L’anti-berlusconismo non è più di moda neanche in Trentino. Tra i vari panel del festival dell’Economia di Trento, un titolo mi incuriosisce: “Il Cavaliere Nero.
Il tesoro nascosto di Silvio Berlusconi”. Il primo pensiero è: com’è possibile che a vent’anni di distanza dai processi ci siano ancora giornalisti che cercano di rendere attuali certe tematiche?
Per rispondere alla mia curiosità vado. Entro in sala, il pubblico è rado se non inesistente, i giornalisti sul palco con tono scandalizzato elencano dati e informazioni sui processi a Berlusconi già noti a tutti.
Parlano della sua “caduta” dimenticando che pochi mesi fa la coalizione da lui guidata è stata votata da più di 12 milioni di Italiani alla Camera e 11 al Senato. La conferenza si conclude con un invito al pubblico a fare domande sui processi narrati.
Il pubblico è spento, le domande banali tra le quali: “cosa significa prescrizione?” mettendo in luce la preparazione giuridica assente del target nostalgico degli anni d’oro della sinistra antiberlusconiana.
I segnali sono chiari: anche in Trentino, si è esaurita l’onda lunga del giustizialismo che ha caratterizzato la sinistra italiana degli ultimi vent’anni.