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GHEZZI (FUTURA) * CORONAVIRUS – LETTERA AL PRESIDENTE FUGATTI: « PERCHÉ CONTINUA A CONVOCARE CONFERENZE STAMPA NON NECESSARIE E NON USA LE MODERNE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE? »

Scritto da
09.10 - giovedì 12 marzo 2020

Al presidente della Provincia autonoma di Trento
e p.c. all’assessora alla salute della Provincia autonoma di Trento
al capo ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento
al presidente dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige
al segretario del sindacato giornalisti Fnsi del Trentino-Alto Adige

Pandemia Covid-19: perché il presidente della Provincia continua a convocare non necessarie conferenze stampa quotidiane di aggiornamento esponendo a rischi inutili se stesso, assessori e dirigenti provinciali, i giornalisti e tutti coloro che vengono a contatto con essi?

Scelta incoerente mentre ci chiede di rispettare le misure rigorosissime dell’#iorestoacasa.

Perché non usa, per comunicare con la stampa, le moderne tecnologie di comunicazione?

 

*

Gentile signor presidente della Provincia,

sia in Consiglio provinciale sia con comunicati e interventi su stampa e social, ho già definito “scriteriata” (cioè “che denota mancanza di assennatezza e di buonsenso”, secondo il dizionario) la comunicazione della presidenza della Provincia di Trento sulla pandemia Covid-19.
Le avevo anche proposto alcune modeste idee per una comunicazione più efficace, meno ansiogena e più corretta. Sono cadute nel vuoto e dunque mi vedo costretto a scriverle questa lettera, che sarà trasformata anche in una interrogazione a risposta scritta, affinché negli atti ufficiali del Consiglio provinciale resti traccia della vicenda.

Anche perché gli errori comunicativi purtroppo si susseguono, in un’altalena di allarmi e rassicurazioni, anche dopo l’assurdo, pericoloso invito via Facebook a venire in Trentino che lei ha rivolto agli sciatori, che infatti hanno affollato piste rifugi e alberghi nell’ultimo weekend. Un appello promozionale fuori tempo e fuori luogo, su cui non ha ancora fatto autocritica.
Ora però, non solo da consigliere provinciale ma anche come giornalista e iscritto al sindacato giornalisti (anche ai rispettivi presidenti e segretari mi rivolgo), le chiedo di sospendere la convocazione della conferenza stampa quotidiana in una sala della Provincia autonoma di Trento in piazza Dante. Ormai un appuntamento fisso, ripetuto anche ieri pomeriggio.

Non c’è alcun bisogno di schierare quotidianamente numerosi assessori e dirigenti al suo fianco e di convocare almeno una ventina di giornalisti e operatori radiotv per fare una diretta Facebook con l’aggiornamento della situazione, creando una mobilità non indispensabile e la convergenza di venti-trenta persone nella stessa sala, nel momento in cui le autorità pubbliche ci vietano perfino di andare in giro da soli in bicicletta.

Io continuo a ritenere che comunicazioni scritte precise, senza le inevitabili approssimazioni e gli inevitabili errori dei discorsi improvvisati a braccio siano l’optimum in casi come questi.

Ma anche ammesso che il palcoscenico mediatico del presidente e degli assessori provinciali e dei dirigenti schierati davanti ai rappresentanti dell’informazione possa risultare tranquillizzante per l’opinione pubblica, le comunicazioni audio-video con la stampa possono svolgersi con le più normali modalità di telecomunicazione che vengono ordinate a tutti i cittadini.

I telefoni cellulari, le videochiamate, le teleconferenze sono normalità nei rapporti personali, nelle università (lauree via skype) nelle scuole (videolezioni) e negli ambienti di lavoro, inclusa la Provincia, perché non le usa per le sue comunicazioni con i media?

Politici, dirigenti e giornalisti sono categorie che hanno una rete estesa di contatti sociali per motivi di lavoro e di ruolo, dunque la conferenza stampa quotidiana fisicamente convocata in Provincia è un’inutile esposizione a un potenziale contagio. Inoltre, non tutte le troupe radio-tv sono dotate dell’asta lunga per il microfono, adottata dalla Rai per fare le sue interviste in relativa sicurezza.

Perché non mette in atto il “distanziamento sociale” raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità? Perché insistere in questa iniziativa non necessaria, ora che a tutti viene chiesto di #stareaacasa? Perché non dà il buon esempio alle trentine e ai trentini?

 

*

PAOLO GHEZZI

presidente del gruppo consiliare provinciale FUTURA

giornalista

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