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MAFFIOLETTI * ADUNATA NAZIONALE ALPINI: ” LA PROTESTA DEGLI ANARCHICI È UN FATTO CHE VA RIPRESO PER LA GRAVITÀ STESSA NEI TERMINI CON CUI GLI IDEATORI LO AVEVANO PENSATO “

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16.10 - lunedì 14 maggio 2018

Si sono appena conclusi i cerimoniali di rito per la 91ma Adunata Nazionale degli Alpini che ha visto portare nella nostra città oltre che una fiumana di alpini anche una ventata di festeggiamenti davvero inusueti per la nostro città capoluogo.

Abbiamo tutti riscoperto, chi più chi meno, in questi pochi giorni uno spirito gogliardico, patriottico e identitario che giaceva da tempo sopito nelle profonde viscere di un territorio oltre che con mentalità ancora di strette vedute anche antropologicamente mutato in conseguenza di un ricambio demografico, incontrollato esponenziale e pesante in termini di ricadute sia nell’ambiente che nei settori cardine del sistema di welfare su cui poggia le basi una buona politica amministrativa locale.

Le presenze delle quote di immigrati regolari ed irregolari che trascorrono il loro tempo liberamente e senza alcun contrasto di ordine pubblico nell’ozio e nello svolgimento di attività delinquenziali in pieno giorno, nelle nostre strade, piazze, parchi pubblici e quartieri residenziali hanno trasformato la nostra Trento in una città insicura e spesso indesiderata da parte anche di molti di noi che alla stessa devono le proprie origini e natalità.

Nei tre giorni della kermesse dell’Adunata nazionale i cittadini, seppur trovando un contesto urbano stravolto dalla presenza di tende e di accampamenti, hanno sentito la presenza vera di un Compagine Statale che si erge e propone come forza pubblica dell’Esercito italiano il cui scopo è quello di difendere , di lavorare e di costruire anziché a rovinare e devastare.

Una presenza massiccia di “cappelli piumati” che sono portatori di pace e di inno alla vita in contrapposizione pertanto con le altre presenze di occupanti il territorio importatori spesso di degrado e di cultura di “morte” e di distruzione sia del territorio che dell’essere umano in quanto tale!

Il potere travolgente della grande macchina organizzativa dell’Adunata, di migliaia di alpini orgogliosi di rappresentare le rispettive compagnie, che nella sfilata finale con orgoglio ne incarnavano la storia, le gesta e lo spirito solidaristico ed umanitario che li anima, ha tolto la “ruggine” dalle corazze dei trentini più ortodossi e trascinato nel loro Corpo anche i più ritrosi in un abbraccio di calore che dagli stessi emanava.

I loro presidi hanno di fatto impedito che nei luoghi tradizionalmente ormai adibiti al consumo ed allo spaccio di stupefacenti, di prostituzione e di degrado urbano gli “alieni” spadroneggiassero e ci è stato concesso per un breve tempo di ovivere la bellissima sensazione di essere liberati dagli invasori, il tutto in un clima di folklore e di rivincita.

Il corpo degli Alpini ci invita insieme alle altre forze dell’ordine che sono presenti nella Compagine nazionale del dicastero ministeriale della difesa a non dimenticare i molteplici sacrifici umani occorsi nel periodo bellico per la costruzione di un mondo migliore nello spirito della solidarietà sociale e del mutuo soccorso di cui queste forze speciali sono esempio continuo ed incessante.

Mi ha molto offesa come trentina che questo avvenimento sia stato funestato con il tentativo di sabotaggio alle tre centraline ferroviarie per la regolazione della velocità, questo vile gesto va assolutamente perseguito a livello penale affinché i responsabili vengano puniti in maniera esemplare.

La protesta degli anarchici organizzata e pianificata, evoluta poi nelle scritte ingiuriose comparse sui muri della città e proseguita con il danneggiamento della vetrina del negozio ufficiale degli Alpini e l’occupazione della sede di Sociologia dell’Università di Trento, è un fatto che va ripreso per la gravità stessa nei termini con cui gli ideatori la avevano pensata.

L’occupazione ultradecennale dell’ex Dogana (Centro Bruno) è stata un buon viatico ed una incubatrice e fucina di incontri ed idee di stampo sovverviso e antagonista per anni con la connivenza e buona pace di tutti coloro che ricoprivano ruoli e competenze sia politiche che amministrative per intervenire e bloccare sul nascere qualsiasi forma embrionale di tutto quello che poteva poi trasformarsi in illegale ed sovversivo dell’ordine pubblico.

Probabilmente il fatto che la città ospitasse sul suo territorio tende ed accampamenti di compagnie miste di donne, uomini e giovani alpini, un’associazione italiana d’arma, apartitica, rappresentava per loro l’esatta antitesi della loro cultura “giacobina” sovversiva ed anarchica.

Dobbiamo fortemente condannare questo genere di episodi e non lasciarli cadere nel silenzio per contrastare la deriva pericolosa che queste gesta rimandano nel rifiuto dell’Ordine costituito e nel riconoscimento stesso della sacralità nazionale.

L’Italia e più nel circoscritto il Trentino hanno avuto un grande momento di ribalta pubblica grazie a questa grandissima manifestazione e noi cittadini siamo grati agli Alpini per essere stati con noi e tra noi!

Vediamo di fare tesoro di quanto di meglio abbiamo colto e di andare “Avanti “anche noi con il loro stesso moto per combattere tutto quello che si frappone all’ordine e alla sicurezza per non cedere mai il passo al caos, e per riappropriarci seguendo il loro esempio della nostra città.

Tutto questo si può fare basta invertire la rotta del governo che per vent’anni incontrastati ha praticato le politiche tipiche della sinistra di governo e lo possiamo fare ad ottobre con un semplice tzunami nel voto!

 

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Gabriella Maffioletti
coordinatrice regionale del Movimento Azzurro Donna di Forza Italia

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