(Fonte: Elena Artioli) – Dobbiamo dichiarare guerra a chi adesca sulle chat gli adolescenti che decidono di giocare a Blue whale. Le scuole vanno attivate prima della fine dell’anno scolastico: chiamino tutti i genitori e si spieghi bene cosa e come può accadere una simile disgrazia. Anche un solo adolescente salvato è già un grande successo.
Così la Consigliere provinciale Elena Artioli su quanto pare stia accadendo anche in Provincia di Bolzano.
“Una campagna sui genitori va fatta però subito, senza aspettare che passi l’estate. Le istituzioni devono attivarsi per tramite delle scuole, unico veicolo diretto di contatto con le famiglie.
Bisogna fare attenzione a una campagna di informazione ai ragazzi che potrebbe innescare l’emulazione. Serve piuttosto creare una task force di genitori ben informati e capaci di osservare, comprendere e reagire a questi pericoli per i loro figli.
Artioli chiede quindi che entro fine dell’anno scolastico a giugno la Provincia di Bolzano si attivi e inviti i genitori alla presentazione di un Vademecum sui nuovi rischi delle chat e di internet.
“Non vogliamo certo tornare indietro sulle nuove tecnologie e neppure pensare di togliere il web ai nostri figli. Molti ragazzi studiano grazie alla rete e si scambiano informazioni.
Il web nasce proprio per collegare due università da un capo all’altro del mondo, ma i rischi della modernità sono sempre il rovescio della medaglia. Dobbiamo prevenire, sapendo quale strumento diamo ai nostri figli ma anche come va governato.
La Provincia invia molto materiale utile fin dalla nascita di un figlio. Ora serve rapidità per poter aprire un canale di comunicazione con i genitori che possa affrontare anche questa emergenza.
In questo caso le indicazioni le può dare la polizia che potrebbe creare i contenuti, ma il canale istituzionale più immediato con genitori è la scuola. Si attivi urgentemente entro giugno per sconfiggere il male”
