritenute meritevoli di particolare attenzione in relazione allo “scopo sociale” di Mountain Wilderness.

Di seguito inviamo il documento elaborato in merito alla realizzazione di nuovi impianti di risalita nelle Alpi.

Durante il XX secolo le montagne italiane – e in particolare le Alpi – sono state il teatro di cambiamenti spesso radicali che ne hanno profondamente alterato il profilo tradizionale.

Tali cambiamenti sono dovuti allevoluzione impetuosa della cultura del tempo libero e alla susseguente esplosione dello sci di discesa – o sci alpino – che ha reso necessarie vistose manomissioni dei territori interessati.

E’innegabile che tali scelte abbiano portato in molti casi benefici economici concreti; per questo è sbagliata ogni valutazione aprioristicamente de-contestualizzata e supponente ma continuare ad aggrapparsi con fede cieca al mito di un progresso che calpesta le vocazioni dell’ambiente naturale in nome del profitto rappresenta un errore sempre più evidente, anche dal punto di vista di un’economia lungimirante.

Oggi lungo l’arco alpino sono attivi circa quindicimila impianti meccanici di risalita che servono migliaia di chilometri di piste. Molti risultano in passivo e debbono essere sostenuti da pubbliche sovvenzioni. E’ un’ulteriore testimonianza che il fabbisogno per gli appassionati di questo sport è ormai abbondantemente coperto.

Sarebbe auspicabile arrestarne definitivamente ogni ulteriore sviluppo, anche in considerazione degli effetti sul mantello nevoso dei cambiamenti climatici che costringono le stazioni degli sport invernali a ricorrere con crescente frequenza a costosi cannoni spara-neve con conseguente costruzione di bacini idrici per l’innevamento.

Il Comitato etico-scientifico di Mountain Wilderness Italia ha preso in esame quattro casi emblematici, schierandosi senza esitazioni contro nuovi, inutili e dannosi impianti di risalita.

Il primo riguarda le Dolomiti di Sesto, tra la provincia di Belluno e l’Alto Adige ( passo di Monte Croce Comelico – Croda Rossa -Padola).

Il secondo caso riguarda i progettati impianti funiviari che dovrebbero collegare la valle d’Ayas in val d’Aosta con il comprensorio sciistico di Cervinia attraverso il ripido vallone delle Cime Bianche.

Il terzo riguarda l’Alpe Devero (VB), nelle Alpi Lepontine e il quarto riguarda la conca di Cortina d’Ampezzo.

 

*
Nicola Pech

 

Documento completo

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2018/03/Definitivo-parere-sugli-impianti-2018-febbraio.pdf” title=”Definitivo parere sugli impianti 2018 febbraio”]

 

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