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NURSING UP TRENTINO * OSPEDALE ARCO: HOFFER, « CONTINUA LA POLITICA DEGLI AVVISI, FUGATTI E SEGNANA HANNO PREANNUNCIANO L’APERTURA DI NUOVI POSTI LETTO SUB-INTENSIVI »

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17.09 - lunedì 17 ottobre 2022

Continua la politica degli annunci, è la volta dell’Ospedale di Arco, dove il presidente Fugatti e l’assessora Segnana hanno preannunciato l’apertura di 10 posti letto di terapia semi-intensiva nell’area medica ed il prossimo completamento dei lavori in pronto soccorso, servizio sempre in grossa difficoltà vista l’enorme carico di lavoro dovuto in particolare all’afflusso turistico.

L’apertura dei nuovi 10 posti ad alta intensività avrà come conseguenza un considerevole aumento del fabbisogno di personale Infermieristico (10-12 unità) ed anche Oss (4-5), risorse difficilmente reperibili vista la cronica carenza di queste figure lavorative.
A questo punto, a nostro avviso è doveroso fare una approfondita analisi sulla situazione del personale di Arco, che ha un’età elevata, in molti casi è portatore di limitazioni funzionali ed approderà in gran numero quindi alla pensione i prossimi anni.

Premesso questo, all’Ospedale di Arco la situazione del personale infermieristico è già attualmente carente, alcuni professionisti infermieri sono assenti per congedo parentale e non sono ancora stati sostituiti ed è purtroppo iniziato il fenomeno delle dimissioni volontarie verso il settore della sanità privata (2 infermieri di recente), molto presente nel territorio arcense.
La riqualificazione di un Ospedale periferico è sicuramente un fatto positivo, ma oltre ad un investimento economico sulle strutture murarie e tecnologiche, deve essere accompagnato ed anzi preceduto da una politica attuata sistemicamente volta alla valorizzazione del personale, sempre più stanco stremato.

Lo ribadiamo ancora una volta, con la nostra Provincia deve essere aperto un serio dibattito che veda protagoniste le forze sociali e sindacali, per individuare tutte le azioni necessarie per, in primis, trattenere il personale attualmente in servizio, e poi attrarne da fuori regione.
Nel contempo occorre adeguare lo stipendio percepito in Italia a quello delle medie europee, oggi gli infermieri italiani sono al 25° posto come media annuale di retribuzione tra i Paesi OCSE, attivare percorsi di carriera e libera professione intramoenia, sviluppare una politica gestionale volta al benessere del personale, garantire la possibilità di conciliare esigenze familiari e lavorative, recentemente sempre più compromesse dall’emergenza covid ed infine attuare una politica di benefit.

In assenza di concreti provvedimenti sul personale, la carenza sarà destinata a peggiorare ed il rischio sarà quello di costruire delle cattedrali nel deserto, con ingenti spese economiche, che poi non avranno una reale ricaduta in termini di beneficio sui servizi al cittadino.

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Cesare Hoffer- Coordinatore Nursing up Trentino

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