Premesso che:
a febbraio 2020, nell’ambito di una polemica con il candidato sindaco del centrosinistra, la consigliera provinciale leghista Alessia Ambrosi aveva duramente attaccato il rappresentante della comunità islamica trentina Aboulkheir Breigheche, sostenitore, secondo lei, del presidente della Turchia Erdogan e dell’attacco e del massacro del popolo curdo e vicino ai Fratelli musulmani;
a più riprese anche Salvini ha espresso ostilità nei confronti di Erdogan;
come riportato dall’articolo dell’Osservatorio contro i fascismi: ( https://osservatoriocontrofascismi.info/2020/07/29/spot-a-erdogan-con-il-patrocinio-della-provincia-autonoma-di-trento/), dal 24 al 26 luglio si è tenuta a Montagnaga di Piné e Levico Terme la XVII edizione del Workshop annuale World Economic and Geopolitical Outlook del Think Thank di geopolitica “Il nodo di Gordio”, intitolata “Nike, vincitori e vinti nei nuovi equilibri mediterranei”;
la Provincia Autonoma di Trento ha patrocinato, insieme a Regione, Comunità di valle e Comuni ospitanti, Osce, Ciheam (International Center for Advanced Mediterranean Agronomic Studies) e Cnr l’evento che si è trasformato in una specie di spot per il regime turco;
“Il nodo di Gordio” è un think tank di chiare simpatie sovraniste e destrorse, presieduto da Daniele Lazzeri, bancario-intellettuale-pubblicista molto vicino alla Lega Salvini Trentino, che l’ha nominato nel cda del Centro servizi culturali Santa Chiara;
la mattina del 25 luglio la sessione intitolata “La porta d’Oriente. Il ruolo della Turchia nel Mediterraneo” è stata introdotta da Andrea Marcigliano che ha difeso la scelta del presidente Erdogan di trasformare in moschea l’ex basilica di Santa Sofia (che era museo fin dalla nascita della Turchia laica), con la conseguente copertura delle immagini sacre cristiane che sono al suo interno, atto che il Papa e buona parte della comunità cristiana internazionale hanno stigmatizzato;
la sessione vera e propria si è aperta con gli interventi di Özgür Uludüz Console Generale della Repubblica di Turchia a Milano e Carlo Marsili già Ambasciatore della Repubblica Italiana ad Ankara nei quali si sono difese le aggressioni militari che Erdogan sta portando avanti in Libia e Siria, giustificandole con la necessità di creare una fascia di sicurezza in Siria che corrisponde ad un’esigenza nazionale turca che non può essere giudicata negativamente”; i relatori hanno poi ricordato gli investimenti turchi in Italia esprimendo irritazione per le proteste di piazza nel nostro Paese e gli articoli sulla stampa italiana che osano criticare Erdogan;
tutto ciò premesso,
SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PER SAPERE:
se fosse a conoscenza del programma dettagliato della conferenza e dei relatori presenti;
se ritiene coerente il patrocinio a tale evento viste le reiterate posizioni anti islamiste e anti Erdogan della Lega e del suo capo Salvini, vista anche la recente scelta di Erdogan in merito a Santa Sofia ritrasformata in moschea, un gesto di sfida alla comunità cristiana di cui il presidente della Provincia e l’ex ministro dell’interno si proclamano intrepidi difensori;
se la Provincia, oltre a dare il proprio patrocinio, abbia contribuito con un finanziamento e se sì a quanto ammonta;
perché non è stato coinvolto l’Osservatorio Balcani Caucaso del Centro cooperazione internazionale di Trento, specializzato da anni nell’analisi della situazione geopolitica della Turchia e dei Paesi confinanti.
*
PAOLO GHEZZI
Gruppo consiliare FUTURA
